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ENTI E
MINISTERI
Il “Pane è per tutti”- Giornata per equo sviluppo
globale: è prima in Italia
Una data simbolo quella della “Giornata per un equo sviluppo
globale”, che si terrà in Toscana, per la prima volta, dopo
l’approvazione all’unanimità dell’omonima legge
in Consiglio regionale. La data, indicata dalla stessa legge (legge n.6
del 2010) è quella del 21 dicembre, scelta perchè in quel
giorno di molti anni fa madre Teresa di Calcutta iniziò la sua
opera di apostolato a favore dei più poveri.
La prima edizione della “Giornata
per un equo sviluppo globale” è stata presentata il 16 dicembre
in palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.
Presente il direttore di Testimonianze, Severino Saccardi, presidente
della Commissione della Regione Toscana che organizza la giornata.
Coinvolti sia l’assessorato all’agricoltura di Gianni Salvadori
sia quello con delega ai diritti umani di Riccardo Nencini.
Saccardi: “Firenze e la Toscana, terra d’accoglienza dove
nessun cittadino del mondo sia straniero”
Il titolo scelto per questa prima edizione “Il pane è per
tutti” è evocativo del tema sul quale si incentreranno le
iniziative del 21 dicembre, che si svolgeranno nella sala Pegaso di Palazzo
Strozzi Sacrati. Proprio il pane è infatti il fulcro del racconto
di Predrag Matvejevic (“Pane nostro”- ed. Garzanti), l’intellettuale
e filosofo franco-croato, docente alla Sorbona, che, insieme a Vandana
Shiva, porterà in palazzo Strozzi Sacrati il suo contributo di
testimonianza e riflessione.
La “Giornata”, i cui lavori inizieranno alle 16 per concludersi
intorno alle 19, comprenderà anche un’ originale commedia
in un atto dedicata a Pellegrino Artusi, il celebre gastronomo dell’800
che fece l’unità d’Italia con le sue ricette culinarie.
Una commedia (“l’Italia è servita” – con
Denio Derni, Fabrizio Dirotti e Giuditta del Chierico) che in occasione
del 150° anniversario dell’Unità d’Italia serve
da spunto e trait d’union per il dialogo fra le culture sul tema
alimentare. Infine, dopo gli interventi degli assessori, Riccardo Nencini
e Gianni Salvadori, di Maria Grazia Mammuccini (Fondazione italiana per
la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica – Firab), dello
stesso Severino Saccardi e del Consigliere regionale Pierpaolo Tognocchi,
che fu il relatore della legge, un concerto dei Marhaushauasi, gruppo
popolare andino, concluderà la giornata.
Severino Saccardi, a nome della Commissione della Regione Toscana che
organizza la “Giornata”, ha sottolineato come sia significativo
che questa iniziativa nasca per la prima volta in Italia proprio a Firenze
e in Toscana.
“Questa è una terra – ha ricordato - dove nessun
cittadino del mondo è mai stato straniero e la Giornata serve a
sottolineare e a ricordarci questa identità. Oggi Firenze è
una città attonita, ferita, che cerca se stessa, ma Firenze è
anche la terra di Balducci, La Pira, Codignola ed Enriques Agnoletti.
E’ stata fulcro di attrazione mondiale per i diritti umani e tornerà
ad esserlo riappropriandosi della sua identità.”
LA DATA RICORDA L’OPERA DI MADRE TERESA DI CALCUTTA
Nella giornata del 21 dicembre di molti anni fa, Madre Teresa di Calcutta
si incontrò con i bambini derelitti che mancavano dell’essenziale
e morivano di fame. La scelta che ne scaturì (dedicarsi agli ultimi
fra gli ultimi) è una scelta che ha valore universale ed è
capace di parlare a credenti (cristiani e di altre fedi religiose) e a
non credenti.
