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LUOGHI
Presentati i primi risultati dello studio
sui fondali marini lagunari
La molluschicoltura e in particolare la coltivazione della vongola verace
filippina è una realtà radicata in laguna di Marano che
offre un prodotto di alta qualità, apprezzato in tutto il Paese.
Ma il reddito dei pescatori che si dedicano a questa attività regolamentata
in apposite aree è a rischio a causa della proliferazione di macroalghe
che interessa i fondali lagunari.
Le macroalghe, indice di elevata produttività biologica della laguna,
possono in alcuni casi provocare la morte delle vongole per soffocamento
prima che queste raggiungano la taglia commerciale. Infatti, lo sviluppo
massivo delle alghe che interessa questi fondali lagunari, specie in estate
in condizioni di elevata temperatura dell’acqua, porta a fenomeni
di degradazione operati da microorganismi che consumano tutto l’ossigeno
disponibile nella colonna d’acqua e nel sedimento. Questi eventi
conducono alla produzione di un ingente quantitativo di detrito anossico
che condiziona pesantemente gli organismi che vivono al fondo o entro
il sedimento e che non possono raggiungere aree più salubri.
Per studiare questo fenomeno, evidenziarne le cause, individuare le modalità
per arginarle e analizzare le possibilità di gestione e smaltimento
delle alghe, Aries, capofila di GAC FVG, ha affidato a una società
specializzata uno studio che viene presentato oggi nella Sala Consiliare
del Comune di Marano.
“Su questo tema – afferma Antonio Paoletti, presidente di
GAC FVG e Aries – proprio oggi presentiamo lo studio che andrà
a contribuire alla risoluzione del problema. Il GAC FVG, infatti, entra
ora nella sua fase operativa dopo un periodo di acquisizione di informazioni,
di incontri con gli operatori e di analisi. Le attività, finanziate
dal Programma Operativo del FEP - Fondo Europeo per la Pesca 2007-2013
della Regione Friuli Venezia Giulia, nei prossimi mesi andranno a definire
ulteriori azioni a sostegno dello sviluppo sostenibile della pesca e dell'acquacoltura
regionali”.
Questo pomeriggio i risultati preliminari dello studio vengono presentati
e discussi con i pescatori e con il comune di Marano Lagunare che gestisce
le concessioni di allevamento dei molluschi (oltre 900 ettari). Si tratta
infatti di mettere a punto modalità di gestione delle macroalghe
che interferiscono con gli allevamenti che siano sostenibili per i pescatori
e che garantiscano la tutela dell’ambiente lagunare.
“Nel confronto con gli operatori – ha evidenziato Daniele
Curiel di Selc, la società che ha realizzato l’analisi –
si è ipotizzato la possibilità di ammassare in varie zone
della stessa concessione le alghe raccolte per consentire alle stesse
di degradare naturalmente o in laguna, o in cassoni galleggianti. Un’altra
delle ipotesi al momento presa in considerazione è quella di trovare
dei finanziamenti che consentano una raccolta complessiva delle alghe
dal fondale per poi trasferirle a una azienda che le trasformerebbe in
biogas: una soluzione questa che potrebbe consentire anche un abbattimento
dei costi del recupero delle stesse”.
“Ritengo che il GAC FVG – sono le parole del sindaco di Marano
Lagunare, Devis Formentin – sia un’occasione per il territorio
che consentirà attraverso anche finanziamenti dell’Unione
Europea di attivare azioni per la valorizzazione del prodotto ittico locale,
trovando al contempo soluzioni a problemi che possono danneggiare l’itticoltura
locale”. (www.gacfvg.it)
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