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LUOGHI
"Ecco come saranno i supermercati di domani"
Basta con ipermercati impersonali
e asettici. Basta col fai da te e con le improvvisazioni.
Con alimenti che finiscono in maniera convulsa
nel nostro carrello della spesa. I consumatori critici e sensibili
di un futuro non troppo lontano richiederanno con sempre maggiore insistenza
un acquisto “assistito”. “L’attenzione nei confronti
di ciò che mangiamo è aumentata e anche la consapevolezza
dei consumatori – spiega Cristina Bertazzoni, docente universitario,
esperta di marketing promozionale e management dei food store –
quindi sarà necessario personalizzare il servizio di vendita con
un organico competente che sappia cosa sta proponendo e soprattutto lo
sappia raccontare, orientando il consumatore nell’acquisto”.
Un processo già avviato questo, frutto anche della tempesta mediatica
alla quale siamo sottoposti quotidianamente sul versante cibo. Un flusso
incessante che, secondo l’esperta, ha creato, tra le altre cose,
il positivo effetto di un’accresciuta sensibilità rispetto
a ciò che acquistiamo e consumiamo quotidianamente. “La dimensione
della qualità si è allargata e ne sono una dimostrazione
il trend del mercato biologico - afferma la Bertazzoni – e, se questo
non fosse sufficiente, il fatto che, anche in questo momento di crisi
generale, il fattore prezzo ha meno peso. E’ vero che c’è
stata una riduzione negli acquisti in termini di quantità,
ma è aumenta la qualità. E non solo nelle fasce così
dette “colte” , ma anche in quelle medio-basse”. E
se i piccoli commercianti si stanno già organizzando mantenendo
un rapporto diretto con i produttori e facendosi promoter della loro merce,
la grande distribuzione dovrà darsi da fare per stare al passo
con ciò che richiede il mercato. “Tornerà la figura
del banconista - dice Cristina Bertazzoni – ma sarà sempre
più specializzato, in grado di relazionarsi in maniera competente
col cliente e verranno via via ridotti gli spazi a libero servizio”.
A cambiare sarà anche la comunicazione all’interno
del negozio, quella rivolta al consumatore, e con essa tutto il processo
di vendita: “sarà un po’ come un volo in aereo. Perché
tutto funzioni bene è necessario che tutte le fasi – decollo,
volo e atterraggio – siamo portate a compimento egregiamente. Un
“guasto” a qualsiasi livello può compromettere la comprensione
del prodotto. E poi si dovrà puntare molto sul coinvolgimento diretto
con eventi, degustazioni, suggerimenti, consulenze per preparare i piatti,
per dare al consumatore tutti gli strumenti per conoscere, apprezzare
e poter utilizzare al meglio un prodotto”.
(Clara Minissale - www.cronachedigusto.it)
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