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LUOGHI
Museo del vino a Barolo
Venerdì 31 marzo, ore 15.00
- Castello comunale Falletti di Barolo (Cn)
Verrà presentato ufficialmente il
progetto definitivo del "Museo del vino", ultimo passo prima
dell'avvio dei lavori d'allestimento di quello che è destinato
a essere uno dei musei dedicati alla cultura enoica più importanti
al mondo, nato dall'accordo fra Regione Piemonte, Provincia di Cuneo,
Comune di Barolo, Unione di Comuni Colline di Langa e Barolo ed Enoteca
Regionale del Barolo.
Il Museo del vino che sorgerà nelle sale del Castello Falletti
di Barolo presenta infatti caratteristiche innovative, certamente lontane
dalla classica configurazione del museo inteso come statica collezione
di "memorabilia", insistendo al contrario sulla dimensione dinamica,
pensata per coinvolgere il visitatore, prenderlo per mano e condurlo in
un viaggio attraverso produzione, cultura e tradizione del vino.
Garanzia di un approccio originale è la firma apposta al progetto
d'allestimento: quella di François Confino, già apprezzato
autore del "Museo del Cinema" di Torino, capace di immaginare
nuovi scenari della fruizione di un percorso museale.
La presentazione del Museo riunirà nel Castello di Barolo i massimi
rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private coinvolte nel progetto:
Gianni Oliva (Assessore alla cultura della Regione Piemonte), Mino Taricco
(Assessore all'agricoltura della Regione Piemonte), Raffaele Costa (Presidente
della Provincia di Cuneo) e Walter Mazzocchi (Sindaco di Barolo). Al loro
fianco Laura Moro (Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio
del Piemonte) e Daniela Formento (Dirigente del Settore Beni e sistemi
culturali della Regione Piemonte); Giacomo Oddero (Presidente della Fondazione
CRC) e Luigi Cabutto (Presidente dell'Enoteca regionale del Barolo).
A illustrare nel dettaglio l'allestimento museale pensato per il "Museo
del vino" saranno François Confino (Studio Alphabet, curatore
della parte scenografica del progetto) e Daniele Manzone (Ideazione Srl,
curatore dei contenuti).
Al termine dell'incontro, a cui sono stati invitati rappresentanti delle
istituzioni locali e operatori del settore, le Cantine Marchionali del
Castello Falletti, sede dell’Enoteca Regionale, accoglieranno gli
ospiti per il brindisi con Barolo 2001.
Il progetto
Un museo interamente dedicato al vino non poteva che nascere nelle Langhe,
in una terra che custodisce alcuni fra i più prestigiosi vitigni
al mondo e una tradizione secolare legata alla produzione enoica. E non
poteva individuare scenario migliore del luogo in cui, secondo la tradizione,
conobbe i suoi natali il "re dei vini": fu proprio nelle cantine
del Castello Falletti di Barolo, infatti, che la marchesa Julia Colbert
"creò" il vino Barolo, destinato a diventare il vino
ufficiale della Corte dei Savoia.
Per un museo che nasce in uno scenario storico e architettonico così
suggestivo, lo stesso allestimento è stato pensato per "rompere"
con le linee più tradizionali dell'esposizione museale, affidandone
il progetto a un architetto di fama mondiale come Francçois Confino,
autore ad esempio dello straordinario intervento scenografico che ha interessato
la Mole Antonelliana di Torino per ospitare il Museo nazionale del Cinema.
Il percorso di visita
La proposta di allestimento ha richiesto il ripensamento complessivo degli
spazi del castello in modo tale da comprendere nel percorso museale anche
piani e locali oggi non aperti al pubblico. È stato prefigurato
un percorso di visita che, sviluppandosi in senso discendente lungo i
cinque piani del castello, per oltre 2.700 metri quadrati di superficie,
condurrà il visitatore in una sorta d'immersione nell’universo
enoico, in un viaggio ideale dall’astratto al concreto.
