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EVENTI
Aragosta
Parte in Sardegna il primo progetto nel Mediterraneo
di ripopolamento
Con la firma del decreto di individuazione delle aree di tutela biologica,
è partito in Sardegna il piano di ripopolamento dell’aragosta
rossa. Si tratta del primo progetto del genere in Italia e nel Mediterraneo.
Gli assessori regionali dell’Agricoltura e dell’Ambiente,
Andrea Prato e Giuliano Uras, hanno
presentato il programma (portato avanti con la direzione scientifica
del dipartimento di Biologia animale dell’Università di Cagliari)
che ha l’obiettivo di salvaguardare una delle risorse ittiche più
pregiate del mare dell’Isola e nello stesso tempo consentire ai
pescatori di crearsi nuove occasioni economiche. Saranno infatti loro
a gestire le 5 aree marine (con 14 sotto-zone) individuate per
il ripopolamento della specie, zone nelle quali saranno ospitati gli esemplari
sottotaglia (lunghezza del carapace al di sotto dei 9 centimetri).
"Il progetto intende far convergere due esigenze solo apparentemente
contrastanti: quelle del mare e quelle dei pescatori. Vogliamo contribuire
a ripopolare il nostro mare, sempre più povero e malato, non solo
con l’aragosta ma di riflesso con tutte le specie ittiche non antagoniste
innescando un circolo virtuoso. Solo così i nostri pescatori potranno
avere assicurato il loro futuro economico e solo così potremo contare
in un mare di nuovo pieno di vita”. Soddisfatto anche l’assessore
Uras: “Questo è un progetto per molti versi rivoluzionario
e che darà nuove prospettive ai pescatori e al nostro mare. Senza
un mare sano e vivo, senza una risorsa rinnovabile non ci può essere
la pesca. Questo gli operatori ittici l’hanno capito e saranno loro
i protagonisti del ripopolamento dell’aragosta”.
Le aree di tutela e ripopolamento sono state scelte dopo aver consultato
le varie marinerie della Sardegna. Tutti gli esemplari pescati saranno
poi marchiati e conferiti all’interno delle zone di tutela biologica,
dove rimarranno per 30 mesi, durata della prima parte del progetto sperimentale.
Subito dopo, e una volta raggiunte le dimensioni ammesse dalle
norme comunitarie, potranno essere ripescati. Inoltre, sempre nelle aree,
che saranno individuate in tutte le coste dell’Isola, potranno essere
avviate attività di multifunzionalità (ristorazione,
itti-turismo, pesca-turismo, visite subacquee, etc,) che consentiranno
ai pescatori di integrare il proprio reddito e, indirettamente, di migliorare
la sorveglianza e il monitoraggio delle zone. Il numero di aragoste
immesse varierà da 1.410 nell’area più piccola a 11.770
in quella più vasta e verrà raggiunta una densità
pari a 10 aragoste per ettaro. La loro dimensione varierà tra i
24 e i 26 centimetri e raggiungeranno la taglia commerciale entro la fine
del programma di ripopolamento. Per ora la Regione ha stanziato 1,250
milioni di euro, ma gli assessori Prato e Uras hanno annunciato che chiederanno
maggiori risorse all’Unione europea.
interCOM srl
per Ufficio stampa Grandi Eventi e agricoltura Regione Sardegna e Assessorato
Agricoltura
Bernardetta Lonardi (334/6049450)
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