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EVENTI
“Di Gavi in Gavi” per promuovere un territorio
1 - I 5... del “di Gavi in Gavi” / 2 - “Keep Calm and
Di Gavi in Gavi”
Giornata da “bollicine in bianco”
a Gavi, in provincia di Alessandria, cittadina ricca di storia, dominata
dall’imponente mole della fortezza.
Oro liquido, versato nei calici per la conferenza stampa di presentazione
“Di Gavi in Gavi 2014”, anche quest’anno sotto la direzione
artistica di Laura Gotti.
La manifestazione, promossa dal Consorzio Tutela del Gavi, sabato 30 e
domenica 31 agosto vuole celebrare il territorio e il Gavi DOC.
1 - Laura Gotti / 2 - “Laura, non bere è acqua e non Gavi
DOC!” / 3 - “Ha bevuto!”
Si dice che, poiché il vino nasce
dall’uva, sia femmina e quando compie 40 anni sia come le donne:
perfette, seducenti, misteriose, affascinanti, e se il compleanno è
della DOC del grande bianco, il Gavi, i botti dello stappare devono essere
un inno, un cantico di-vino!
E così Gavi festeggia i 40 anni della sua DOC coinvolgendo tutto
il territorio con numerose iniziative d’arte, spettacolo, agroalimentare
e cultura territoriale, che si confrontano con le eccellenze dei territori
italiani.
“Gavi il... Cortese”, il bianco piemontese nettare
degli dei, mette in scena la cultura e le tradizioni del suo territorio
con un marketing promozionale che vorrebbe coinvolgere i turisti attratti
dalle bellezze paesaggistiche, culturali e dalle risorse enogastronomiche.
“La buona Italia-Storie del Gavi: agricoltura, cultura, turismo,
attorno al Grande Bianco Piemontese”, è il titolo di
un incontro nel... piatto e nel bicchiere! Una occasione per un confronto
tra i più prestigiosi esponenti dell’agroalimentare della
nostra penisola e i nomi di prestigio della cultura, del marketing e della
comunicazione.
Un modo tecnologico innovativo, capace di trasmettere messaggi promozionali
sfruttando le più moderne tecniche legate all’informatica,
al web, a twitter, a facebook.
“Un evento nell’evento”, un fantascientifico veicolo
di telecomunicazioni che consente di fare in diretta “streaming”.
1 - Anche i colleghi... posano! / 2 - Philippe Daverio in un documentario
su Gavi
Molte idee avveniristiche divenute realtà,
“paroloni” che riempiono la bocca, come “diretta streaming”,
“post e hashtag in tempo reale”, “lounge multimediale”,
“reading”, e mi domando: “Ma a quale tipo di turista
sono rivolte?”. Indubbiamente a giornalisti e ad un marketing
di un certo livello, ma dobbiamo considerare che il turismo è composto
da individui di ogni ceto, a sua volta composto da personaggi con un livello
intellettuale vario che anche quando raggiunge il massimo livello di conoscenza
non per questo significa che tecnicamente comprenda e sappia utilizzare
queste nuove regie digitali! Quanti saranno in grado di sintonizzarsi
su queste nuove tecnologie? Finchè esisterà ancora la vecchia
generazione del ‘900, è come se un arabo o un cinese parlassero
con un italiano e pretendessero che questo li capisca. Anche tra i giornalisti
più noti, quelli che tutti conosciamo e sentendoli parlare o leggendo
i loro articoli esclamiamo: “Wuao!”, vi posso assicurare che
in gran parte il computer lo sanno usare come una semplice macchina da
scrivere e se gli dite: “Sto facendo streaming sul canale tal
dei tale, vammi a vedere!”, vi guarderanno come se vi fossero
spuntate le antenne marziane e risponderanno: “Cos’è
che fai? Dove ti vedo?”.
Non occorrono “costosi” paroloni come “paradisma, streaming,
reading, post e hashtag”, e simili, per fare marketing e turismo!
Spero di essere più brava come giornalista, in lite perenne con
il mio computer, che come tecnico informatico: tutti quei termini anglosassoni
mi sono incomprensibili. Confesso che mi indispettiscono perchè
mi fanno sentire una perfetta idiota nel dover cercare in internet il
significato... tradotto! Io amo scrivere semplice perchè tutti
possano capire senza dover fare... “streaming” sul vocabolario!
