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FATTI
E PERSONE
MADE IN ITALY: + 10 EXPORT CONQUISTA TAVOLA GLOBALE 2010
Con un aumento del 10 per cento in valore nel primo semestre
del 2010, il Made in Italy agroalimentare conquista le tavole del mercato
globale dove cresce a due cifre la presenza di ortofrutta, vini e formaggi
Made in Italy. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti
relativa al primo semestre del 2010 sulla base dei dati Istat che evidenzia
le buone performance realizzate dall’agroalimentare italiano all’estero
in tempo di crisi. Se il trend di crescita sarà confermato alla
fine dell’anno le esportazioni agroalimentari potrebbero raggiungere
- sottolinea la Coldiretti - per la prima volta il valore record di 25
miliardi di euro realizzato per la grande maggioranza nei paesi dell’Unione
Europea ma anche negli Stati Uniti e nei mercati emergenti come la Cina.
A crescere - continua la Coldiretti - sono soprattutto l’ortofrutta
(+16 per cento), i formaggi e latticini (+ 14 per cento), l’olio
di oliva (+11 per cento) e il vino (+ 9 per cento) mentre restano sostanzialmente
stabili sono stati due cavalli di battaglia del Made in Italy all’estero
come la pasta e le conserve di pomodoro. Positive - continua la Coldiretti
- sono soprattutto le performance dei prodotti a denominazione di origine
come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano che mettono a segno un aumento
record del 23 per cento sui mercati mondiali con una rilevante effetto
traino per l’intero settore.
L'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare
da una piu’ efficace tutela nei confronti della “agropirateria”
internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località,
immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti
taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale:
All'estero - stima la Coldiretti - il falso Made il Italy a tavola fattura
50 miliardi di euro e sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano
su quattro. Le denominazioni Parmigiano Reggiano e Grana Padano sono le
piu’ copiate nel mondo con il Parmesan diffuso in tutti i continenti,
dagli Stati Uniti al Canada, dall'Australia fino al Giappone, ma in vendita
c'è anche il Parmesao in Brasile, il Regianito in Argentina, Reggiano
e Parmesano in tutto il Sud America, ma anche Pamesello in Belgio o Parmezan
in Romania. Per non parlare del Romano, dell'Asiago e del Gorgonzola prodotti
negli Stati Uniti dove si trovano anche il Chianti californiano e inquietanti
imitazioni di soppressata calabrese, asiago e pomodori San Marzano “spacciate”
come italiane. E in alcuni casi sono i marchi storici ad essere “taroccati”
come nel caso della mortadella San Daniele e del prosciutto San Daniele
prodotti in Canada. Un fenomeno che frena la diffusione del Made in Italy
e che - precisa la Coldiretti – è causa di danni economici,
ma anche di immagine. Il rischio reale è che si radichi nelle tavole
internazionali un falso Made in Italy che toglie spazio di mercato a quello
autentico e banalizza le specialità nostrane frutto di tecniche,
tradizioni e territori unici e inimitabili.
I risultati positivi delle esportazioni alimentari non si sono ancora
adeguatamente trasferiti alle imprese agricole dove - sostiene la Coldiretti
- si registrano ancora in molti settori quotazioni al di sotto dei costi
di produzione, a conferma delle pesanti distorsioni che permangono nel
passaggio degli alimenti lungo la filiera dal campo alla tavola. La Coldiretti
sta promuovendo un progetto per una filiera agricola tutta italiana con
l'obiettivo di tagliare le intermediazioni e arrivare ad offrire, attraverso
la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e
imprese agricole, prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati
dagli agricoltori al giusto prezzo. (www.coldiretti.it)
LE PERFORMANCE DELL’EXPORT
AGROALIMENTARE NEL 2010 - IN VALORE
(Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat nel primo semestre)
Ortofrutta +16 %
Formaggi e latticini + 14%
Olio di oliva +11 %
Vino + 9 %
Pasta STABILE
Conserve pomodoro STABILE
TOTALE + 10 %
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