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RECENSIONI
L’Agricoltura europea e le nuove sfide globali
di Paolo De Castro
Edizioni Donzelli (Le Saggine), 2010
140 pagg. Prezzo: 16€
Nel
2010 il dibattito sulla riforma della politica agricola comune europea
- la PAC – è entrato nel vivo. Verso la metà del 2011
vi saranno le prime proposte legislative che verranno approvate nel 2012.
Quindi, nel gennaio 2014, dovrebbe entrare in vigore la nuova PAC. All’alba
delle discussioni sulla riforma, Paolo De Castro – presidente della
commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo –
scrive quello che egli stesso definisce un “instant book”,
ovvero un lavoro fatto in istantanea sull’agricoltura e sulle nuove
sfide globali, “per fornire un agile excursus sui cambiamenti
di scenario e sugli strumenti per orientare concretamente l’orientamento
pubblico dell’agricoltura di domani”.
Il libro ripercorre brevemente i motivi che hanno portato alla nascita
di una politica agricola comune e degli scopi iniziali di tale politica,
per arrivare quindi ai giorni nostri, passando attraverso due riforme
che hanno cambiato il volto della politica agricola europea, ovvero la
riforma McSharry (1992) e la riforma Fischler (2003). Da un’agricoltura
mirata essenzialmente a allontanare lo spettro della fame dall’Europa
del dopo guerra, si è passati oggi ad un’agricoltura che
deve affrontare le sfide globali di una crescita demografica e quindi
di un incremento di produzione, nel rispetto però del bene comune
ambientale, ovvero con una gestione sostenibile delle risorse e contribuendo
il meno possibile al cambiamento climatico. L’agricoltura deve cioè
mirare non più solo alla produzione, ma alla gestione consapevole
e sostenibile dell’ambiente e del territorio. A questo si aggiunge
il problema di molti paesi europei, di un abbandono delle zone rurali
da parte delle generazioni più giovani.
È possibile concordare fini cosi differenti? Le sfide che attendono
la società sono sicuramente grandi ma l’agricoltura può
svolgere un ruolo fondamentale se si pensa che nell’Europa comune
circa 14 milioni di aziende agricole gestiscono il 45% della superficie
complessiva continentale e danno lavoro a quasi 30 milioni di abitanti.
L’impatto che esse possono avere è quindi considerevole.
Per poter fare fronte alle sfide globali è necessaria però
una politica moderna ed adeguata.
Nell’ultima parte del libro De Castro propone alcune misure che
potrebbero caratterizzare una PAC al passo con i tempi, come ad esempio:
* l’affermazione di pagamenti diretti basati su una componente comune
e uguale per tutti gli agricoltori di uno Stato membro e su componenti
variabili, dipendenti sia dal maggiore impegno ambientale dell’azienda,
sia dai vincoli naturali a cui sottostanno alcune zone agricole;
* la ricostituzione di scorte alimentari private e pubbliche da utilizzare
nei periodi di maggior instabilità del mercato;
* la valorizzazione delle specificità territoriali e la promozione
della diversificazione delle economie locali.
Si tratta di un libro molto di scorrevole, poco tecnico,
dall’italiano colloquiale. Pur non pensato per gli addetti ai lavori,
fornisce un chiaro e semplice riassunto dei punti essenziali della politica
agricola europea. Scritto più per dialogare con il cittadino sui
suoi risvolti essenziali della PAC e sulla necessità di un suo
rimodernamento, il libro raggiunge gli scopi che si era prefissato, nominati
all’inizio di tale recensione.
M.Luisa Doldi
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