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LUOGHI
Il Parco del Ticino diventa un marchio per
l’Expo 2015
Tre parchi alleati sotto il marchio «Parco del Ticino» per
conquistare i turisti che arrivano a Milano per l’Expo 2015. La
concreta prospettiva di attirare un buon numero di visitatori potrebbe,
per una volta, far superare le divisioni, anche geografiche: a questo
scopo sono tre le realtà che hanno deciso di lavorare insieme per
presentarsi unite all’appuntamento internazionale.
Sono i due parchi del Ticino, quello piemontese che comprende anche l’area
del Lago Maggiore, quello lombardo, e il Milano Sud. Uniti punteranno
soprattutto sull’aspetto della promozione, valorizzando le eccellenze
eno-gastronomiche con appunto il marchio «Parco del Ticino».
«Il primo passaggio di quello che potrebbe poi diventare un’intesa
vera e propria tra le due regioni è il coordinamento delle nostre
due attività – spiega il presidente dell’area piemontese,
Marco Mario Avanza –: dobbiamo creare dei pacchetti turistici che
consentano di arrivare fino al lago, passando per le bellezze naturali
del Fiume Azzurro».
Senza penalizzare, ci tiene a precisare, l’agricoltura, nonostante
la zona abbia aderito all’area Mab, acronimo che significa Man and
biosphere, uomo e biosfera, tutelata dall’Unesco. «Questa
qualifica non deve andare a condizionare ulteriormente le aziende agricole,
e risicole in particolare, ma dare loro dei vantaggi».
Tra degli obiettivi concreti ci sarà anche l’allestimento
di un corner di accoglienza a Malpensa, la creazione di una «app»
per spiegare i percorsi e le attrattive naturalistiche. «Purtroppo
i mezzi sono pochi», aggiunge Gian Pietro Beltrami, che guida il
parco lombardo.
L’altro ieri però a Pontevecchio di Magenta su questo tema
si sono riuniti anche tre assessori lombardi, Claudia Maria Terzi, responsabile
per l’Ambiente, Massimo Garavaglia, Bilancio ed economia, e Gianni
Fava, Agricoltura, insieme con i due presidenti dei parchi. Uno schieramento
in forze per dire che qualche risorsa la Lombardia, che ospita l’evento,
la troverà. Svolgerà anche un ruolo di «regista»
per evitare doppioni di iniziative e pubblicazioni che confondono invece
di promuovere. (Simona Marchetti - www.lastampa.it)
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