EVENTI Le vicende della guerra, per l'isola, furono alterne negli scontri. Per ben due volte subì il peggio dai comaschi: nel 1119 ebbe distrutta la flotta e l'abitato di Campo, oggi frazione di Lenno, sulla terraferma, nel 1124 si vide occupata l'isola stessa. Il
conflitto terminò nel 1127
con la vittoria dei milanesi e la distruzione completa della città
lariana. Da allora l'Isola Comacina non fu più abitata, solo nel XVII secolo si costruì una chiesetta dedicata a san Giovanni e che dà il nome di san Giuann all'isola stessa accanto a quello di castell. Ancora oggi ogni anno si ricorda questo tragico avvenimento il sabato e la domenica della settimana in cui cade il 24 giugno, festa di San Giovanni. Il lago viene illuminato a giorno con migliaia di lumaghitt, lumini galleggianti abbandonati sulle acque, come a ricordare le anime derelitte che navigarono da una sponda all'altra, scappando dalle proprie case in fiamme. Uno spettacolo pirotecnico ricostruisce l'incendio e la distruzione dell'isola. Il
doppio simbolismo si manifestava nella «sagra del fuoco»,
detta «dei lumaghitt», mille lumini accesi nelle case dentro
i gusci delle lumachelle lacustri, che venivano riempiti della 'misolta'
il grasso che colava durante la preparazione dei misoltini, gli agoni
piccoli salati. Col tempo i fuochi accesi sull'isola e su zattere galleggianti assunsero anche un altro significato. Ricordarono il grande incendio dell' Isola Comacina nel 1169 , quando gli abitanti di Como, per vendicarsi dei comacini (che con i milanesi avevano partecipato alla distruzione della loro città nel 1127), misero l'isola a ferro e a fuoco, distruggendo ogni cosa, comprese le nove chiese che sorgevano sullo scoglio fortificato.
Giovanni Staccotti
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