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LUOGHI
Ulivi del Salento condannati a morte da un batterio:
600mila da abbattere
Centinaia di migliaia di ulivi pugliesi
sono stati condannati a morte dal batterio che li fa seccare.
Sono già 600mila gli alberi da abbattere in Salento, ottomila gli
ettari di uliveti contaminati, scrive Angela Balenzano sul Corriere
della Sera. E il contagio rischia di espandersi, con danni per decine
di milioni di euro. Se non si troverà una soluzione al più
presto 60 milioni di esemplari in Puglia, tra cui cinque ultracentenari,
rischiano la morte.
Per tentare di salvare gli ulivi pugliesi è al lavoro una squadra
ministeriale di 40 esperti, compresi due americani. Il loro compito è
capire come si trasmette il batterio Xylella fastidiosa, portato
da alcuni insetti tra cui la cicala, e quindi limitare al Salento
l’area del contagio.
Gli alberti contagiati dal batterio prima vedono la propria chioma disseccarsi,
poi il legno scurirsi, e alla fine muoiono. Al momento la zona più
colpita è quella intorno a Gallipoli. Qui hanno fatto un sopralluogo l’assessore
regionale alle Risorse agricole, Fabrizio Nardoni, e il dirigente dell’osservatorio
fitosanitario regionale, Antonio Guario, che ha spiegato che la zona
è ormai compromessa ed “è necessario contenere la
malattia all’interno del focolaio o dell’area di isolamento”.
Per fare questo dovranno essere eliminati tutti gli insetti che portano
il batterio. Le piante contagiate dovranno essere abbattute o curate,
a seconda del grado di avanzamento della malattia. Gli ulivi sani dovranno
invece essere sottoposti ad un trattamento di prevenzione.
Nardoni sottolinea che si tratta di un problema europeo. “Dobbiamo
cercare di bloccare al più presto il fenomeno per evitare che si
estenda oltre questa provincia e oltre regione”. Per questo sono
già stati chiesti fondi ad hoc alla Commissione europea: “Basti
pensare, ha detto Nardoni al Corriere della Sera, che l’intero fondo
di solidarietà nazionale ammonta a 18 milioni di euro da spalmare
su tutta Italia e che da solo non basterebbe, persino se utilizzato tutto,
a risolvere la questione”. (www.blitzquotidiano.it)
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