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EVENTI
DI VINI E PROFUMI A CARMIGNANO
"Ma se giara io prendo in mano
di brillante Carmignano
così grato in sen mi piove
ch'ambrosia e nettar non invidio a Giove".
Così
recita un versetto di "Bacco in Toscana" scritto da Francesco
Redi nel 1673 per esaltare la bontà del vino di un preciso territorio.
E i risultati oggi non sono da meno perché il Carmignano, pur essendo
la più piccola ma anche la più antica doc italiana, è
considerato un gioiello della nostra viticoltura.
L'eccellenza enologica di questa zona, facente capo alla provincia di
Prato, è stata il fulcro della manifestazione "Di Vini Profumi",
un'iniziativa riservata ad esperti dell'enogastronomia e del turismo,
promossa dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Prato, dalla Strada
medicea dei vini di Carmignano con la collaborazione del Consorzio dei
vini di Carmignano e dell'Agenzia per la promozione turistica. L'edizione
2004, giunta al suo quinto appuntamento annuale, ha visto la degustazione
di annate che andavano dal 1999 al 2003 e di tutti i vini prodotti nel
territorio: dal Carmignano stesso, alla Riserva, al Barco, al Pinot nero
Villa di Bagnolo 2001.
L'intenso lavoro sulla qualità, fatto negli ultimi dieci anni,
ha portato anche a una maggiore superficie vitata. Così, da 100
ettari la doc ha raggiunto gli oltre 150 ettari, con una previsione entro
il 2010 di un ulteriore aumento del 30%. Anche i produttori nei prossimi
sei anni potrebbero raddoppiare, passando da 10 a 20.
Quest'anno una piacevole novità è stata data dalla presenza
di donne ai vertici del settore. E' infatti donna il nuovo produttore
unitosi al Consorzio Vini di Carmignano, titolare della Fattoria di Bacchereto;
così come è donna l'enologa Barbara Tamburini che ha presentato
la vendemmia 2003 a "Villa Ferdinanda" ad Artimino.
Ma Carmignano non è solo vino. "Il territorio - afferma Alessandro
Attucci, assessore al Turismo - offre rilassanti paesaggi, significative
testimonianze storiche e splendide opere d'arte. A cominciare dalle tombe
etrusche come quella di Montefortini, per non parlare delle ville di delizie
dei Medici, o dei dipinti di Lippi padre, senza la cui arte sarebbe impossibile
capire Leonardo e Michelangelo. Numerosi poi, i tesori in Prato come la
Cattedrale in marmo verde e bianco e il delizioso Museo del Tessuto. Inoltre,
una serie di squisiti piatti tipici quali: i classici crostini, la pappa
col pomodoro, le polpette di sedano, i biscotti di Prato, fanno della
zona un luogo d'elezione per un soggiorno di qualità a 360 gradi".
(dal n. 15 di Job in Tourism di luglio 2004)
Anna Goffi
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