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EVENTI
9-12-2002 - Bologna, mensa degli dei
Raramente
si riflette sul fatto che i verbi che adoperiamo per indicare la nostra
capacità di apprendimento siano molto simili a quelli che adoperiamo
per indicare la nostra capacità di nutrirci. Prendere, assumere,
consumare, sorbire, assorbire sono solo alcuni tra i tanti esempi possibili.
In effetti, quando impariamo, significa che abbiamo assorbito ( o preso)
qualcosa dallesterno e lo abbiamo fatto nostro. Mai tale assioma
è apparso più chiaro che durante la bella Cerimonia per
festeggiare il 130° anniversario della fondazione Unione Cuochi
Bolognesi svoltasi presso lo storico ristorante DIANA il giorno
9 dic. 02. Che la cucina sia cultura è ormai evidente per
tutti, ma a Bologna questo concetto si fa poesia. Come definire altrimenti
quei tortellini di finissima pasta, ripieni di mortadella, prosciutto
e magia? Il pranzo offerto dai Cuochi Bolognesi alle autorità e
ai giornalisti intervenuti è stato degno dei famosi Pranzi di Gala
di cui curavano lallestimento allinizio del secolo nei foyer
dei teatri della città. Questi banchetti attiravano tutto il bel
mondo dellepoca, come ci testimoniano le cartoline e i cartelloni
disegnati dai più grandi grafici del tempo. Infatti lUnione
Cuochi Bolognesi fu fondata nel lontano 9 dic. 1872 ma, dopo un periodo
di crisi, riprese quota proprio allinizio del secolo e da allora
non ha mai smesso di tenere alto lonore della città più
ghiotta del mondo. Durante la conferenza stampa tenuta prima
del pranzo si sono dati cenni storici degli eventi più importanti
di questa benemerita associazione e poi si è passati a porre domande
agli ospiti intervenuti. Al tavolo delle autorità ha parlato per
primo il presidente dellAscom Bruno Filetti che ha sottolineato
il fatto che le persone visitano la città soprattutto per apprezzarne
la cucina e che questa andrebbe molto più valorizzata e promossa.
Le proposte fatte in tal senso sia dagli Assessori intervenuti sia dal
Presidente dellUnione Cuochi sono state varie e stimolanti. Si è
proposto da più parti una maggiore cura per la certificazione d.o.c.
dei cibi e una maggior spinta massmediatica per promuovere limmagine
della supremazia di Bologna nel settore eno-gastronomico. Varie iniziative
saranno portate avanti per tutto il 2003 a favore di questi due punti
programmatici. Sono previsti allestimenti di cene e pranzi ufficiali al
palazzo del Quirinale
e al Palazzo di Montecitorio, nonché Gran Galà di beneficenza
e cerimonie speciali per consegnare premi e medaglie celebrative per tutti
coloro che si distingueranno nel promuovere limmagine della cucina
petroniana. Il sindaco di Bologna, dott. Guazzaloca, non ha potuto fare
a meno di venire di persona per un breve saluto agli organizzatori, proprio
per sottolineare, con la sua presenza, lattenzione di tutta la città
per limportante evento. Già Pellegrino Artusi, nel suo famoso
trattato definisce Bologna lunica città in grado di
giovarsi di un Istituto Culinario, ovvero di una scuola di Cucina, grazie
al gran consumo e alleccellenza dei cibi e al modo di cucinarli.
E se lo diceva il grande Artusi bisogna proprio crederci! Per chi ancora
fosse stato scettico sulla bontà dei cuochi bolognesi, si sarebbe
comunque ricreduto di fronte alla squisitezza delle lasagnette verdi
o del sublime consommè di tortellini tipici messi davanti
ad ogni commensale per il pranzo offerto a tutti gli ospiti intervenuti
per la Celebrazione. Mirella Santamato La lista delle vivande comprendeva
linimitabile mousse di Mortadella, una delle caratteristiche più
famose dello storico Ristorante Diana e lancor più celebre
gelato di crema con fragole che rimane indimenticabile per
ogni palato. I vini di accompagnamento ai cibi non erano da meno, cominciando
da un Pignoletto frizzante per poi passare, via via, attraverso un Pinot
nero Grannero e un Albana di Romagna passita, fino a concludersi,
come si conviene in ogni cerimonia degna di questo nome, con uno spumante
classico Ferrari Perlè. Tra una portata e laltra sono stati
premiati i migliori allievi della Scuola per Cuochi di questanno.
Stringendo in mano felici le varie targhe, coppe e medaglie a loro assegnate,
i ragazzi hanno sorriso ai flash dei fotografi e risposto alle varie domande
dei giornalisti sotto locchio vigile e paterno del Presidente dellUnione,
che mal celava il suo orgoglio per i giovani rampolli della sua scuola.
Finchè ci saranno nuovi cuochi in grado di mantenerne alta la grande
tradizione culinaria e, nello stesso tempo, capaci di ampliarla senza
mai tradirne le profonde radici, Bologna, città mensa degli Dei,
sarà salva.
Mirella Santamato
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