RECENSIONI

Il Gusto Riflessivo. Verso una sociologia della Produzione e del Consumo alimentare.
A cura di Elena Battaglini
Bonanno Editore, 2007
Euro 25,00

Giovedì 17 aprile scorso presso la Città del Gusto, sede del Gambero Rosso a Roma, alla presenza di un folto pubblico si è tenuta la presentazione del volume: Il Gusto Riflessivo. Verso una sociologia della Produzione e del Consumo alimentare.
Il corposo volume, frutto della collaborazione interdisciplinare tra sociologi ed economisti, analizza, tramite una ricerca condotta su un campione di consumatori italiani, i comportamenti ed atteggiamenti di fronte al cibo, nella scelta dei prodotti, negli stili, nei consumi. Interessante l’analisi di come il gusto viene influenzato dai rischi alimentari, fino a modificare abitudini e stili di vita. Sotto la sapiente regia di Marco Bolasco, è stato possibile ascoltare interessanti riflessioni e considerazioni di quattro relatori, che hanno parlato del libro offrendo anche spunti trattai da esperienze personali.
Il Prof. Fulvio Beato, professore ordinario di sociologia dell’ambiente e del territorio presso la Facoltà di Sociologia dell’Università La Sapienza di Roma, che ha curato la prefazione del volume, ha parlato su “cibo come gusto e cibo come rischio” sottolineando come il fattore rischio in merito all’alimentazione è entrato nella vita quotidiana dei paesi occidentali avanzati ad alto reddito ed economia mutata, illustrando anche i risultati di una recente ricerca dell’Ires sulle abitudini e le scelte alimentari degli italiani dalla quale si evince che ai primi posti negli interessi dei consumatori al momento dell’acquisto di un prodotto stanno freschezza, qualità, sicurezza del prodotto e beneficio che tale cibo può portare alla propria salute e a quella della propria famiglia.
Agostino Megale, rappresentante dell’Associazione dei Consumatori, ha sottolineato come si sia ormai sempre più alla ricerca di prodotti di qualità e che proteggano dai rischi di eventuali contaminazioni.
Anche Antonio Longo, curatore del progetto “Salute-Gusto” dell’IRES, ha confermato che i risultati della ricerca hanno sottolineato che il tema della sicurezza alimentare è la preoccupazione che tocca maggiormente le famiglie al momento dell’acquisto di un prodotto in quanto il cibo è uno degli aspetti portanti della nostra cultura materiale. Il valore del cibo infatti non è mai stato tanto importante quanto lo è ora, che da una società contadina si è giunti ad una società post-industriale con abbondanza di cibi “fast”, precotti e preconfezionati. Sul tema dell’obesità infantile l’Italia sta diventando il primo paese in Europa per numero di bambini obesi. Per contrastare questo triste primato è necessario rivedere le scelte alimentari, educare i ragazzi a cibi sani e di qualità.
Fulvio Pierangelini, cuoco presso il ristorante “Il gambero rosso” a San Vincenzo in Toscana, ha parlato del suo percorso personale, del “percorso gastronomico interiore” che l’ha portato a decidere di fare questo mestiere e ha affermato: “compito di un cuoco è surrogare il latte materno ed ergersi ad ultimo baluardo contro la massificazione del gusto”. Ha poi sottolineato che la cosa più importante in un piatto è la semplicità, semplicità come punto di arrivo e non di partenza, in quanto essa non ammette mistificazioni e non permette errori.
E’ stata poi la volta della curatrice del libro, Elena Battaglini, che ha parlato dell’interazione complessa tra sapore e sapere, dell’importanza di scelte etiche di consumo e del fatto che l’educazione al gusto deve essere il fine ultimo delle politiche della qualità alimentare. In un mondo sempre più globalizzato una migliore capacità di scelta nella produzione e nel consumo degli alimenti, in una filiera che parta dalla produzione e giunga fino al consumatore finale e che abbia come elemento fondamentale la ricerca della qualità e della sicurezza non potrà che portare benefici a tutti.

Marina Cioccoloni