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A Macfrut 2010 molta attenzione alla salute
La maggior rassegna ortofrutticola del Mediterraneo (Cesena 6-8 ottobre) “ri-lancia” il consumo di frutta e verdura per il benessere e la salute – Il professor Amadori «mangiare almeno 5 porzioni di frutta al giorno»

Macfrut 2010 è la grande rassegna della filiera ortofrutticola, dove si discute di produzione (Summit da 20 Paesi) di Regole (Carta di Cesena discussa da una ventina di regioni europee al Forum di mercoledì) e con convegni su vari settori (Sementi, IV gamma, Biologico, Logistica, ecc), oltre a “mettere in vetrina” attrezzature e macchinari, varietà e prodotti innovativi (frutta da bere, in barrette, al cioccolato, ecc). Il tutto con una forte partecipazione dall’estero (20% degli espositori e visitatori da 75 Paesi). A Cesena, da mercoledì 6 a venerdì 8 ottobre sarà presente tutta la filiera che porta l’ortofrutta dal campo alla tavola, compresa la grande distribuzione organizzata italiana (Coop Italia, Conad) ed estera (Edeka, Pomona).
L’edizione 2010 di MACFRUT rivolge grande attenzione alla innovazione (c’è un premio per le innovazioni definito Oscar Macfrut) ed in particolare a come consumare frutta e verdura. Per vari motivi.
Uno legato al benessere. Non a caso, «la Prevenzione dei tumori comincia a tavola –puntualizza il professor Dino Amadori, il fondatore dell’Istituto romagnolo contro i tumori e autentica “autorità” in questo campo- con una dieta sana e genuina ed è importante che le regole del mangiar sano siano apprese fin da bambini. E’ stato dimostrato che circa nel 30% dei casi l’insorgenza di un tumore può essere evitata anche grazie ad una alimentazione sana ed adeguata.
Il modello alimentare tipico del nostro paese, la dieta mediterranea, è molto utile per prevenire sia i tumori che le malattie cardiovascolari. Questo modello dietetico è caratterizzato da una grande ricchezza di frutta e verdura.
L’evidenza più coerente che emerge da alcuni studi epidemiologici riguarda il ruolo favorevole di frutta e verdura, che sembrano esercitare un effetto protettivo soprattutto a livello dei tumori delle vie digerenti e respiratorie e ancora di più se all’interno di uno stile di vita salutare. La frutta –conclude Amadori- pur essendo quasi sempre dolce, è in genere povera di calorie, è una buona fonte di fibre, di vitamine e di minerali e contiene anche molti anti-ossidanti dotati di un effetto “protettivo” sull’organismo. Migliorare le proprie abitudini alimentari è relativamente semplice: una delle buone regole da seguire è mangiare almeno 5 porzioni di frutta al giorno».
L’attenzione ai consumi ha anche un aspetto pratico. L’ortofrutta rappresenta una voce importante nel carrello della spesa. Nel 2009 le famiglie italiane hanno sborsato 14 miliardi di Euro per acquistare 8,4 milioni di tonnellate di ortofrutta (fonte “Osservatorio dei consumi” di Macfrut). Con un elemento di novità: sono aumentati del +3% i nuclei familiari che ne hanno consumato, ma è diminuito di 10 (dieci) chilogrammi l’acquisto medio per famiglia. Una tendenza che è proseguita anche nei primi sei mesi del 2010: si è raggiunto quasi il 100% di famiglie che hanno acquistato frutta e verdura (autentico record), ma è ulteriormente diminuita (-5 kg) la quantità media acquistata da ogni singolo nucleo familiare. Per ora il totale complessivo non subisce forti scostamenti, proprio per il bilanciamento fra spesa per nucleo ed aumento delle famiglie, ma denota un cambiamento dei consumi che va corretto.
«Così a Macfrut 2010 –sottolinea Domenico Scarpellini, Presidente di Cesena Fiera che organizza la rassegna internazionale- si è dedicata una maggior attenzione alla fase del consumo ed a quella che viene definita soddisfazione del consumatore. Credo sia importante perché ci troviamo di fronte ad un momento critico che richiede risposte immediate o interventi tempestivi che vanno perfezionati in corso d’opera. Serve una politica agricola al centro delle scelte europee e nazionali. Occorre che la qualità del prodotto sia percepita e percepibile dal consumatore, oltre che investire su una cultura alimentare che privilegi frutta e verdura in una ottica di prevenzione e tutela della salute. La filiera ortofrutticola ha bisogno di aumentare le proprie esportazioni verso nuovi mercati e la presenza di molti operatori esteri e della grande distribuzione nazionale ed internazionale, spero siano un momento di proficua collaborazione commerciale, in un confronto serio ed approfondito».
All’interno di questa iniziativa e come parte della “Settimana del Buon vivere”, a Macfrut si terranno (giovedì 7) una Tavola Rotonda su “Opportunità educative economiche e di sviluppo” sulle esperienze degli operatori ortofrutticoli che stanno lavorando nei programmi di frutta nella scuola e venerdì 8 ottobre si tiene il Convegno “Comunicare il Buon vivere -Star bene e buon vivere: quando la comunicazione fa la differenza”, che affronterà l’argomento di come comunicare al meglio una tematica cruciale quale quella del binomio salute e alimentazione.
I “numeri” dell’ortofrutticoltura italiana - L’Italia è la maggiore produttrice di frutta e verdura in Europa (25% del totale europeo), mentre, con il 2% della produzione mondiale, si attesta al sesto posto dopo colossi quali la Cina (37% del totale ortofrutta) India (10%), USA (4%) Brasile e Turchia (entrambi 3%).
Nel 2009 l’ortofrutta italiana ha prodotto oltre 31 milioni di tonnellate ed un fatturato complessivo di 22 miliardi di Euro, cui ha concorso il forte export (3,1 miliardi in valore, secondo solo al vino), dimostrando così tutta la capacità dell’ortofrutta di essere un veicolo del Made in Italy all’estero.
Si consideri che nel 2010 la produzione è stata inferiore al 2009 e se per alcune varietà questo può portare a prezzi interessanti per produttori, per altre produzioni può decurtare i redditi dei produttori e portare forti rialzi al consumo. Si pensi alle pere con un -25% (con le Abate pressoché introvabili), oppure alle pesche e nettarine che, prodotto principe dell’Emilia Romagna hanno subìto cali intorno al 18%.

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