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LUOGHI
Champagne e Borgogna candidati Unesco
Con un anno di ritardo ma, dopo la bocciatura
dello scorso anno, Borgogna e Champagne sono ufficialmente nella short
list (e non in competizione tra loro) che il governo francese presenterà
all’Unesco per il 2015
Con un anno di ritardo ma, dopo la bocciatura
dello scorso anno, Borgogna e Champagne sono ufficialmente nella short
list che il Governo francese presenterà all’Unesco per il
2015.
L’annuncio ufficiale, da parte del Ministero della Cultura, è
arrivato ieri, dopo le notizie uscite a fine 2013, come riportato da WineNews,
e le motivazioni, del resto, sono evidenti: “i vigneti della Borgogna
e le città di Digione e Beaune verranno promossi puntando sulla
loro rilevanza culturale, dovuta all’unicità dei tipici vigneti
racchiusi da mura di pietra, i “clos”, e dagli edifici caratteristici”.
Aubert de Villaine, presidente del Climats du Vignoble de Bourgogne e
co proprietario si Romanée-Conti, accoglie con entusiasmo “un
endorsement atteso sul quale avevamo molta fiducia, ma che ci lascia estremamente
soddisfatti adesso che è ufficiale, perché riconosce la
qualità della nostra candidatura, che adesso sarà analizzata
dagli organismi internazionale”.
Lo Champagne, invece, verrà presentato all’Unesco World Heritage
Committee come paesaggio culturale, per via della sua topografia, dei
suoi produttori di vino e delle sue cantine, oltre che per il binomio
inscindibile con il senso stesso del “festeggiamento”. In
tutto, le ragioni alla base della candidatura sono 14: dalle colline ricoperte
di vigneti ai luoghi del vino, passando per le cantine sotterranee, per
fare degli esempi, sufficienti, secondo il Ministro della Cultura, “a
soddisfare i requisiti di autenticità, integrità e storia
richiesti dall’Unesco in termini sociali e culturali”.
Le due candidature non saranno in competizione nella stessa categoria,
e nel giugno 2015, a Berlino, la Francia potrebbe ritrovarsi con ben 3
terroir enoici riconosciuti dall’Unesco, visto che, già dal
1999, ne fa parte Saint-Émilion a Bordeaux. ( ww.winenews.it)
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