“Paradisma” ovvero “di paragone”: esempio... di
globalizzazione degli idiomi che soffocano il nostro italiano e i dialetti
che sono l’identità stessa di un territorio!
E’ prevista la presenza del noto giornalista enogastronomico Paolo
Massobrio e credo che già questa presenza inviti molti ad essere
presenti, perchè Massobrio non parla un linguaggio per soli tecnici,
ma parla “semplice, senza fronzoli!”. Parla all’uomo
della strada, a quel contadino che dovrebbe essere presente in prima fila
quando si intende promuovere un territorio, perchè è l’uomo
dell’aratro, quello del trattore, il vignaiolo, il ristoratore e
la massaia, le Pro Loco e le Confraternite locali, il commerciante, e
tutti quelli che hanno contribuito a fare il “marcheting”...
semplice, quello che tutti preferiscono perchè parlano il loro
stesso linguaggio: quello dell’amore alla loro terra!
E qui mi fermo perchè ho un attacco di esterofobia!
Il turismo è legato al territorio e al paesaggio, alle sue risorse
alimentari, alle tradizioni, al
folclore locale e alla cultura, ma senza dimenticare la cosa principale:
l’accoglienza e
l’ospitalità che sono gli ingredienti base e senza questi
manca il tratto di unione! Si spezza l’incanto di luoghi incantevoli
e sapori da tramandare.
Prima di tutto il turista deve sentirsi a proprio agio e non come se fosse
un intruso che si intrufola in casa d’altri, non deve girare in
tondo e perdersi nel vano tentativo di cercare indicazioni segnaletiche.
Non deve trovare disagi di nessun genere.
1 e 2 - l’imponente muraglia della Fortezza di Gavi
Gli ospiti sono di tutto spicco, come la
giornalista enogastronomica e scrittrice Roberta Schira; il critico d’arte
Philippe Daverio; Davide Rampello, direttore artistico del Padiglione
Zero di Expo 2015; Françoise Roure, Direttore del Bureau Interprofessionel
Vin de Bourgogne; Claudio Bocci, Direttore di Federculture; Federico Quaranta,
conduttore della trasmissione “Decanter” su Radio 2; Andrea
Ferrero, Vicepresidente di Piemonte Land of Perfection; Maria Sebregondi,
Vicepresident Brand Equity and Communications di Moleskine; Giovanna Maggioni,
Direttore generale dell’UPA- Utenti Pubblicità Associati.
E non mancano gli annunciati “reading” e Gaddo della Gherardesca,
John Law Presidente de The British Chamber of Commerce for Italy e Vittorio
Sgarbi, il noto critico d’arte, che interverranno, in “videointervento”.
A rallegrare le bollicine di Gavi ci penserà Paolo Ruffini, il
comico di “Zelig”.
1 e 2 - I rossi mantelli dell’Ordine Obertengo dei Cavalieri del
Raviolo
Se marketing è il metodo di ricerca,
l’indagine di mercato volta a conoscere le tendenze del pubblico,
chi meglio dello stesso artefice, o produttore, è in grado di promuovere
un prodotto territoriale? Il contadino semina e raccoglie su semplici
conoscenze tramandate da generazioni, legate ad ancestrali riti propiziatori,
alle lune e non usa il computer per sapere quando raccogliere il frutto:
lui sa! Lui ha seminato, accudito giorno per giorno e lui dovrebbe essere
l’ospite, il padrino che festeggia i 40 anni della sua creatura,
il Gavi DOC!
Le donne del vino, le massaie che ogni giorno raccolgono i frutti dei
campi, dell’orto, del
frutteto e lo trasformano in piatti prelibati legati al territorio, le
cui ricette da secoli sono tramandate da madre a figlia: queste sono le
vere madrine!
I cuochi e gli chef che non inventano molecolari intrugli, ma semmai riesumano
vecchie ricette da riproporre agli ospiti: questi sono i veri padrini,
i personaggi a cui dare la possibilità di promuovere la cucina
locale di questo lembo del territorio alessandrino!
