RECENSIONI “Percorsi del gusto dalle Dolomiti all’Adriatico” sono stati presentati al West In Palace Hotel a Milano, lunedì 11 maggio, ad un folto gruppo di giornalisti e gastronomi attratti dalla simpatica promozione della casa editrice che ha promesso di accompagnare con vini e prodotti appetitosi della regione i gusti dal vivo in un incontro informale, libero, piacevole per una rinfrescata alla notorietà della cucina della nobile serenissima. Autori disinvolti e sicuri di un’omologazione di largo respiro, già stellati, gli chef Oleandro Luppi e Isidoro Consolini hanno premiato le attese con vassoi di creazioni tradizionali e non, accompagnate da sorsi in armonia personale, dalle bollicine e Prosecco ai rossi gratificanti dei vitigni del Bardolino. Tra le creazioni a tipicità del territorio presentate ricordo il “tonno del lago di Garda” di Luppi e il “lavarello croccante con germogli e cappuccino di lievito” di Consolini, ma anche un semplice risotto veneto con erbe di campo, all’onda, andato a soddisfare i palati milanesi in queste settimane dedicati alla tenzone sul “giallo”. La cucina veneta rappresenta un’antologia sia nella tradizione che nelle sue elaborazioni creative che variano da territorio a territorio, da acqua ad acqua, da pianura al monte, dall’alto Adriatico ricco di molluschi saporiti alle oasi di verde tre vette e ghiacciai del territorio dolomitico ed alpino, prodighe di sapori naturali vegetali e di caccia. Un ampio ventaglio d’emozioni e di varietà ha ispirato una delle più ricche letterature di piacere della penisola, con racconti, leggende e storia che hanno appagato le emozioni del mondo. Un’isola di sogno come Venezia, imitata in ogni continente, o una città comeVerona, patria dell’amore tragicamente sospeso tra la poesia e la morte dominano lo stimolo a “viaggi incantati”. L’edizione dedicata al Veneto della collana Vie dei Sapori dei Percorsi del Gusto di Gribaudo realizza nel volume tutto quello che è promesso nelle locandine di copertina, nella presentazione e messo su carta nella sua complessità d’informazione e buon gusto della grafica in 280 pagine d’interessante lettura e di piacevole scorrimento nella galleria delle illustrazioni. La formula, ben collaudata nelle edizioni che l’hanno preceduta, ricupera notizie di scenario di carattere geografico, storico, di tradizione e di fantasia creativa gastronomica trattate nelle sezioni d’inquadramento e la testimonianza dei ristoranti lasciata libera ai 23 chef con la scelta di ricette e proposte storicamente collaudate o di concezione innovativa per il coinvolgimento di ogni senso nell’apprezzamento, a volte, anche di arditi sapori. Tutte le linee in trend e tradizionali sono lasciate aperte all’inclinazione ed alla ricettività del lettore: forse, l’unico rilievo, riguarda l’esposizione in alcuni casi delle ricette in termini di facilitazione ad una loro esecuzione. Non è opera da desco di cucina, ma da tavolo di meditazione e riflessione sul perchè e sulle radici di provenienza dell’idea di cucina per raggiungere un risultato non solo gustativo ma anche esteticamente e ambientalmente rilevante. La stesso format e dimensione del volume ne costituiscono un’opera rappresentativa da consultazione per professionisti, appassionati e comunicatori che una piacevole verifica “on the spot” alla tavola dei ristoranti potrà confermare e testimoniare con i sapori veri e l’intensità delle loro emozioni. Enzo Lo Scalzo
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