La visita partirà dalle sale del piano nobile del castello, dove
verrà rievocato il profondo legame che da sempre unisce il vino
Barolo alla famiglia Falletti. Di concerto con la Soprintendenza, il piano
sarà infatti riallestito in modo da celebrare l’opera meritoria
svolta dal marchese Carlo Tancredi Falletti e dalla sua consorte Juliette
nella “creazione” del vino Barolo. Con un ascensore si verrà
quindi condotti al terzo piano, in cui più spiccato sarà
il carattere evocativo e visionario dell’allestimento, a cui sarà
affidato il compito di creare suggestione nel visitatore per colpirlo
emotivamente e invogliarlo a conoscere i segreti e le particolarità
del vino barolo.
Si proseguirà quindi al secondo e al primo piano dove sarà
dato particolare rilievo alla rievocazione del ruolo ricoperto dalla vite
e dal vino nella storia, alla loro dimensione simbolica, passando attraverso
tutte le arti e le discipline che con il vino ha un legame profondo: musica,
letteratura, teatro, cinema, arti figurative, per finire con la più
“gustosa” delle arti, quella culinaria, con una sezione in
cui si sperimenteranno aromi e profumi. Il visitatore potrà successivamente
conoscere le tecniche vinicole e la loro evoluzione nel tempo, i dati
relativi alla produzione e ai consumi di vino barolo, nel primo piano
seminterrato dove l’allestimento acquisirà un carattere più
squisitamente didattico-didascalico.
Il viaggio attraverso la tradizione del vino e la storia del vino Barolo
si concluderà là dove tutto ebbe inizio: nelle cantine dei
marchesi Falletti, negli spazi del secondo piano interrato.
Il riallestimento permetterà di conservare l'attuale destinazione
di sede dell’Enoteca Regionale del Barolo, ma ristrutturandola in
maniera tale da farne uno spazio di educazione alla degustazione del vino
e al tempo stesso un luogo di aggregazione per i visitatori.
Un’enoteca chiamata a diventare la "casa" dell’enoturista:
un ambiente accogliente, curato nell’arredamento e nelle luci, ricco
d'indicazioni sul "buon bere" e di notizie sul territorio del
Barolo. Un luogo, naturalmente, pensato per degustare il Barolo secondo
diverse modalità e abbinamenti, ma anche per divertirsi a riconoscere
profumi e sfumature del celebre rosso, per ammirare le collezioni di etichette
e di bicchieri e, nell'emporio, per acquistare prestigiose bottiglie di
barolo, libri ed altri gadget appositamente studiati.
L'allestimento scenografico
All'originalità dei contenuti del centro museale si affiancherà
un allestimento di grande impatto scenografico, firmato da François
Confino: la notte e la luce accecante, il sole e lo scandire del tempo,
la terra e l'acqua saranno evocati con effetti speciali in spazi quasi
teatrali o cinematografici. I visitatori potranno inforcare i seggiolini
a pedali di una giostra il cui movimento proietterà immagini dei
paesaggi di Langa al mutare delle stagioni o partecipare alle lezioni
di un maestro virtuale che spiegherà il processo di vinificazione,
dalla vigna alla cantina, nella ricostruzione di un’aula del XIX
secolo, o ancora ascoltare il suono di un pianoforte suonato da mani invisibili.
Non si tratterà, tuttavia, di un museo "virtuale": «Abbiamo
lavorato - sottolinea François Confino - sulla realtà: la
terra del barolo esiste, possiamo addirittura toccarla. Il barolo è
il migliore dei vini e in esso c’è la verità».
Il museo illustrerà il vino e la cultura enoica in modo suggestivo,
ma senza eccessive astrazioni, come del resto s'addice al territorio e
alla gente di Langa.
Per ulteriori informazioni:
Ideazione Srl - Ufficio stampa
Telefono: 0173.440452 –
Mail: ufficiostampa@ideazionesrl.it
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