|
EVENTI
Gusto e sapori di Lombardia ai Mercati Generali
Grande successo
di pubblico per la prima edizione di GUSTO E SAPORI DI LOMBARDIA AI MERCATI
GENERALI, svoltasi all’interno del mercato Floricolo all’Ingrosso
di Milano gestito da Sogemi SpA il 10, 11 e 12 dicembre 2010: migliaia
di cittadini milanesi hanno potuto conoscere, assaggiare ed acquistare
direttamente dai produttori una grande moltitudine di prodotti lombardi
tipici di qualità e una qualificata selezione dei migliori vini
della Regione.
La mostra-mercato è stata anche l’occasione di una mangiata
da Guinness dei primati di cassoeula distribuita gratuitamente ad oltre
1.000 “buongustai” nella serata del 10 dicembre e in occasione
della prima “Rassegna della Cassoeula” svoltasi domenica 12
dicembre e promossa da Sogemi in collaborazione con l’Antica Credenza
di Sant’Ambrogio e con ASA Associazione della Stampa Agroalimentare
Italiana.
L’antica ricetta celtica che più di altri piatti sintetizza
il meglio della tradizione culinaria lombarda è stata preparata
per l’occasione da: Milano Ristorazione S.p.A., Osteria La Piola,
Trattoria del Nuovo Macello, Ristorante al Mercato del Pesce, Antica Trattoria
Monluè e dall’Azienda di Servizi alla Persona “Golgi
– Redaelli” di Abbiategrasso.
Molto apprezzati dal pubblico anche gli spettacoli musicali realizzati
dagli artisti del Teatro della Memoria e i momenti di animazione per bambini
e magia comica e di intrattenimento per i più piccoli, questi ultimi
curati da Nodo per “Arte da mangiare mangiare Arte”.
Il Mercato Floricolo all’ingrosso di Via Cesare Lombroso 95 –
Milano, la struttura all’interno della quale si è svolta
la manifestazione, già abitualmente aperto al pubblico il martedì,
il giovedì e il sabato dalle 10.00 alle 12.00, in via eccezionale,
ricorrendo i dieci anni dal suo trasferimento nell’attuale padiglione,
è rimasto aperto al pubblico per tutta la durata della manifestazione,
permettendo così ai visitatori di poter ammirare e acquistare anche
fiori, piante in vaso, alberi di Natale, prodotti floreali e addobbi natalizi
vari.
Il Sindaco di Milano Letizia Moratti, visitando Gusto e Sapori di Lombardia
nella giornata di sabato 11 dicembre, oltre che toccare con mano la qualità
dei prodotti eno-gastronomici esposti, ha avuto parole di apprezzamento
per l’impegno posto da Sogemi quale Ente gestore dei più
importanti mercati agroalimentari all’ingrosso italiani, nel perseguire,
anche tramite la realizzazione di questo tipo di manifestazioni, una strategia
finalizzata alla valorizzazione dei prodotti alimentari italiani in vista
dell’Expo del 2015.
“Il successo ottenuto con questa prima manifestazione sul tema dell’alimentazione
- ha dichiarato Luigi Predeval, presidente di Sogemi SpA – ci è
di ulteriore stimolo nella decisione di realizzarne altre a partire da
febbraio 2011 e di fare di Sogemi una azienda che gestisca mercati all’ingrosso
moderni e all’avanguardia nei quali si commercializzi una gamma
sempre più diversificata di merci, a sostegno delle tante eccellenze
della produzione eno-gastronomica italiana e a vantaggio sia degli operatori,
sia dei consumatori che presso i negozi al dettaglio della Città
potranno contare su di una scelta sempre più ampia di prodotti
sicuri e di qualità”.
Per info:
Mario Losi - Responsabile Relazioni Esterne SO.GE.M.I. SpA
tel. 02.55005314 - mario.losi@mercatimilano.it
La posciandra… diventata poi cassoeula
Il cinghiale era uno degli animali simbolici
tra i più presenti nella cultura dei Celti, mentre il maiale selvatico
era allevato e cacciato in tutti i loro insediamenti. La festa celtica
principale era quella del primo novembre, Samonios , che etimologicamente
significa “fine dell’estate” che segnava anche l’inizio
dell’anno celtico, ed era legato alla figura di Dis Pater, dio dell’oscurità,
della notte, origine degli esseri viventi e delle cose. Tale festa doveva
essere celebrata da ogni membro della comunità celtica e consisteva
in un’assemblea in cui si discuteva di affari politici, economici
e religiosi, a cui seguivano interminabili banchetti a base di carne di
maiale o di cinghiale. Secondo i Celti la carne di maiale aveva il potere
di donare l’immortalità, per questo tenevano in gran conto
il cinghiale , tanto è vero che ne portavano l’emblema sugli
stendardi e il simbolo sugli elmi ed è il primo simbolo di Medhelan:
la scrofa semilanuta di Milano.
Nella tradizione lombarda si procedeva al sacrificio del maiale con una
cerimonia che coinvolgeva l’intera famiglia e che culminava con
una pantagruelica mangiata delle parti non utilizzate per la confezione
dei salami e dei salumi, cotte con le verdure disponibili nell’inverno:
in particolare le verze le cui foglie gelando erano più facili
alla cottura e che, unite a cotenne, piedini, codini, costine e qualche
“salamin di verz” formavano la posciandra:
un termine derivante dalla parola celtica "boach" (intingolo)
a cui si può ricondurre anche la parola in lingua milanese "pucia",
ancora oggi largamente utilizzata in Lombardia e il cui significato in
lingua italica è solo in parte reso dal termine decisamente fiacco
di "intingolo". Entrambe le definizioni sono riprese dal Porta
per descrivere i dannati che precipitano nella bolgia dantesca
“come regoeujen tucc i porcarij / i cazzoeur e i posciander
di ostarij”.
Pietro Verri, nella sua “Storia di Milano”,riferendosi all’undicesimo
secolo, scriveva “Quando le campagne avevano bisogno di pioggia
si poneva una grande caldaia sul fuoco in sito aperto e vi si facevano
bollire legumi e carni, poi si mangiava e spruzzavansi d’acqua i
circostanti”.
Si trattava di un cibo abituale nell’area culturale celtica dove
si cucinavano insieme carni, insaccati e verdure: un cibo che si ritrova
ancora oggi nel bigos polacco e nel pote
gallego. tipico della Galizia. In tutta la Francia meridionale,
nella regione storica dove si parlava la “langue d’oc”:
l’Occitania, si preparano innumerevoli variazioni di potèe:
pignattate di carni stufate con verdure: bottaggio.
Dal termine pot= vaso deriva sia potée= bottaggio di carni stufate
con verdure sia potage = minestra.
Quando gli spagnoli giunsero a Milano diedero all’antico piatto
celtico il nome del contenente, come è loro abitudine (vedi paella
ecc.) e quindi la posciandra è diventata cassoeula (da cazuela
la casseruola in spagnolo).
il Cherubini a definisce “Cazzoeura, (sinonimo di posciandra) il
cibreo aggiungendo che anche i siciliani la chiamano Cazzoligghia
e i sardi cassola. E aggiunge: Forse è voce rimastaci
dopo il governo di Ferrante Gonzaga governatore spagnolo di Milano nel
XVI secolo.
Giovanni Staccotti
|
|
|