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Intervista
esclusiva al Viceministro dell’Agricoltura del Perù
Luis F. Sanchez Araujo
Qual
è l'incidenza del settore agricolo nel Prodotto Interno Lordo (PIL)?
Nell'anno 2007 il settore agricolo ha contribuito con l'8% del PIL dell'economia
nazionale. Il settore costituisce come impiego diretto il 36% della popolazione
attiva.
Il Valore Lordo della Produzione Agricola nel 2007 è cresciuto
del 3,1% rispetto al 2006, nonostante il terremoto nel sud, i problemi
climatici come le nevicate del sud e la mancanza di pioggia nella regione
di Piura e nel sud di Cajamarca. Questa crescita si spiega principalmente
grazie all'espansione del confine agricolo, allo spostamento dei prodotti
meno redditizi e una maggiore produzione di canna da zucchero, asparagi,
carne di uccello (produzione record nell'anno 2007), patate, vite (produzione
record), mais giallo duro, fra tutti.
Il settore contribuisce inoltre, rifornendo con i prodotti di consumo
principali per la popolazione: patata 99%, carne di uccello 99%, latte
99%, carne bovina 98%, riso 96% e zucchero 79%.
A livello di esportazioni agricole, queste hanno totalizzato nel 2007
2.127 milioni di dollari, 5% in più dell'anno precedente e si stima
un bilancio commerciale agricolo positivo di 38 milioni di dollari.
Questa crescita di esportazioni agricole è data dalla domanda di
prodotti come gli asparagi, ottenendo un'esportazione record nell'anno
2007, essendo il Perù il primo esportatore mondiale di questo prodotto;
la paprica, esportazione record e anche primo esportatore mondiale; il
carciofo, esportazione record e quinto esportatore mondiale; la vite,
esportazione record; anche gli avocado freschi e gli agrumi hanno registrato
un'esportazione record nell'anno 2007.
Parlando dei prezzi ricevuti dai produttori, si stima un aumento del 12%
rispetto al 2006 per una media dei prezzi sui terreni delle principali
coltivazioni agricole, dovuto all'incremento della domanda interna e dei
prezzi internazionali; riso 34%, mais giallo duro 24%, caffè 23%,
asparagi 22%, amido di mais 22%, fra tutti.
Uno dei problemi a cui si sottopongono i paesi dell'America Latina è
la mancanza della modernizzazione dei macchinari e delle infrastrutture
necessari allo sviluppo del settore agricolo. Che tipo di progetti e di
finanziamento economico ha in agenda il suo Ministero, e se è solamente
di interesse degli enti pubblici o anche di quelli privati?
Per poter contribuire alla diminuzione dei costi di produzione e alla
capitalizzazione del settore agricolo e migliorare la competitività
dei produttori, il Governo ha attuato una politica di riduzione delle
imposte per le importazioni delle principali materie prime e dei beni
di capitale utilizzati nel terreno, come fertilizzanti (compresa l'urea),
animali riproduttori di razza pura, semi per la coltivazione, agro-chimici,
coltivatrici, seminatrici, trattori, motocoltivatori, sistemi di irrigazione,
fra tutti.
Proprio in questo senso, bisogna sottolineare che nell'anno 2007 si è
registrato un incremento del 68% sull'importazione dei beni di capitale
rispetto al 2006. Ci sono stati importazioni dell'ordine di 49 milioni
di dollari (nel 2006 è stato di 33 milioni di dollari), e ciò
spiega l'incremento del 51% sull'importazione dei trattori, il 31% di
picconi e pale, il 68% di motocoltivatori, fra tutti.
Qual
è il suo rapporto nei confronti degli enti privati e pubblici,
e qual è la strategia che questo Ministero pensa di sviluppare
per combinare i due tipi di sinergia?
