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FATTI
E PERSONE
Guide, disgelo dei ristoratori?
Vizzari faccia a faccia coi cuochi
Con il talk show "Tra cappelli
e clienti", Guide e Ristoratori cominciano a parlarsi. Su iniziativa
di "Italia a Tavola" e della Confcommercio di Milano, in collaborazione
con il Consorzio Cuochi di Lombardia, al Capac faccia a faccia fra la
guida dell'Espresso e il mondo della ristorazione
Fra
il mondo delle Guide (per la verità solo quella dell' Espresso)
e la ristorazione italiana potrebbe riprendere un dialogo dopo le polemiche
dei mesi scorsi, innescate soprattutto da "Striscia la Notizia",
e la disaffezione crescente verso uno strumento editoriale che comincia
a dare segni di stanchezza. Un preciso segnale, fatto di rivendicazione
del proprio ruolo, ma anche di disponibilità al confronto, è
venuto lunedì sera da Milano dove, nella sede del Capac (una delle
più importanti scuole del commercio italiano), su iniziativa di
" Italia a Tavola" e della Confcommercio di Milano (attraverso
Alfredo Zini) e del Consorzio cuochi di Lombardia, Enzo Vizzari,
direttore della Guida dell' Espresso, è stato il protagonista di
un talk show ("Tra cappelli e clienti") coordinato dal direttore
di "Italia a Tavola", Alberto Lupini, che per
la prima volta in Italia ha visto un aperto dibattito che ha coinvolto
ristoratori e giornalisti del settore sul tema delle Guide. A facilitare
il " dialogo" l' insolita formula di un dibattito svoltosi a
tavola, così da rendere meno formali gli interventi e coinvolgere
gli studenti che hanno preparato una cena con menu lombardo (fra chilometro
zero e innovazione), con prodotti dei dintorni di Milano, dalla bresaola
di manzo Kobe con gelato alla senape, alla polenta di Vimercate, ideato
dal Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia e cucinato dai ragazzi
che studiano al Capac. Piatti che hanno fra l' altro permesso ad Andrea
Grignaffini, stretto collaboratore di Vizzari, di dare un esempio
(non in programma) di come un critico valuta professionalmente un piatto
propostogli per la prima volta.
Il punto di partenza del confronto è
che Guide e ristoratori hanno un unico destinatario e punto d' incontro:
il cliente. Come rapportarsi ad esso senza smentirsi a vicenda (o come
si usa dire, senza delegittimarsi) non è però così
scontato, tanto che l' incomunicabilità era fino a lunedì
sera la regola. Salvo che per i più " fortunati" , quegli
sugli altari delle Guide), la norma prevalente fra i ristoratori è
oggi quella di puntare il dito verso i guidaioli, accusandoli spesso di
non professionalità o chissà quali complicità con
pubblicità, politiche di acquisto o legami associativi... Un muro
contro muro che è stato riproposto anche lunedì sera a Milano,
ma che ha cominciato ad incrinarsi mano a mano che Enzo Vizzari (unico
fra i responsabili di guide italiane ad aver accolto l' invito lanciato
da " Italia a Tavola" <http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=10761>
per mettere le carte sul banco...) si confrontava con un uditorio,
non certo a lui favorevole sulla carta, a cui ribadiva, punto per punto,
le sue posizioni. Il direttore della Guida dell'Espresso è stato
franco e diretto anche nei confronti di quei ristoratori o giornalisti
presenti che pure hanno sollevato dubbi su attribuzioni di punteggi o
scelte di locali.
Convincente sul diritto-dovere di un gruppo
editoriale di esprimere giudizi e di fare le scelte ritenute più
opportune (dal livello dei giudizi al numero di locali segnalati), tenendo
conto delle necessarie compatibilità economiche per la redazione
di un volume che stampa 85mila copie, e fermo nel riaffermare la sua indipendenza
anche dall' editore (ha ricordato di essere riuscito a sindacare sulle
pubblicità inserite in Guida), Enzo Vizzari ha respinto con forza
le accuse di simpatie per questa o quella realtà (soprattutto per
quelle dove il cuoco è alle dipendenze di grandi gruppi e non ha
problemi di budget). Il direttore della Guida dell' Espresso ha fra l'
altro colto l' opportunità di alcune richieste di chiarimenti <http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=10585>
poste dal cuoco Paolo Manfredi (consigliere delegato del Consorzio
Cuochi di Lombardia) per ribadire il decalogo che caratterizza la sua
Guida e che fa perno sull' indipendenza di giudizio e sul fatto che il
lavoro della sua squadra non è comunque una Bibbia esaustiva, ma
solo una lettura, parziale, della realtà. E in ogni caso non è
un lavoro con finalità educative o pedagogiche per il settore.
