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DOLCISSIMO MIELE

Quante volte abbiamo invidiato chi parte per la luna di miele? Pochi però si sono soffermati a riflettere sul perché quel delizioso periodo di tempo si chiami così. Il motivo va ricercato nei 28 giorni di festeggiamenti nuziali che erano d’obbligo in certi pesi del Nord Europa.

Alzi la mano poi, chi non ha sentito, almeno una volta, la biblica frase “Il paese dove scorre latte e miele”. Ma sicuramente nessuno si è soffermato a riflettere sul significato che nell’antichità si attribuiva a quei due alimenti base.

Perché il miele, al pari del latte, va considerato un alimento e non un dolcificante, come invece spesso erroneamente avviene.

Questo, e molto altro ancora, è stato scoperto, riscoperto e approfondito, nel corso del simpatico incontro “in famiglia” svoltosi martedì 4 dicembre nello studio della socia Giuseppina Garavaglia a Milano, incontro che è stato anche occasione per lo scambio degli auguri di Natale.

Sgombrato il campo dagli equivoci, la relatrice Anna Goffi, dati statistici e cifre alla mano, ha spiegato che più esattamente, il miele va definito un alimento nutraceutico, ovvero che nutre e fa bene alla salute e che l’Italia è l’unico paese al mondo in grado di vantare oltre 30 varietà di mieli pregiati, differenziati per colore (dal bianco, al trasparente, a tutte le nuances del giallo ambra, fino al marrone rossiccio), per consistenza (dal liquido al cristallizzato), per aroma e per gusto.

Ma nonostante l’abbondanza e la varietà di mieli a disposizione, c’è un dato a dir poco curioso: quello del miele, in Italia, rappresenta solo l’uno per cento dei consumi alimentari. Vale a dire che gli italiani ne consumano solo 400 grammi pro capite all’anno, di fronte a una produzione nazionale di 14 mila tonnellate, proveniente da oltre 50 mila apicoltori di cui 43 mila amatoriali, per un milione di alveari e 55 miliardi di api. Il giro d’affari è calcolato oltre i 60 milioni di euro.

Anna Goffi ha poi fatto delle precisazioni molto interessanti sulle proprietà e sugli usi cosmetici e farmaceutici del miele. Il miele è composto mediamente per il 38 per cento da fruttosio, per il 31 per cento da glucosio, per il 17 per cento da acqua, per l’8 per cento da disaccaridi, per il 4 per cento da sostanze diverse, per il 2 per cento da altri zuccheri. E’ sicuramente adatto a tutti, dai bimbi agli anziani per l’alta digeribilità. E’ inoltre un formidabile regolatore delle funzioni intestinali, utile sia nei casi di stitichezza che in quelli di colite. E’ un ottimo ricostituente ed energetico, consigliabile a studenti, atleti, e persone affaticate. E’ balsamico, antisettico e rinfrescante utilissimo nel corso di malattie da raffreddamento. In adeguate quantità, infine, è concesso anche ai diabetici. Quanto agli usi cosmetici, è consigliabile aggiungerlo a maschere casalinghe per il viso e all’acqua del bagno.

La fase della degustazione ha visto gli intervenuti impegnati ad assaporare 4 varietà di mieli, messi gentilmente a disposizione dalla Rigoni di Asiago: il miele di acacia, quello di agrumi, quello di corbezzolo e quello di castagno. Una golosa tavolozza di aromi, gusti e colori tutta da assaporare e da riscoprire.

A degna conclusione dell’incontro, Anna Goffi ha ricordato che esistono numerose ricette di cucina che vedono il miele protagonista, dai primi piatti al dessert e perfino alle salse per condire le insalate.

Settimia Ricci