|
EVENTI
Il turismo enogastronomico in Italia - Un settore da incrementare
Pur possedendo il 60% del patrimonio artistico mondiale, l’Italia
sta perdendo punti nella classifica del turismo internazionale. Le nostre
città d’arte attirano sempre milioni di visitatori ma forse
è il caso che si ponga maggiore attenzione al filone del turismo
enologico e gastronomico
Da sinistra: Gudrun Dalla Via, Alberto Lupini, Stefano Bolognini, Roberto
Rabachino, Chiara Soldati (foto di Roberto Vitali)
MILANO - Il turismo enogastronomico è un nuovo
modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente di appassionati,
alla ricerca di sapori e tradizioni autentiche. In questa prospettiva,
quale ruolo possono assumere il cibo e il vino, chiamati a essere vettori
di una cultura e di valori legati al territorio? Alla domanda ha cercato
di dare una risposta il convegno, organizzato dall'Asa, Associazione stampa
agroalimentare, che si è svolto all’Hotel Windsor di Milano,
moderatore il giornalista Roberto Rabachino, presidente nazionale Asa
e direttore della rivista “Il sommelier”. In apertura Rabachino
ha portato il saluto del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia,
che ha inviato un messaggio di buon lavoro ai convegnisti.
Roberto Rabachino e i sommelier FISAM Milano
Pur possedendo il 60% del patrimonio artistico mondiale, l’Italia
sta perdendo punti nella classifica del turismo internazionale. Le nostre
città d’arte attirano sempre milioni di visitatori
ma forse è il caso - e su questo punto ha insistito il convegno
- che si ponga maggiore attenzione al filone del turismo enologico e gastronomico.
Un filone che si basa su una tradizione italiana di cucina e di cantina
che è famosa nel mondo e altrettanto stimata come il Colosseo o
Piazza San Marco.
«Se il turismo enogastronomico è soprattutto ricerca di emozioni
e sapori - ha detto Alberto Lupini, direttore del network “Italia
a Tavola” - allora bisogna eliminare diverse incongruenze che frenano
l’immagine italiana, se vogliamo evitare ogni inganno nei confronti
del turista-consumatore». Lupini ha ricordato le diverse legislazioni
regionali in materia di agriturismo, norme che sono troppo larghe e non
vengono nemmeno fatte rispettare; ha ricordato i taroccamenti che avvengono
nelle sagre popolari, dove vengono somministrati spesso prodotti che con
il territorio non hanno nulla a che fare, penalizzando i pochi produttori
seri e danneggiando i ristoratori del territorio; ha ricordato la necessità
di combattere la falsificazione dei prodotti agroalimentari che nel mondo
vengono
spacciati per “italiani”.
Sulla necessità di “dare qualità” si è
soffermata anche Chiara Soldati Caracciolo di Vietri, giornalista, produttrice
di vino (La Scolca di Gavi) e componente del Comitato esecutivo Movimento
turismo del Vino. «Il turismo del vino è in crescita - ha
detto - ma sentiamo la necessità di fare chiarezza, chiedendo alle
aziende aderenti di farsi certificare, perché vogliamo garantire
al turista buongustaio determinati parametri di qualità in tutte
le cantine associate». Altro invito ha rivolto ai tour operator
perché diano una connotazione più convinta e professionale
alle loro proposte di turismo enogastronomico.
La giornalista Gudrun Dalla Via ha insistito sulla necessità di
un ritorno alla campagna, con produzioni biologiche davvero genuine. Il
turista enogastronomico non è alla ricerca del risparmio ma di
prodotti di nicchia che non trova altrove ed è disposto a pagarli
il giusto, basta non prendere fregature. Dalla Via ha elogiato i “Gruppi
di acquisto solidale”, che periodicamente vanno a rifornirsi
in fattorie vicine (quindi acquistano “prodotti a chilometro zero”)
e si dividono gli acquisti secondo una precisa prenotazione: si aiuta
l’agricoltura di casa nostra e si mangiano cibi garantiti.
L'assessore al Turismo determinato a riscoprire il patrimonio
enogastronomico milanese
Stefano Bolognini, assessore al Turismo della Provincia di Milano, ha
tratto le conclusioni, dichiarandosi disponibile a suggerimenti da parte
degli esperti aderenti all’Asa affinchè anche Milano riscopra
al meglio i propri giacimenti enogastronomici (all’assessore è
stata donata la prima copia del nuovo Annuario che elenca i quasi 200
giornalisti specializzati in agroalimentare iscritti all’Asa). C’è
ancora tanto da fare per valorizzare Milano enogastronomica, ma in questi
pochi mesi di amministrazione l’assessore Bolognini ha già
intravisto delle buone possibilità per organizzare rassegne enogastronomiche
nel territorio provinciale.
Al
termine del convegno è stata festeggiata la 90ª vendemmia
dell'Azienda La Scolca di Gavi (Al). Presentato il libro "La Scolca.
Guardare lontano", autore Andrea Zanfi, fotografie di Giò
Martorana, che ripercorre i 90 anni di vita dell’azienda piemontese.
Il servizio e la degustazione guidata dei vini dell’azienda sono
stati organizzati dai sommelier della delegazione di Milano della Fisar
(Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori).
Roberto Vitali
(da www.italiatavola.net)
Foto di Jimmy Pessina
|
|
|