Richiami alla necessità di valutare
con maggiore attenzione l' attività di imprese che svolgono un
ruolo fondamentale per il turismo e il servizio sul territorio, nonché
la richiesta di regole più certe in tutta Italia da parte di questi
" giudici" sono venute da Alfredo Zini, dirigente della
Fipe nazionale e della Confcommercio, nonchè presidente dell'Ente
bilaterale di Milano) che ha rappresentato con forza gli interessi di
una categoria che per la prima volta si trovava in un incontro pubblico
faccia a faccia sul ruolo delle Guide. Il servizio, il personale o la
struttura dovrebbero essere tutti elementi da valutare per esprimere al
meglio un giudizio che certamente deve avere la cucina, al centro, ma
non solo questa. E ciò per permettere ai ristoranti, secondo Zini,
di marcare meglio la differenza rispetto ai tanti altri locali che pure
fanno somministrazione di cibo senza però dover rispettare le stesse
norme di sicurezza o quelle fiscali.
Sul ruolo e la caratura dei giudici si sono
registrati diversi interventi, a partire dalla domanda di Stephan De Cernetic
sull' esistenza o meno di una deontologia per chi giudica. Non basta essere
giornalisti (e molti non lo sono nemmeno) per essere bravi giudici in
tema di enogastronomia. Ed un conto è scrivere per una Guida -
ha sottolineato Alberto Lupini, ed un altro è scrivere un articolo
e fare informazione e non solo critica, con evidenti ricadute per la ristorazione
e tuttio il settore.
Un' attività, quella della ristorazione,
che è stata elogiata con decisione dal dietologo Giorgio Calabrese
(presidente Onav e personaggio dell' anno 2009 per l' enogastronomia
secondo i lettori di " Italia a Tavola" ) che ha ricordato come
il 35% degli italiani mangia fuori casa. Da qui la sollecitazione perchè
nelle guide sia riportata anche la salubrità che il ristorante
esaminato propone. La cucina di un ristorante si misura in funzione della
qualità della materia prima, della tecnica di cottura (il più
semplice possibile) e dall' equilibrio dei menu: in modo particolare Calabrese
ha precisato che i menu andrebbero proiettati (soprattutto per coloro
che sono abituati a frequentare lo stesso ristorante tutti i giorni) su
un periodo di circa 5/6 giorni. Parlando poi dei piatti unici, come nuova
frontiera a tavola, si è espresso positivamente sulla Bresaola
di Kobe che con l' insalata può rappresentare un' ottima soluzione
e che costituiva una delle novità del menu presentato per la serata
grazie alla collaborazione di ricerca <http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=11962>
in atto fra la Coldiretti di Milano Lodi e il consorzio Cuochi di Lombardia.
Il valore della scelta culturale della Cucina,
che deve stare alla base della formazione, dei giovani professionisti
di domani, è stato invece richiamato dal cuoco Matteo Scibilia,
consigliere del ministero dei Beni culturali, che ha insisto sulle scelte
di composizione dei menu (sull' esempio di quello che personalmente ha
coordinato per la serata del talk show) che vanno valorizzate là
dove puntano sulla qualità delle materie prime e sull'innovazione
non fine a se stessa, ma per rispondere alle nuove necessità alimentari
dei consumatori. Su nuove modalità di presentazione dei locali
nelle Guide ha insistito anche Guido Stecchi, direttore di "Sapori
d' Italia", che ha ricordato l' importanza della trasparenza e della
tracciabilità che, senza diventare un obbligo burocratico, dovrebbe
diventare un plus dei locali più attenti. Un tema che non caso
il periodico dell'Accademia delle 5T sta valorizzando con un apposito
concorso.
Ezio Zigliani - Italia a Tavola - Redazione
Iniziative speciali
Tel 035460563
Cell 334 7579711
e-mail: ezio.zigliani@italiaatavola.net
Nella
foto: Da sinistra, Paolo Manfredi, Alberto Lupini, Matteo Scibilia,
Giorgio Calabrese, Enzo Vizzari e Alfredo Zini
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