RECENSIONI

Piazza Gourmand

Titolo: Piazza Gourmand
Autore: Schira Roberta
Editore: Ponte alle Grazie
Genere: letteratura italiana
Pagine: 206
Data pubblicazione: 2007
Prezzo di copertina: € 14,00


Vi svelo, che mentre aspettavo la pubblicazione di questo libro e con non poca curiosità, pensavo a quanto entusiasmo ed impegno metta Roberta Schira in ogni suo lavoro, in ogni suo scritto. Così è stato e così, evidentemente, è. Questa mia affermazione, sfacciatamente assolutista, è stata ulteriormente avvalorata dalla lettura delle prime pagine del romanzo. Sfogliarle, significa scoprire diversi ma importanti aspetti, che caratterizzano la vita e le esperienze della scrittrice cremasca; la sua intima e personale visione dell’esistenza, della realtà, a volte così appagante e sovente gelida, unitamente ai problemi e vicissitudini che influenzano i rapporti interpersonali nella mera e noiosa quotidianità. Affiorano dagli abissi dell’anima, eventi lasciati nella penombra dell’esistenza; esplodono come un diabolico ordigno, storie di vita vere, aspettative, sogni notturni ed incubi metropolitani, sconfitte, delusioni, trionfi e celebrate vittorie. Una sorta di rappresentazione teatrale presentata in tempo reale, dove la scenografia appare come vita, splendore ma anche sofferenza e tormenti.

“ La Piazza di notte acquistava un fascino un po’ antico. Era ben illuminata e chiunque si lasciasse alle spalle la brutta superficie della facciata di fianco alla panetteria poteva godere di un’interessante prospettiva” I fari puntati sul cartellone pubblicitario irradiavano una luce azzurrognola sui muri, le cose e persino sui volti dei passanti. L’atmosfera si faceva surreale…….” Da Venerdì notte - (11)

Un brivido accarezza i miei pensieri e identifico, dunque, la Piazza, che, con enfasi l’autrice descrive così: affollata di umanità! Perciò, inesorabile sequenza di eventi, chiari, precisi che coinvolgono ed assorbono i diversi e poliedrici personaggi del libro, dove la parola cibo e la sua indiscussa ritualità, assume la dirompente connotazione di mezzo, intersecandosi nei diversi racconti dell’opera e dove, proprio il cibo, diventa supporto univoco nelle varie trame narrate, mantenendo tuttavia, una voluta contiguità di sorta che impreziosisce il lavoro.
Parole ed immagini, si fondono assieme per arricchire il significato del romanzo; le rappresentazioni grafiche presenti, sono delineate con voluta caparbietà, ricerca ed abilità grafica, enfatizzando in sostanza, le ossessioni umane, molto spesso compulsive e pericolose. Scelta premiante questa, per stigmatizzare il significato del libro e, senz’altro, modus innovativo dal punto di vista della attuale comunicazione.

Roberta Schira, in maniera intrigante ed istrionica, tratta il più universale dei temi, che nel corso della storia, è stato ripreso, discusso, narrato ed evocato da grandi ed illustri sperimentatori del pensiero, come Platone e Hegel, senza però mai giungere a certezze. Infatti, chi le cerca in Piazza Gourmand, non le troverà; altresì alla fine, unitamente al piacere di un’ottima lettura, si aprirà ancora una volta l’atavica ed immortale domanda sulla vita e sui dubbi che per fortuna esistono e da sempre ci accompagnano. Cibo, vita, riflessioni, ossessioni e vari spunti per innescare un forte stimolo esistenziale; un menu ricco, variopinto, formidabile, realizzato con eleganza ed abilità da Roberta. Un fulgido e lungimirante esempio di narrativa di ottima qualità, realizzato da un’eccellente scrittrice. Così è!

Stefano Buso