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GIU' LE MANI DALLA GRAPPA

Allarme dei distillatori contro possibili revisioni dei regolamenti europei: l'Italia rischia di perdere l'esclusività della denominazione . GRAPPITALY, convegno e mostra a Perugia il 19 e 20 febbraio.

Nessun tocchi la grappa! L'Europa potrebbe colpire ancora: dopo il Brunello, l'Amarone, il Morellino, il Vinsanto, un altro simbolo indiscusso del "made in Italy" rischia seriamente di perdere la propria denominazione. Tutta colpa della paventata revisione del Regolamento 1576/89 del Consiglio Europeo sulle bevande alcoliche, che potrebbe privare l'Italia dell'utilizzo esclusivo del termine "grappa". A lanciare il grido di allarme sono i distillatori italiani preoccupati, e non a torto, di perdere da un giorno all'altro la propria "bandiera" e assistere di colpo alla svendita di una denominazione e alla perdita di identità di un prodotto tutto nostrano. Addio grappa italiana e largo a quella australiana, cilena o magari cinese o comunque di altri paesi europei.
Un vero e proprio regalo alle grandi multinazionali del settore, fortemente interessate ad un brand tanto conosciuto e apprezzato nel mondo. Ma soprattutto un colpo mortale per la distilleria italiana, che potrebbe generare gravi conseguenze economiche e di occupazione - sono oltre 10.000 gli addetti impiegati nel settore - per tutte le aziende produttrici, che hanno sempre operato nella consapevolezza di poter utilizzare in esclusiva tale denominazione.
Per discutere del problema i distillatori si sono dati appuntamento a Perugia, in un importante convegno: "Grappa: un patrimonio italiano da difendere", organizzato per la prima edizione di "GrappItaly", in programma il 19 e 20 febbraio, a Perugia, nei bastioni della Rocca Paolina. Nata per celebrare il mito della grappa italiana, la kermesse Grappitaly vedrà la partecipazione di tutte le più importanti aziende italiane ed è promossa da AssoDistil insieme all'Istituto Nazionale Grappa.
Una speciale due giorni in cui il pubblico avrà la possibilità di "vivere in diretta" profumo e aroma, gusto e retrogusto di questo distillato simbolo del Belpaese. Il tutto accompagnando le degustazioni a inediti abbinamenti che allo spirito della grappa aggiungono ora la delicatezza del cacao, ora lo spessore dei sigari, ora il sapore di un esclusivo cocktail.

La grappa in cifre
Le distillerie in Italia sono 136 oltre a 1.500 aziende che imbottigliano e distribuiscono, per un fatturato globale stimato, nel 2004, di 600 milioni di Euro. Di questo fatturato il 12% va all'estero (10 anni fa l'esportazione era pari al 5%). Nel 2004 sono stati superati i 40 milioni di bottiglie di grappa grazie ad un incremento dei consumi nel Centro/Sud Italia tanto che la percentuale da 10 anni si è modificata dal 90% di consumi al Nord e il 10% nel Centro/Sud con l'attuale proporzione di 70% nel Nord e 30% nel Centro/Sud. Per due giorni (19/20 febbraio) Perugia sarà, dunque, la capitale della grappa: alla manifestazione saranno presenti importanti distillerie e Istituti Regionali della Grappa i quali presenteranno tutte quelle micro-aziende, spesso a conduzione familiare, ma ricche di tradizione e aperte alle più moderne tecniche di distillazione le quali sentono il bisogno di tutelarsi per difendere non solo il proprio lavoro ma anche il proprio prodotto, la propria storia, la propria cultura.

Relazioni con la stampa
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