Per questo mi pare “forse” un pò anacronistica la presenza
dello chef di un ristorante di Verbania, località lombarda sul
Lago Maggiore, che per l’occasione creerà una degustazione
sorprendente con il menù “Storie del Gavi, tra Terra
e Mare”.
Non posso esprimere un giudizio sul personaggio perchè non ho avuto
il piacere di provare la sua cucina, nè ho trovato un valido aiuto
in internet, e non ho dubbi che sia eccellente, ma con tanti ottimi ristoranti
del territorio di Gavi, già mi sembra alquanto fuori luogo esprimere
la creatività di un territorio attraverso chef di un’altra
Provincia, se poi è di un’altra Regione, mi lascia perplessa.
E quell’annunciato sushi proprio c’entra come i classici “cavoli
a colazione!”: “banzai”, inteso alla giapponese esclamazione
di gioia o all’occidentale grido di guerra? Forse sarebbero stati
più opportuni i tipici agnolotti, ma con ripieno di cavallette,
almeno queste le trovi anche a Gavi!
Siamo sul confine con la Liguria, le “Vie del Sale, delle acciughe,
del merluzzo o del baccalà e stoccafisso”, prodotti che ormai
fanno parte delle tradizioni del nostro Piemonte e vedrei più appropriato
presentare acciughe al verde, bagnetto con le acciughe, bagna cauda, polenta
e merluzzo, e simili, se vogliamo restare nel tema del menù “Storie
del Gavi, tra Terra e Mare”, creato appositamente per questa
manifestazione!
1 - Staff di giovani in... Keep Calm! / 2 -pubblico e staff / 3 - Bella
vigilessa... per addolcire la multa salata!
Gavi è ben rappresentato dalla valida
e attivissima Pro Loco, ha la sua confraternita dell’agnolotto “L’Ordine
Obertengo dei Cavalieri del Raviolo” altrettanto ben rappresentata,
ha ottimi ristoranti legati al territorio e allora perchè non avvalersi
di queste valide risorse che meglio rappresentano Gavi e il Gavi DOC per
proporre degustazioni? E con il sushi tipicamente importato, non stiamo
forse spingendoci un pò troppo fuori dalle righe, specie se vogliamo
presentare una cucina territoriale e non un menù da ristorante?
Dove sta andando la nostra Bella Italia, patria della cucina riconosciuta
e apprezzata come la migliore del mondo? Non dimentichiamoci che già
nel 2008 abbiano presentato la sua candidatura all’UNESCO, perchè
venga riconosciuta come “Patrimonio immateriale dell’umanità”.
L’Italia è la nazione dell’enogastronomia e della cucina,
due realtà da salvare, proteggere e
preservare come Patrimonio dell’Umanità. Non a caso in Italia
ci sono le più prestigiose presenze come la "ICIF- Italian
Culinary Institute for Foreigners" di Costigliole d'Asti (AT),
dove “chef” provenienti da ogni parte del mondo vengono per
specializzarsi nella cucina italiana! Abbiamo la "Università
delle Scienze Gastronomiche" di Pollenzo (CN), non c’è
località per piccola che sia che non abbia una Confraternita dedicata
al prodotto locale, Congregazioni di ogni genere, associazioni come Slow
Food, l'ASA-Associazione Stampa Agroalimentare Italiana, Paolo Massobrio
con il “Club di Papillon” e la “Guida Critica
e Golosa”, mentre gli 11.000 mq di spazio dedicato al meglio
dell’enogastronomia fanno di “Eataly”, a Torino, il
più grande mercato di qualità enogastronomico del mondo!
Siamo l'Italia dei sapori, delle produzioni tipiche di ogni Regione, della
buona cucina: quella che il mondo ci riconosce come "patria della
cultura storica del cibo", ma anche quella che troppo spesso gli
italiani, dimenticando le proprie radici, tradiscono scordando che distruggono
il nostro passato, le nostre tradizioni e si sa che senza passato non
c’è nè il presente, nè il futuro!
De gustibus! Siamo in un'Italia che rinnega la propria cultura enogastronomica
a beneficio di etnie della cosiddetta globalizzazione che... globalizza
solo noi!
Amo l’Italia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra
terra, qualunque sia la Regione e sinceramente mi “fumano le narici”
al solo nominare sushi per promuovere una località nella provincia
di Alessandria! E mi si aguzza “il dente canino” nel vedere
dimenticati quei personaggi locali che amano la terra a cui accudiscono.