È in questa datasimbolo che la Regione Toscana (con la Legge 6/2010)
ha voluto istituire la Giornata per un equo sviluppoglobale. Un giorno
dedicato alla centrale questione dell’interdipendenza planetaria
e ad iniziative culturali e di riflessione, sui temi dei diritti umani
fondamentali ( a partire dal prioritario diritto alla vita), della tutela
delle risorse idriche e della necessità di una loro condivisione
da parte dell’intera umanità.Il pane è per tutti è
il messaggio che nella I^ edizione della Giornata dello sviluppo equo
intende rivolgere all’insieme dellerealtà toscane, al mondo
giovanile, a quello della scuola, della cooperazione, dell’associazionismo,
a tutti i cittadini sensibili alle tematiche della “globalizzazione
dei diritti” e dell’impegno per l’eliminazione della
miseria dal mondo.
Una giornata incentrata sul “pane”: con il filosofo Matvejevic
e una commedia su Pellegrino Artusi
L’iniziativa centrale del 21 dicembre 2011 parlerà per accostamenti,
rimandi e messaggi simbolici, in un ideale dialogo fra culture costruito
nell’intreccio di linguaggi diversi: da quello storicoanaliticoletterario
di un grande intellettuale europeo come Predrag Matvejevic che parlerà
del Pane nostro a quello di Vandana Shiva, che tornerà sui temi
della sovranità alimentare, del rispetto dell’ambiente collegato
alla difesa della dignità umana, a quello di un originale spettacolo
teatrale (con DenioDerni, Fabrizio Dirotti e Giuditta del Chierico) su
PellegrinoArtusi (che, in tempi di penuria e di contraddizioni sociali,
lavoròa costruire l’ “unità gastronomica”
del nostro Paese, elementodell’ “identità italiana”
e della storia dei 150 anni dell’ Unità nazionale) in ideale
dialogo con il Concerto del Gruppo popolare andino dei Marhaushuasi, le
cui musiche evocano le suggestioni delle culture “altre” e
danno voce al sogno ed ai progetti di un altro (più giusto, equo
e libero) mondo possibile.
“PANE NOSTRO”: LA STORIA DELLA
CIVILTÀ E DELL’UMANITÀ ATTRAVERSO IL PANE
“Pane nostro” di Predrag Matvejevic, è il frutto di
vent’anni di lavoro e di un ricordo d’infanzia. Quando era
bambino, suo padre lo mandava di nascosto a portare un po’ di pane
a tre prigionieri tedeschi che pativano la fame: a ricambiare un gesto
analogo, quando il padre, ai lavori forzati in Germania, era stato rifocillato
da un pastore protestante. E’ un racconto, ricco di sapienza e di
poesia. Abbraccia l’intera storia dell’umanità: dal
giorno lontano in cui i nostri antenati si stupirono per la simmetria
dei chicchi sulla spiga, fino a oggi, quando miliardi di essere umani
ancora soffrono la fame e sognano il pane, mentre altri ne sprecano in
abbondanza. Sulle rive del Mediterraneo, dalla Mesopotamia alle tavole
del mondo intero, il pane è stato il sigillo della nostra alimentazione
occidentale. Ha accompagnato, anche nella forma della galletta o della
focaccia, i viaggiatori, i pellegrini, i marinai… Si è ritrovato
al centro di dispute sanguinose e infinite: le guerre per procacciarsi
il cibo, le lunghe controversie sul pane – lievitato anziché
azzimo – da usare per la comunione. Perché il pane è
anche simbolo, al centro del rito. E lo si ritrova, nelle sue mille verità,
in molte opere d’arte, dall’Antico Egitto alla pop art. Raccontando
il pane, la sua storia, i suoi miti, Matvejevic ci parla di Dio e degli
uomini, della storia e della geografia, della fame e della ricchezza,
della guerra e della pace, della violenza e dell’amore.
SECONDO AMNESTY INTERNATIONAL 800 MILIONI
DI PERSONE SOFFRONO LA FAME
Secondo i dati di Amnesty International 800 milioni di persone nel mondo
sono in condizione di estrema povertà e di soffrire la fame. Di
questi 350 milioni sono i bambini. Ogni anno – sempre secondo dati
di Amnesty International – muoiono per sete e per fame dai 5 ai
20 milioni di individui, mentre nel mondo si producono alimenti sufficienti
per 12 miliardi di persone.
Nello stesso report Amnesty International, già nel 2009, denunciava
il pericolo che la crisi economica inneschi una crisi dei diritti umani
di cui è difficile prevedere l’impatto sul lungo termine.
Laura Pugliesi - http://toscana-notizie.it
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