FATTI E PERSONE

E’ FRANCESCA ROCCHI LA NUOVA PRESIDENTE SLOW FOOD LAZIO
II Congresso Regionale Slow Food Lazio. E’ Francesca Rocchi la nuova presidente di Slow Food Lazio con una squadra ben strutturata per lavorare sulle grandi potenzialità che un territorio come il Lazio ha ancora da esprimere.

L’elezione è avvenuta domenica 14 marzo nel corso del secondo congresso regionale dell’associazione che si è svolto in Roma presso l’Hotel Excel. “Il programma regionale che abbiamo formulato” ha dichiarato la neo presidente Francesca Rocchi “parte dal percorso compiuto in questi anni da Slow Food, su come siamo stati bravi a cercare di stare al passo con la nuova visione, che ci pone sfide importanti, grandi impegni ed interessanti prospettive, ed è proprio su questa nuova strada che si vuole porre il Lazio”. Una regione che presenta tante potenzialità ancora da esprimere, su cui occorre lavorare “tutti nessuno escluso”, per mettere in condizione questo territorio di aprirsi e di farsi conoscere. Le forze esistono e sono state ampiamente testate con la partecipazione mostrata all’evento Terra Madre ed al Terra Madre Day, “siamo stati la regione con più eventi a livello nazionale e questo lascia trasparire che amiamo la nostra gente, siamo orgogliosi dei nostri territori, dei molti prodotti buoni, puliti e giusti” ribadisce la neo presidente. Nell’ambito del suo programma è stata affermata l’importanza di individuare altri prodotti e di valorizzare i presídi perché questi costituiscono un patrimonio regionale di grande valore, “ogni prodotto è il tassello di un’identità”. Contestualmente il programma non perde di vista l’importanza di puntare sugli eventi, piccoli e grandi, ma che dovranno come prima cosa essere condivisi e supportati. Le prime azioni del nuovo programma saranno il ribadire il lavoro delle condotte, base fondamentale dell’associazione, il direttivo regionale (formato dai governatori: Stefano Asaro e Sandra Ianni e dal segretario Valerio Borgianelli Spina) dovrà diventare un punto di riferimento, anche se le condotte dovranno essere autonome nelle loro aree di sviluppare idee, ma è necessario non lasciare indietro nessuno, dal volontario al fiduciario di condotta, continua Rocchi nello spiegare il suo programma: “Roma dovrà diventare una risorsa, essendo il centro culturale per eccellenza, potrà quindi essere un meraviglioso contenitore ma anche una base di lancio ed il fulcro per progetti di ampio respiro”. Dovrà porsi l’accento sull’educazione e sulla formazione per poter veicolare consapevolmente i nostri valori all’esterno a cominciare dalle scuole, e poi tutela della biodiversità in contemporanea ad uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura attraverso la filiera breve ed un maggior impegno alla coproduzione. Il tutto, dovrà avvenire, non finisce di ribadirlo Francesca Rocchi, all’insegna del dialogare, dialogare sarà indispensabile, sia tra le condotte, sia verso l’esterno, un nuovo ufficio stampa ed un sito web costituiscono al riguardo delle priorità o meglio degli strumenti fondamentali.
Tra i protagonisti del congresso, al quale hanno partecipato i delegati delle 21 condotte regionali, il Presidente Slow Food Italia Roberto Burdese, Fabrizio Della Piana responsabile del Centro Servizi e Marco Bolasco direttore di Slow Food Editore. Fra i temi trattati nel corso del II Congresso Regionale la difesa dell’acqua come bene pubblico, la ferma contrarietà alla presenza OGM nel nostro territorio nel rispetto continuo della missione locale, nazionale e internazionale della tutela di un cibo “buono pulito e giusto” ma anche la difesa dei pilastri fondamentali dell’associazione fra questi il diritto al piacere, le economie locali, la sovranità alimentare, la tutela della biodiversità e del paesaggio e la profonda relazione tra cibo e salute, tra cibo e cultura. 

Sandra Ianni