Uomini e donne che da generazioni sono i custodi dei segreti del Tempo
e per ringraziarli ecco che vengono messi in disparte, delusi, traditi,
feriti moralmente... per lasciare posto a chi non ha, nè può
sentire legami campanilistici. Dimenticati! Sono quei contadini che ogni
giorno lavorano i campi, accudiscono ai vigneti: sono i padri di quel
Gavi che si vuole festeggiare dimenticando che esiste... proprio grazie
alla loro dedizione alla terra dei loro padri.
antichi portali
Il territorio si promuove coinvolgendo
le persone che ci vivono... e lo vivono, facendogli capire che grazie
a loro è il più bello di tutti e che devono migliorarlo
sempre di più. Occorre infondere in loro la fiducia, fargli capire
che sono loro i veri promotori e aiutarli a credere in se stessi e a continuare
a combattere contro le avversità senza perdere mai la fiducia,
e nei momenti duri pensare alle quattro parole incise sulle magliette:
“Keep calm Gavi di Gavi” (mantieni la calma) e non arrendersi
mai.
Non occorre fantasia per inventare incontri con i giornalisti che in una
giornata a stretto contatto con la realtà vivranno le stesse sensazioni,
emozioni di chi il territorio lo vive da sempre e meglio sapranno poi
usare la penna! Coinvolgere tutti all’ospitalità, anche quella
più semplice: dal contadino al grande produttore, dalla massaia
al grande chef e realizzare giornate speciali... alla “Piccolo Principe”
dove giornalisti e locali possono... addomesticarsi a vicenda! Non ha
costi... ma rende molto di più...
Tutti insieme a visitare le stalle, le aie, i vigneti dove nasce il Gavi
DOC, o seduti intorno al tavolo davanti alla bottiglia “stupa”
e un semplice panino con salame o a quello di un ristorante con il patron
che si siederà accanto a voi come foste uno della famiglia, raccontandovi
la storia del suo locale. In giro per orti e frutteti a cogliere un frutto,
sfregarlo contro la manica... come si faceva un tempo -senza timore di
ebola o altro- e poi addentarlo, o camminare attraverso i campi e fermarsi
improvvisamente per osservare un “bambi” intento a gustare
l’erba fresca di rugiada e lasciare che l’obiettivo scatti
le immagini di quello che è veramente un territorio “che
vive”... non contaminato da paroloni destinati solo a pochi eletti:
questo è promuovere un territorio, un prodotto, un paesaggio o
altro.
Ma tralasciamo la rabbia personale, che è la stessa che ho avuto
modo di scoprire attraverso le lamentele raccolte girovagando per il paese
e torniamo ai festeggiamenti.
Tra le molte sorprese, una in particolare mi ha colpita e coinvolta in
mille pensieri cullati da un personaggio immaginario, troppo piccolo per
essere già un consumatore di vino, ma già grande come ispiratore
dell’allestimento “in bianco” nei cortili del centro
storico e del Chiostro. “Il Piccolo Principe” del racconto
“esoterico” di Antoine de Saint-Exupéry che darà
vita ad una favola da “Leggere tra le Righe!” e voglio farvi
partecipi di una delle frasi con cui inizia i suoi racconti che è
uno degli occulti messaggi dell’autore del libro: “Quando
ero piccolo, tracciai il mio disegno numero uno. Mostrai il mio capolavoro
alle persone grandi, domandando se il disegno li spaventava. Ma mi risposero:
-Spaventare? perché mai, uno dovrebbe essere spaventato da un cappello?-
Il mio disegno non era il disegno di un cappello. Era il disegno di un
boa che digeriva un elefante- Affinchè vedessero chiaramente che
cos’era, disegnai l’interno del boa. Bisogna sempre spiegargliele
le cose, ai grandi”...
Capito?!
Scaturito dalla fervida mente di Laura
Gobbi, a cui è affidata la direzione artistica, il Piccolo Principe
rivive nella fantasia ricordandoci di quando, bimbi, credevamo nelle favole
e sapevamo fantasticare e con gli occhi di innocenti fanciulli sognavamo
gnomi, folletti e fatine dei boschi, sirene, alberi parlanti e davamo
vita anche ad una bambola che... diventava parlante...
