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FATTI
E PERSONE
Per il 2010 produzione e valore aggiunto in flessione
In base alle stime riportate nel trimestrale dell’Ismea,
produzione e valore aggiunto agricolo reale dovrebbero subire rispettivamente
un calo del 2% e del 3%, mentre i primi nove mesi dell’anno indicano
un lieve miglioramento del rapporto prezzi agricoli – costi dei
fattori produttivi.
Produzione agricola e valore aggiunto agricolo reale in flessione anche
nel terzo trimestre del 2010. Secondo i dati pubblicati da Ismea sul nuovo
numero di “Tendenze” i due indicatori dovrebbero subire a
fine anno un calo rispettivamente di circa il 2% e 3% rispetto al 2009.
Di contro sul fronte industriale, i dati disponibili relativi al periodo
gennaio-agosto 2010 evidenziano una decisa ripresa dell’intero settore
manifatturiero (+6%) e dell’industria alimentare (+2%). La contrazione
della produzione agricola totale stimata per il 2010 è imputabile
alla forte riduzione delle colture vegetali ( -5%). I cali produttivi
dovrebbero riguardate tutti i comparti tranne l’olio di oliva (dove
è attesa una crescita del 6%), ed in particolare l’ortofrutta
(mele, pere, pesche, agrumi e kiwi, patate e pomodoro da industria), ma
anche i cereali invernali, il mais e il riso. In crescita, invece, secondo
le stime Ismea tutte le produzioni zootecniche (+2,3% la crescita media
del comparto sul 2009). Sarebbero infatti in lieve ripresa le consegne
di latte e in aumento le macellazioni di carni bovine, bufaline e suine,
e avicole. Nel caso delle carni bovine e bufaline, tuttavia, precisa Ismea,
l’aumento riguarderebbe non il numero di capi ma la quantità
complessiva di carne, con l’evidente utilizzo di bestiame che staziona
più tempo in stalla in attesa di condizioni di mercato più
favorevoli, mentre nel caso delle carni suine l’aumento sarebbe
dovuto prevalentemente all’abbattimento di capi di provenienza estera.
Per quanto riguarda il rapporto tra prezzi corrisposti agli agricoltori
e costi dei fattori produttivi, i dati relativi ai primi 9 mesi dell’anno
indicano un miglioramento di circa un punto percentuale della ragione
di scambio, in virtù del leggero arretramento dei costi a fronte
di un lieve rialzo dei prezzi, non sufficiente, tuttavia, a garantire
margini di redditività accettabili per gli agricoltori. Nello specifico
il leggero rialzo delle quotazione (+0,8%) è frutto di dinamiche
contrastanti per i diversi comparti. Risultano in calo le colture industriali,
vini e frutta fresca e secca (rispettivamente del -5,3%, -3,7% e -1,5%),
in crescita latte e derivati e olio di oliva (+9% e +2,6%) e sostanzialmente
stabili gli altri. In particolare, il terzo trimestre 2010 vede una sostanziale
stabilità dal punto di vista congiunturale, mentre la variazione
tendenziale (rispetto al terzo trimestre 2009) evidenzia un ripresa decisa
di listini all’origine, in particolare dei cereali (+17,8%), dovuti
alle recenti dinamiche internazionali che hanno fatto lievitare i prezzi
del frumento. In riferimento ai costi, infine, i primi nove mesi del 2010
vedono un leggero arretramento dei prezzi dei mezzi correnti di produzione
(-0,5%) dovuto ad una forte contrazione dei prezzi di concimi (-11%),
rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente a cui si
contrappongono gli aumenti dei mangimi (+2,6%), dei salari (+1,3%), degli
animali da allevamento (+3,4%) e dei prodotti energetici (+2,8%), spinti
dal forte rialzo del prezzo del petrolio e del gasolio agricolo. (www.aiol.it)
Il rapporto trimestrale di analisi e previsioni "Ismea tendenze"
è disponibile per nove comparti produttivi (frumento, lattiero
caseario, frutta fresca, vino, olio di oliva, fiori e fronde, prodotti
ittici, bovino da carne, suino) a cui si aggiunge un’analisi di
sintesi sull’andamento dell’agroalimentare nel complesso.
I rapporti sono scaricabili dal sito Ismea cliccando qui.
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