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Breve resoconto della partecipazione delle Giacche Verdi Sicilia e non solo all’Equitrentino, nei giorni 4, 5 e 6 maggio 2007

“Il 1° Salone dedicato al turismo equestre, che si è svolto nelle località di Borgo Valsugana e di Levico Terme, nella provincia autonoma di Trento, ha chiuso i battenti da appena qualche giorno e per la sezione siciliana dell’Associazione Onlus denominata “Giacche Verdi” la manifestazione ha significato un momento importante, stando a quello che hanno dichiarato i volontari che vi hanno preso parte in rappresentanza dei Gruppi Operativi Locali (G.O.L.), in particolare delle città di Bronte (provincia di Catania) e di Rosolini (provincia di Siracusa). I volontari presenti, con spirito di sacrificio, hanno svolto servizi di sicurezza e vigilanza, sia notturna, sia diurna nell’area allestita per l’evento. Molti di loro utilizzando la cucina da campo, approntata per l’occasione, hanno preparato almeno duemila pasti caldi, per il pranzo e per la cena, sia per i volontari, sia per i visitatori intervenuti nei tre giorni dedicati alla fiera. Il territorio di Bronte, dove ha la sede l’Associazione Giacche Verdi Onlus di Sicilia, ha aperto uno stand per promuovere il pistacchio; un prodotto tanto importante che è stato definito l’oro verde. Nei giorni della manifestazione ci sono stati anche due importanti convegni con al centro dell’attenzione il cavallo, animale che ultimamente sta ottenendo la giusta rivalutazione. I convegni erano su: “Equiturismo: una risorsa da valorizzare per lo sviluppo di un turismo sostenibile nel nostro Paese” che certamente in Sicilia e nelle sue province hanno grosse potenzialità; e su: “Uomini e cavalli: riflessioni intorno ad una relazione millenaria” che avevano il compito di fare il punto degli studi sul cavallo, affrontando anche argomenti molto pratici e di vita quotidiana.
In Equitrentino, in veste ufficiale, erano presenti: il presidente delle Giacche Verdi della Lombardia, Antonio La Cava, nella sua qualità anche di presidente della Green Road, la società che ha organizzato la manifestazione, il quale ha parlato della necessità di «organizzare una sorta di filiera tra le cosiddette regioni a vocazione equestre ( e cita: la Lombardia, la Toscana, il Lazio, l’Abruzzo, la Puglia, la Basilicata e, naturalmente, la Sicilia) importanti sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista della biodiversità. Creando qualcosa di diverso dalle fiere tradizionali e, in particolare, con l’aiuto delle istituzioni pubbliche e dei privati, individuare i luoghi dove fare di volta in volta fiere come quella dell’equitrentino, dove saranno ospitate le manifestazioni nelle regioni indicate ».
Anna Spitaleri, presidente delle Giacche Verdi della Sicilia, in tal senso, si augura che «la prossima regione a ospitare una fiera equestre, sulla falsariga dell’Equitrentino, sia proprio la Sicilia».
Sul 1° Salone equestre, appena concluso, il presidente delle Giacche Verdi della Toscana, Franco Rossi, esprime un giudizio complessivamente positivo anche se avanza qualche perplessità su alcuni aspetti organizzativi «ma – dice – come prima edizione va bene. Del resto, tutto ciò rientra nella normalità».
Un giudizio altrettanto positivo sulla manifestazione e, siamo portati a pensare, non poteva essere diversamente, è stato espresso del vicepresidente delle Giacche Verdi della Lombardia, nonché delegato tecnico nazionale, Giuseppe Scabioli.
Mentre il presidente Giacche Verdi della Puglia, Giuseppe Chieffi, durante la sia pur breve intervista, è un fiume in piena nell’enumerare le potenzialità di azione dei suoi volontari e, soprattutto della ricchezza del paesaggio pugliese che «molto si presta – conclude – a ospitare manifestazioni come questa».
Antonio Buemi, funzionario dell’Istituto per l’incrementi ippico della Sicilia, da dichiarato quanto segue: «Siamo stati invitati e abbiamo assicurato la nostra presenza al Salone come Istituto con due cavalli (di quasi tre anni) della razza sanfratellana, montati e addestrati da nostro personale. L’Istituto, si sa, si occupa di incrementare la razza e, se così si può dire, siamo qui in avanscoperta. A Verona, invece, siamo presenti ormai da decenni. Io personalmente sono almeno quindici anni che vado alla Fiera di Verona. E ci pare positivo – conclude – che le Giacche Verdi della Sicilia si propongano di utilizzare proprio il cavallo sanfratellano come cavallo ufficiale per gli scopi istituzionali dell’Associazione». Ci pare opportuno sottolineare che proprio i due elementi appartenenti alla razza sanfratellana hanno riscosso un grande successo di pubblico, sottolineato con applausi rivolti sia ai cavalli, sia ai cavalieri.
Persino la politica non è voluta mancare ufficialmente alla festa; infatti, ad Equitrentino è stato presente il Sottosegretario del Ministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Boco, il quale ha parlato della necessità di «scrivere una pagina nuova nell’incontro fra cavallo e uomo. E questa manifestazione, oggi, è la risposta significativa all’esigenza di valorizzazione del turismo equestre andando incontro alle richieste dei tanti turisti che qui in Valsugana arrivano sempre più numerosi».
La Fiera di Equitrentino è stata anche l’opportunità di trovare tante bancarelle e stand con prodotti tipici dell’enogastronomia trentina, lombarda, siciliana, sarda, pugliese oltre ai tanti stand per la commercializzazione di prodotti che “servono” nel mondo equestre e a quanti vi operano.
Ecco, adesso, i nomi delle Giacche Verdi di Sicilia che hanno partecipato alla manifestazione: Saro Cannata, Maria Cardani, Giuseppe Incognito, Carmelo Pace, Tomas Scarlata (volontari), Gino Montagno (delegato tecnico regionale) e Anna Spitaleri (nella sua veste, ripetiamo, di presidente regionale).

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Testo redatto a cura di:
Giorgio Iemmolo
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