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FATTI
E PERSONE
Mondiali: inchiodati davanti alla Tv sarà
“boom” dei consumi di frutta
S’annunciano record soprattutto per quella di IV gamma,
sbucciata, lavata e pronta all’uso, e anche per meloni e angurie.
Un’indagine della Cia evidenzia una crescita complessiva del 6 per
cento. Ma per i prodotti in vaschetta si prevede, nelle prossime quattro
settimane, una crescita anche del 15 per cento rispetto ai consumi abituali.
Un incremento di cui sarà complice anche il caldo. Si conferma
così un trend positivo per l’intero settore frutticolo, i
cui acquisti sono aumentati del 3,9 per cento nel 2009 e del 4,4 per cento
nel primo trimestre 2010.
I mondiali di calcio sono appena iniziati e già si annuncia un
record. E’ quello dei consumi di frutta fresca che nelle prossime
quattro settimane (fino, cioè, alla conclusione del torneo del
Sudafrica) dovrebbero crescere del 6 per cento, con punte del 10 per cento
per meloni e angurie. Ma a fare da padrone saranno i prodotti di IV gamma
(frutta pronta per l’uso e che il consumatore può trovare
in comode vaschette, già lavata e tagliata) che dovrebbero segnare
una crescita anche del 15 per cento rispetto ai consumi abituali. Quindi,
davanti ai televisori gli italiani durante la programmazione delle oltre
sessanta partite non sgranocchieranno soltanto snack dolci e salati o
berranno unicamente bevande gassate. E’ quanto evidenzia la Cia-Confederazione
italiana agricoltori che ha condotto un’indagine a livello territoriale,
interpellando produttori, distributori e semplici cittadini.
Indubbiamente, ad influire sull’impennata dei consumi di frutta
fresca -avverte la Cia- sarà anche il caldo torrido che in queste
ore ha cominciato a farsi sentire in maniera pesante. L’“effetto-mondiale”,
tuttavia, sarà determinante nella crescita di acquisti. Un aumento
che s’inserisce in un quadro positivo nelle vendite domestiche di
frutta che nel primo trimestre del 2010 hanno segnato un incremento in
quantità del 4,4 per cento rispetto all’analogo periodo del
2009, anno in cui si è già avuta una crescita dei consumi,
sempre in quantità, pari al 3,9 per cento.
In tale contesto, da rilevare che a livello di aree geografiche nel 2009
-come segnala anche l’Ismea- l’incremento delle quantità
acquistate ha interessato tutte le aree anche se al Sud l’incremento
è stato superiore. Nel primo trimestre 2010 gli incrementi maggiori
sono stati registrati nell’area Nord-Ovest. Per quanto concerne
i canali di vendita, i discount ed i “liberi servizi” sono
stati i punti che hanno maggiormente accresciuto le vendite di frutta
fresca. Più limitato è stato l’incremento delle vendite
nei super ed ipermercati.
Soprattutto frutta di IV gamma, meloni e angurie saranno, dunque, il piatto
forte davanti ai televisori. La frutta sbucciata, lavata e pronta al consumo
ha avuto, d’altra parte, in questi ultimi anni un deciso aumento
nelle vendite. Sono prodotti minimamente trasformati e senza alcun tipo
di additivo. Caratteristiche che conferiscono una forte connotazione di
freschezza ed una notevole comodità d'uso.
Nel 2008 e nel 2009 il volume del mercato della IV gamma a livello nazionale
si è attestato sui 700 milioni di euro. E l'Italia è al
secondo posto dopo la Gran Bretagna per dimensioni del volume d'affari
nel settore. Per la sola frutta si è avuto negli ultimi dieci anni
un raddoppio nei consumi.
Saranno molti gli italiani che nei prossimi giorni, complici le alte temperature
e le ondate di calore, si rivolgeranno anche verso angurie e meloni, due
prodotti che possiedono grandi proprietà dissetanti. L’anguria,
infatti, è composta di acqua per il 95 per cento, mentre il melone
per il 90 per cento. Il resto è composto da zuccheri, vitamine
e sali minerali. In quantità decisamente modeste le calorie di
entrambi.
L’anguria -rileva La Cia- svolge una buona azione diuretica. Nonostante
il gusto dolce, conferitogli da particolari sostanze aromatiche, ha un
basso contenuto di zuccheri (4 per cento ) ed è, fra i frutti polposi,
il meno calorico.
Originaria dell’Africa, l’anguria appartiene alla famiglia
delle cucurbitacee, come il melone, lo zucchino e il cetriolo, ed ha un
curioso nome scientifico “citrullus vulgaris” (dal latino
cetriolo). Il frutto può superare anche i 20 kg di peso.
Anche il melone, come l’anguria, è nato sotto il sole africano.
Accompagnato da fette di prosciutto costituisce un piatto classico dell’estate.
Sia angurie che meloni sono coltivati -sostiene la Cia- un po’ in
tutte le regioni italiane, ma soprattutto al Sud e al centro la produzione
è consistente. Tuttavia, anche in alcune zone del Nord ci sono
molte coltivazioni di questi particolari frutti dell’estate.
E così, dopo anni di cali continui, gli italiani ricominciano a
scoprire la frutta, le sue virtù e i suoi benefici protettivi.
Da studi recenti, infatti, risulta che il nostro organismo necessita di
consumare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, di cinque colori
diversi possibilmente, per ricevere la giusta quantità di vitamine,
sali minerali e antiossidanti.
D’altra parte, anche il ministero della Salute -ricorda la Cia-
tra le regole per combattere il caldo, soprattutto per anziani e bambini,
consiglia di consumare più frutta fresca che, oltre alle proprietà
organolettiche, contiene fino al 90 per cento di acqua.
www.cia.it
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