Una delle principali azioni che sta prendendo il Ministero dell'Agricoltura
è rendersi disponibili nei confronti dei sindacati agrari e in
virtù di ciò si svolgono varie riunioni di lavoro con i
diversi sindacati dei produttori come la CONVEAGRO, la JNUDRP, così
come con gli impresari del settore, organizzando piani di lavoro misti
per analizzare proposte su decisioni da prendere su temi di grande importanza
per lo sviluppo del territorio, come l'amministrazione dell'acqua, l'accesso
alle materie prime di uso agrario, il finanziamento agrario, la commercializzazione,
l'inquinamento ambientale, fra tutti.
Il Ministero dell'Agricoltura spera che si raggiungano importanti risultati
per il settore, come prodotto di questo lavoro coordinato con i differenti
aspetti vincolati al terreno. Un passo importante in questo senso è
il progresso ottenuto nel prezzo del latte tra i produttori di questo
prodotto e una delle imprese di produzione che operano nel mercato.
Entro il 2011, l'obiettivo dichiarato
dal suo Governo è che il Perù sarà competitivo a
parità di condizioni nel mercato agricolo internazionale. Quali
sono gli obiettivi a breve e a lungo termine considerando che il settore
agricolo ha un'importanza strategica nell'economia peruviana?
Il Perù nel tema agrario ha istituito una visione che include una
sfida molto importante, diventare il paese leader nella produzione agricola
della costa del Pacifico dell'America del Sud per l'anno 2015. In una
prima tappa, entro la fine del 2011, si programma che le esportazioni
agrarie arrivino a 4.500 milioni di dollari, questo vuol dire duplicare
il totale ottenuto nell'anno 2006, consolidando i nostri principali prodotti
per l'esportazione agricola come gli asparagi, la paprica, il peperone,
la vite, l'avocado, gli agrumi, il carciofo, il cacao, il legno e raggiungendo
un certo posizionamento per quelli considerati promettenti come il camu-camu,
i pomodorini, la granadilla, il frutto della passione, la pesca, fra tutti.
Per raggiungere le mete menzionate, il Perù, nonostante abbia una
ristretta area agricola in proporzione alla sua estensione territoriale,
poiché ha grandi deserti sulla costa, la sierra delle Ande e la
foresta Amazzonica, dato che si trova tra l'Equatore e il Tropico del
Capricorno riceve un costante irradiamento solare fornendo l'energia per
la fotosintesi; garantisce alti rendimenti e un'eccellente qualità
nei suoi prodotti. Tutto ciò dà al paese una relativa competitività
che gli permette di rivaleggiare con altri paesi dell'emisfero sud, aggiungendo
inoltre una migliore posizione geografica, che si traduce in un opportuno
ingresso nei mercati fuori stagione ottenendo i prezzi migliori.
Ciò implica l'ampliamento delle aree per la coltivazione nella
costa, nella sierra e nella selva, incorporando piccoli agricoltori organizzati
in cooperative di servizio ai quali mediante un Programma di Appoggio
per l'Innovazione, facendo affidamento su un finanziamento esterno, li
si supporterà in forma integrale con la preparazione, i crediti,
lo smercio dei propri prodotti, l'acquisizione delle attrezzature, ecc..
E' prevista anche l'introduzione di nuove colture come un metodo di rinnovamento
del terreno poco produttivo, in modo che a breve termine si riesca a incorporarlo
per l'esportazione.
Allo stesso modo, al Ministero si è creata un'Unità di Agroaziende
e Accesso ai Mercati che si incaricherà della formazione di offerta
esportabile, della negoziazione internazionale per l'apertura dei mercati
attraverso trattati di libero commercio e la commercializzazione di prodotti
nei mercati esteri tramite la partecipazione in fiere nazionali.
Il settore agroalimentare mondiale è particolarmente sensibile
ai prodotti ecologici e a quelli che sono di sicura identificazione del
prodotto. Che tipo di politica di controllo prefigura di sviluppare il
Ministero in carica? Quali sono gli incentivi fiscali per la produzione
eco sostenibile?
Il Ministero grazie al Servizio Nazionale di Sanità Agraria, ha
sviluppato dal 2007 un sistema di fiscalizzazione della produzione organica
nazionale e realizza la prosecuzione di quella produzione organica attraverso
conferenze per gli organismi di certificazione secondo norme di livello
internazionale e esegue inoltre supervisioni sui produttori, trasformatori
e commercianti di prodotti biologici.
