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FATTI
E PERSONE
Addio al Signore del Prosecco
Oggi
sabato 24 aprile è venuto a mancare Antonio Carpenè, il
“Signore del Prosecco”, nato a Conegliano nel 1913,
capostipite della dinastia attualmente al timone della storica casa spumantistica
di Conegliano, Antonio Carpenè è stato una figura
determinante non solo per la crescita sul mercato dell’azienda di
famiglia, a lui infatti si deve la ricostruzione dell’azienda dopo
la seconda guerra mondiale, ma anche per l’immagine dell’intero
territorio, fu tra gli 11 fondatori, nel 1962, del Consorzio di Tutela
del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene.
Insignito nel 2009 della Laurea ad honorem in Viticultura Enologia e Mercati
Vitivinicoli dall’Università di Padova, titolo tradizionalmente
conferito a chi per la sua attività si è distinto in modo
particolare, è stato ricercatore innovativo e imprenditore illuminato,
personalità di spicco dell’enologia italiana e internazionale.
Autore di vari scritti, nel 1967 è stato insignito del titolo di
Commendatore della Repubblica e nel 1979 è diventato Cavaliere
del Lavoro. Per la sua opera di innovazione dell’Industria enologica
è stato insignito del Grappolo d’Oro dell’Associazione
Enotecnica Italiani di Milano nel 1970 e del Premio Marescalchi dell’Accademia
del Vite e del Vino nel 1981 e nel corso degli anni, proprio per il suo
ruolo di primo piano ha ricoperto numerosi incarichi a livello nazionale
e internazionale. Dalla Scuola Enologica di Conegliano all’Unione
Internationale des Oenologues di Parigi.
Se il Prosecco ha raggiunto i ragguardevoli traguardi di affermazione
sia sui mercati nazionali sia su quelli internazionali un merito importante
va riconosciuto ad Antonio Carpenè, da sempre animato da una passione
particolare per la vitivinicoltura e l’enologia, trasmessagli dal
padre e dal nonno, primo fondatore dell’azienda.
Entrato nell’azienda di famiglia nel 1939, ha dedicato tempo ed
energie alla messa a punto di un nuovo sistema di fermentazione, lo Charmat
che, opportunamente modificato, perfezionando la tecnologia degli spumanti
aromatici e il miglioramento delle tecniche di vinificazione, si presentava
come il più indicato per salvaguardare aroma e finezza di alcuni
vini italiani tra cui il Prosecco.
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