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EVENTI
XII Festa del Rosso Conero
Dal 7 al 9 settembre a Camerano la tradizionale Festa
del Rosso Conero.
L’incontro inizia venerdì 7 con il Convegno sul tema:
40 anni di Rosso Conero, Il futuro di un grande vino e prosegue sabato
e domenica con degustazioni dei vini, cibi gustosi, giochi, mostre, musica
e spettacoli.
IL TERRITORIO DI CAMERANO. Camerano è alta su un colle a sud Est
di Ancona, a ridosso del monte Conero e non lontano dal mare. Il territorio
comunale fa da cerniera fra il paesaggio del parco naturale del Conero
e la classica campagna marchigiana; l’agricoltura è divisa
in piccole e medie proprietà, tra vigneti, uliveti, campi coltivati,
delimitati da alberi e siepi. Sono note le fonti di Aspio Terme e nel
panorama si osserva la gradina, una collina spianata alla sommità
e probabilmente di origine neolitica, datata cioè 5000 anni fa;
si possono ammirare pregevoli opere d’arte, compreso lo stesso Municipio
con corridoi e sale adibite a museo in parte dedicato al pittore seicentesco
Carlo Maratti, belle chiese, le caratteristiche e suggestive grotte. Camerano
si considera la capitale del vino Rosso Conero.
IL PARCO NATURALE DEL CONERO. Gli appassionati della natura, i viaggiatori
amanti della bella Italia, soprattutto i buongustai e gli intenditori
di vino hanno un’occasione di scoperta e soddisfazione, un ambiente
naturale tra quelli di maggior interesse dell'intero litorale adriatico,
con le rocce alte e spettacolari sul mare, l'acqua cristallina. L'azione
di erosione ha modellato gli strapiombi, le balze, gli scogli levigati
e talvolta quasi monumentali, le grotte e le caverne, le spiagge segrete.
Il paesaggio talvolta misterioso ha stimolato la fantasia dell'uomo e
ancor oggi, soprattutto nelle serate di luna sul mare, si raccontano leggende
di fate e gnomi. Il monte è alto quasi 600 metri d'altezza, con
una vegetazione ricchissima, mille specie e sottospecie di piante di cui
alcune abbastanza rare. Prevale la macchia mediterranea con corbezzoli,
ginestre e more, caprifogli, ginepri, biancospini, rose canine; poi aceri,
pioppi, pini, lecci, querce, allori, castagni lecci.
IL NOME CONERO sembra derivare da quello che i Greci davano al corbezzolo
o ceraso marino, pianta molto diffusa sui fianchi del monte e che produce
in autunno delle bacche dal colore rosso intenso. Che la coltura della
vite fosse estesa in questa zona da tempi antichissimi e che il vino prodotto
fosse apprezzato per la sua qualità superiore, è accertato
da numerose citazioni storiche. Plinio il Vecchio infatti lo elogia nella
sua Historia Naturalis sotto la mappa della Marca Anconitana: "Nobilissimum
vinum ad Sirolum opidum coligitur, quod Plinius Anconitani Vini celebrat
nomine.
IL VINO ROSSO CONERO. Strade che inseguono morbide colline, continui saliscendi
accompagnati ora da macchie di verde, ora da campi che irregolarmente
si alternano, ora da fattorie, case coloniche, piccoli borghi. Che posto
è questo così tipicamente italico, ma a ben guardare, così
diverso e particolare? Siamo a sud di Ancona, sul monte Conero contornato
di colline. Qui la campagna è generosa, chi la percorre può
osservare la cura con cui sono coltivate le vigne; dai migliori vigneti
selezionati nascono i cru. Ottimo è anche l'olio extra vergine
di oliva, cui si affiancano marmellate e miele. Il terreno calcareo e
argilloso, le brezze marine che regolano il clima, le colline ben modellate,
sono ideali per la coltivazione del vitigno montepulciano che, unitamente
a una piccola parte di sangiovese, dà vita al Rosso Conero. Le
aziende sono a conduzione familiare e chi si sofferma per una visita ha
la possibilità di verificare la rassicurante ospitalità
marchigiana; qui si vive in campagna, ma si gira anche il mondo con questi
vini tanto apprezzati. Visitando le cantine si apprezzano gli ambienti
puliti in cui riposano le grandi botti, spesso accanto a antichi nevai,
gallerie e cantine per la custodia delle bottiglie più pregiate.