Con queste misure si cerca di garantire una produzione organica di maggiore
qualità, dando fiducia ai consumatori del paese e dell'estero.
Attualmente si stanno realizzando gestioni di equivalenza della norma
nazionale con quella dell'Unione Europea e del Giappone per promuovere
un maggior accesso dei prodotti organici verso questi mercati.
Per quanto riguarda la promozione della produzione organica ci si occupa
con il Congresso della
Legge sulla Promozione della Produzione Organica. Inoltre, si fa affidamento
sulla Commissione Nazionale dei Prodotti Organici (CONAPO) grazie al quale
si amministra il Piano Nazionale di Produzione Organica come strumento
di sviluppo del settore.
Il sistema agricolo internazionale all'avanguardia si orienta
verso la diversificazione della produzione agricola, cercando in tutte
le aree di produzione di rendere semplici i sistemi di produzione di maggiore
varietà agricola (anche non di tipo nazionale) nella stessa area
di produzione. Il Ministero dell'Agricoltura pensa di sviluppare una politica
di diffusione della cultura di diversificazione, dopo che gli indicatori
sembravano mostrare che sono insufficienti per coprire le necessità
interne?
Attualmente, i mercati richiedono una maggiore diversità di prodotti,
possibili da produrre nel nostro paese data la varietà dell'agro-sistema.
Nel paese è preponderante la piccola proprietà
la quale cerca di minimizzare i rischi, principalmente climatici attraverso
la diversificazione delle colture e di approfittare nel miglior modo possibile
le risorse terra e acqua.
Di fronte a ciò, il Ministero dell'Agricoltura considera vitale
che il piccolo e medio agricoltore si organizzi come un'impresa al fine
di migliorare le sue capacità di negoziazione e poter in questo
modo inserirsi competitivamente nelle catene agro-produttive. Questa associatività
permetterà di ottenere prezzi migliori, accesso alle tecnologie
e assistenza tecnica, così come il miglioramento nella qualità
della produzione concordemente con le necessità del mercato, la
realizzazione di accordi con altri venditori della catena, la vendita
della produzione in comune rapporto, e consolidare un'organizzazione redditizia.
Per questo il Ministero spingerà per la diffusione di modelli di
successo sotto la cura delle differenti forme di impresa che contribuiscano
a migliorare le capacità delle organizzazioni già esistenti
e anche facilitare gli agricoltori, che al momento non sono organizzati,
a selezionare la miglior alternativa di modello più idoneo alle
sue necessità.
In aggiunta a queste azioni, si è creato il Consiglio Nazionale
di Sicurezza dell'Approvvigionamento Agroalimentare con l'obiettivo di
monitorare il processo dell'offerta, della domanda, dei prezzi e della
disponibilità dei principali prodotti nei mercati e orientare nelle
decisioni relative alla promozione di un'adeguata offerta agroalimentare
nazionale e il vincolo alla fornitura interna di alimenti.
Parliamo della tutela delle tradizioni agricole e del valore aggiunto
nazionale. Che tipo di azione sta sviluppando il Perù per preservare
le tradizioni del suo paese, soprattutto nel campo delle denominazioni
di origine, come il caso del pisco peruviano di fronte alle rivendicazioni
del Cile?
Il Ministero dell'Agricoltura con il supporto del Promperú, organizzazione
che fa parte del Ministero del Commercio Internazionale e del Turismo,
si incaricano della protezione dei prodotti peruviani. In questo senso
si sta lavorando nel definire le Indicazioni Geografiche, le Denominazioni
di Origine, i Marchi Collettivi e altri strumenti di protezione per i
prodotti nazionali che ne hanno bisogno.
Nel caso del pisco non c'è in realtà competizione con il
“pisco cileno”, visto che è un prodotto differente
in materie prime e processo di distillazione e di un livello di prezzo
superiore. Il mercato è quello che definisce le preferenze dei
consumatori e noi affrontiamo il mercato in assoluta serenità.
Intervista di Roberto Rabachino e Gladys Torres
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