EVENTI

Ancora una volta Firenze autentica star del gusto.
Conclusa la quinta edizione di Taste.
 
Ha appena chiuso i battenti l’edizione 2010 di Taste. La manifestazione, vera, autentica festa del gusto, come di tradizione, si è svolta alla Stazione Leopolda di Firenze, che si affaccia sul Viale Fratelli Rosselli, a fianco della Stazione ferroviaria di Porta al Prato. Ed è durata tre giorni intensissimi, da sabato 13 a lunedì 15 marzo 2010, con la Leopolda a fare da fulcro a mille altre occasioni satellite fatte di assaggi, degustazioni, scoperte ed eventi per la città (si veda FuoridiTaste).
Taste, al di là dei numeri e dal successo che questi possono testimoniare, si è confermata ancora una volta come evento enogastromico di eccellenza tutta italiana, noto anche oltre confine. Essa è stata l’occasione per accontentare anche i palati più raffinati e più ricercati, l’occasione per coniugare passato e presente, per sposare gusto, vista, odore e sapore. L’occasione, insomma, per coniugare la curiosità e il gusto della ricerca di un pubblico sempre più attento e consapevole agli “affari” del palato.
Taste è sempre più il luogo ideale per far incontrare privati, famiglie, addetti ai lavori, rappresentanti di categoria e istituzioni pubbliche (alcune di esse hanno un loro spazio all’interno della tre giorni fiorentina). Difficile, davvero difficile, riuscire a soffermarsi presso tutti gli stands, a gustare, col palato e con gli occhi, gli insaccati, la pasta, il pane, la birra, i vini, i liquori, i sorbetti, i tè, i caffè, la cioccolata, le marmellate, impossibile avere il tempo per scegliere le parole giuste per rendere al meglio la passione e la fatica che sta dietro alla singola fettina di salame, al pezzo di mortadella, al dolce di colomba che preannuncia già l’arrivo della Pasqua.
Tante le presenze, tanti i passeggini, tanti i trolley di chi aveva l’aria del viaggiatore catapultato quasi per caso in quel “traffico” di persone e cibi.
Taste è stato anche l’occasione per dibattiti e incontri pubblici di settore, utili per fare il punto della situazione tra la scoperta del territorio e la globalizzazione; dibattiti che si occupano di sofisticazione dei prodotti ma anche del futuro dei piccoli esercizi commerciali, destinati forse a scomparire proprio per effetto della globalizzazione.
Per scelta personale non citerò nessuna ditta o azienda; mi limiterò, semplicemente, a esprimere un giudizio più che positivo sulla manifestazione. Un sassolino dalla scarpa, però, me lo voglio levare: la Stazione Leopolda è troppo piccola per contenere un pubblico sempre così numeroso. Tra me e me penso che non posso perdere tempo prezioso a fare la fila e poi magari per stanchezza evitare di fare un assaggio, ascoltare gli operatori enunciare le loro regole operative e professionali, pronti qualche volta a svelare piccoli segreti su qual è il modo migliore per produrre un formaggio, un vino, una pasta.
Chiudo questo brevissimo resoconto dicendo che CinemaTaste, spazio dedicato alla proiezione di brevi video all’interno della stazione Leopolda è stata davvero una scelta azzeccata, per bimbi e adulti un divertimento continuo quando, per quasi un’ora, ti scorrono le immagini di spot pubblicitari di prodotti alimentari da diversi Paesi (Russia, Polonia, Regno Unito, Italia, Germania, Senegal, Australia…).
E non vi nascondo che già mi lecco i baffi pensando alla sesta edizione di Taste; quella del 2011. Vale la pena farci un salto. I soldi del biglietto di ingresso valgono la fatica. E poi si sa, l’Italia non è solo un Paese di santi e di poeti. È, soprattutto, un Paese di buongustai. Di buongustai che apprezzano la convivialità, che sanno stare a tavola e che sempre più sono consapevoli che, accanto a tanti millantatori, esistono operatori del settore attenti alla qualità. Basta rimanere vigili, essere pazienti, trovare quando possibile il contadino vicino di casa (bisogna accorciare la filiera, come si dice e come si sente dire). Mai abbassare la guardia, per esempio, sui prezzi. Non sempre, infatti, prezzi alti corrispondono a una qualità alta. Del resto, però, come suggerisce il buon senso delle massaie d’altri tempi, questo vale anche per il contrario.

Giorgio Iemmolo

giorgio.iemmolo@tin.it