Chi sa che il Rosso Conero è uno dei vini dell'Italia centrale
più apprezzati e premiati dalle giurie internazionali? Vino di
antichissime origini, è il più marchigiano dei vini della
regione; il suo gusto è pieno, il profumo intenso, il sapore asciutto.
Se ne producono un milione e duecentomila bottiglie su cento ettari di
vigneti; la resa media è di 80 quintali per ettaro, buon segnale
delle ottime intenzioni di chi produce. Il vino è corposo e strutturato,
capace di lungo invecchiamento, durante il quale si arricchisce di profumi
e si ingentilisce nel gusto. Alla versione Rosso Conero Doc si affianca
la Riserva; la versione Conero Docg prevede una minor resa per ettaro
e un invecchiamento di almeno due anni.
IL ROSSO CONERO E LA CUCINA. Sempre più numerosi i gourmet che
sostengono "Provate vini rossi, anche importanti, sui piatti di mare;
ne sarete soddisfatti." D'altro canto, quando il contadino andava
la mare, portava con sè il vino rosso prodotto nella propria vigna.
Di bianco, un tempo se ne produceva poco o niente. Bisogna anche ricordare
che un tempo i prodotti del mare non erano così cari, nelle regioni
costiere erano cibo quotidiano; non per nulla, in Quaresima, tempo di
privazioni, si mangiava pesce. E il vino da abbinare era quello più
a portata di mano: della vigna prossima al mare, proprio come qui sul
Conero. Qualche piatto che i buoni ristoratori vi proporranno con il Rosso
Conero? Antipasto di seppioline ripiene con verdure, strozzapreti al ragu
di griglie, rigatoni allo scorfano, trance di palamite ai profumi del
Mediterraneo, fino alle gustose grigliate e fritture.
CONVEGNO. Venerdì 7 settembre ore 17, sala Convegni: “40
anni di Rosso Conero, Il futuro di un grande vino”. Alla fine degli
anni ’60, in un momento d’evoluzione significativa dei consumi,
i produttori di vino di qualità sentirono l’esigenza di stabilire
regole precise di vinificazione e nacque la Denominazione d’Origine
Controllata, meglio nota come Doc, declinata secondo il territorio e i
vari tipi di vini. 40 anni fa, nel 1967, fu definita la prima Doc marchigiana,
proprio per il Rosso Conero. Ricordando quella scelta significativa, i
produttori marchigiani d’oggi s’incontrano per definire un
programma di lavoro che dia un nuovo sviluppo al grande vino che producono.
Al convegno porteranno il loro contributo alcuni amministratori degli
Enti locali e altri interventi sono previsti per ricordare la particolare
agricoltura del parco (Francesco Leporini), l’impegno di controllo
e tutela (Alessanfro Moroder), le prospettive di mercato (Gianluigi Calzetta)
fino all’esperienza di una professionista impegnata in enoteca (Paola
Longo); coordinatore lo scrittore Claudio Riolo, per www.riquadro.com.
VENERDI 7, SABATO 8 E DOMENICA 9 SETTEMBRE
Dalle ore 18,00
Degustazioni e WineTasting a cura dell’Associazione Italiana Sommeliers
e dei produttori di Rosso Conero
Mercatino dell’artigianato e dei prodotti tipici
Visite guidate alle grotte e ai monumenti
Alla sera
Cibi e vini nelle taverne
Angolo dedicato ai bambini
Il teatro dei burattini
Mostre di pittura e atelier di grafica
Concerti - balli e musica
Bus navetta da Piazzale Aldo Moro e dall’Area
Palasport al centro storico
PROGRAMMA. Disponibile su www.comune.camerano.an.it.
Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica
tel. - fax 071 7304018
u.i.t.camerano@marcheonline.net www.prolococamerano.it
Ufficio Stampa
Claudio Riolo
tel 071 792 792 5
cell 335 8163 063
www.riquadro.com
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