Ora che non sappiamo più sognare basta un tocco di fantasia, una
bacchetta magica della mitica Laura Gobbi ed ecco che... “Bidi,
bibodi, bibù!”, come d’incanto grandi e piccini saranno
catapultati nel mondo delle favole e viaggeranno con il Piccolo Principe
su pianeti fantastici e chissà che qualcuno non trovi la... “Rosa
Magica”, del piccolo viaggiatore: diversa da tutte le altre perchè
Lui l’aveva.. addomesticata rendendola unica”, o... “incontreranno
la volpe che li supplicherà di...addomesticarla per poter giocare
insieme!
Il “palcoscenico dei sogni”, sarà la suggestiva atmosfera
dei cortili storici trasformati in una
porta aperta verso la nostra passata fanciullezza e a noi basterà
solo chiudere gli occhi, tendere la mano al Piccolo Principe e lasciarsi
trascinare nel suo fantastico mondo dove ognuno potrà “addomesticare
una rosa, una volpe”, come ha fatto Lui!
Non mancheranno momenti di suggestione magica quando milioni di bolle
di sapone saliranno in cielo o a volare verso le stelle saranno i bianchi
palloncini, e in una corte di candide nuvole di zucchero filato ci ricorderemo
di quando piccini ci stupivamo nel veder crescere quello zucchero tentatore
e pregustavamo l’attimo in cui avrebbe toccato le nostre labbra.
Il tempo che scorre, il passato dei nostri avi, il mondo contadino legato
ai culti della fertilità, la fantasia di Laura Gobbi l’ha
trasformata in una straordinaria immagine creativa con origami, gli antichi
rituali propiziatori che un popolo semplice offriva in dono agli dei e
alla stessa Madre Terra per ingraziarsene i favori affinchè preservasse
il raccolto, gli animali e la propria famiglia dalle malattie.
E fiori! Prati di fiori di girandole su cui soffia il vento e quella “unicità
di un fiore che lo rende differente da tutti gli altri”...
come narra il nostro Principino.
Nel “Giardino dei sogni” la compagnia teatrale “Gli
Stregatti” racconterà favole per i più piccoli e io
mi farò piccola piccola per tornare indietro nel tempo in cui credevo
ancora nelle fiabe... a lieto fine!
Saranno sette i cortili privati di alcune dimore storiche del borgo medioevale,
che apriranno le porte per ospitare gli allestimenti che faranno da sfondo
al viaggio fantastico del “Piccolo Principe”, mentre il visitatore
potrà degustare il Gavi DOG in abbinamento con le specialità
enogastronomiche delle 11 Pro Loco presenti nei comuni del Gavi.
Gli sbandieratori percorreranno le vie del centro storico al seguito della
principessa Gavia e del suo amato scudiero.
L’Ordine Obertengo dei Cavalieri del Raviolo, investirà con
l’alta onorificenza di Cavaliere del Raviolo, il comico di Zelig,
Paolo Ruffini.
Tutti con il naso in su in attesa che nel cielo si alzino 3000 palloncini
bianchi!
La serata sarà allietata dall’esibizione dei comici di “Zelig”,
Bottesini e Paci.
“Di Gavi in Gavi” è una giornata densa di appuntamenti,
eventi, degustazione, musica, ed ecco “Gavi Light Box”, un
progetto che gli organizzatori definiscono “Un modo glam di vivere
il Gavi DOCG. Il format vuole essere l’espressione di un nuovo
modo di bere il Gavi: con più fashion ed easy”: ma si
parla di vino o di lingerie?
Interessante è la mostra “Cartoline da Gavi” che offre
non solo una panoramica sulle bellezze paesaggistiche, storiche, culturale
ed enogastronomiche, ma anche spazi insoliti, personaggi ecc., realizzate
da fotografi e videoamatori: ottima promozione del territorio!
E allora tutti a Gavi! Io ci sarò... indovinate dove e se ci incontreremo
viaggeremo insieme oltre le Stelle per visitare i Pianeti del Piccolo
Principe: vi aspetto!!!
di Alexander Màscàl e
Matteo Saraggi
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