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De Girolamo: Con il padiglione vino a Expo 2015 puntiamo a essere ancora più protagonisti

"L'Italia si racconta anche attraverso il vino e noi, in Europa, ci andiamo con la consapevolezza che i nostri produttori vanno difesi e le nostre aziende vanno tutelate. A livello produttivo siamo arrivati a risultati che ci danno una grande soddisfazione, dobbiamo solo riuscire a colmare il gap nel marketing. Anche per questo ho voluto che all'Expo di Milano ci fosse un padiglione interamente dedicato al vino. Vogliamo puntare molto sul prodotto che più ci permette di essere protagonisti nel mondo".

Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, intervenendo all'Assemblea generale dell'Unione italiana vini, a Roma.

"Dobbiamo essere sempre più presenti sui mercati internazionali - ha aggiunto il Ministro De Girolamo - e dobbiamo esserci con forza. Con la stessa forza bisogna dare battaglia alla contraffazione e all'italian sounding. Contemporaneamente dobbiamo riuscire a risolvere la questione relativa ai dazi con la Cina. Già in un incontro con il Ministro francese dell'Agricoltura, Le Foll, abbiamo discusso dell'opportunità di evitare un atteggiamento conflittuale nei confronti del governo cinese in modo da non ledere i rapporti di scambio commerciali con un mercato per noi così importante".

"Nel frattempo - ha aggiunto il Ministro De Girolamo - stiamo lavorando su tre livelli: un primo livello nazionale, attraverso una serie di incontri in corso in questi giorni presso il Ministero dello Sviluppo economico tra i rappresentanti di tutte le Amministrazioni interessate, tra cui il Ministero degli Esteri e il Ministero delle Politiche agricole, e i rappresentanti di associazioni e organizzazioni di categoria. Nel corso di questi incontri si stanno definendo i passi da compiere per scongiurare il rischio di dazi e per mettere a disposizione di tutti gli operatori i supporti utili alla registrazione delle aziende presso il Ministero del Commercio cinese. La registrazione consentirà, nel caso si arrivasse all'attuazione della procedura, al riconoscimento per l'azienda esportatrice dello status di "cooperante" e conseguentemente all'applicazione di dazi vantaggiosi. Un secondo livello su cui si è impegnati è quello europeo, nel quale la Commissione sta cercando attraverso i canali diplomatici di scongiurare l'applicazione della procedura di "antidumping". Infine, uno in sede di Organizzazione mondiale del Commercio (Wto), che sarà chiamato in causa nell'eventualità che i rapporti commerciali tra Europa e Cina vengano messi in discussione dall'esecuzione di questa procedura. Ma sono ottimista e credo che non avremo bisogno di arrivare fino a questo punto". (www.politicheagricole.it)


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