CORSI E CONCORSI 24 febbraio 2004: una manifestazione organizzata per ASA da Giorgio e Antonio Cretì Subito dopo la lezione fatta agli allievi dell'Istituto Alberghiero di Stato Amerigo Vespucci di via Valvassori Peroni - a Milano - ha avuto luogo un incontro con i giornalisti di ASA davanti ai fornelli dell'aula attrezzata per una dimostrazione e degustazione sul tema "Aio e oio" a cura dell'Associazione Cuochi di Milano e provincia. Preceduto dal saluto del Preside dell'istituto, prof. Carlo Columbo, il docente e cuoco per l'occasione Antonio Creti con sapienza e pazienza ha portato in aula gli ingredienti coprotagonisti del menu scelto. Intanto, separatamente gli allievi stavano già preparando nelle cucine del Vespucci le portate per la degustazione finale. Teoria e pratica si sono alternate al banco di lezione incuriosendo la ventina di presenti. I vivaci spunti di carattere storico e romanzato sull'aglio di Giorgio Creti e quelli operativi del fratello Antonio hanno riflesso - senza la fretta e il ritmo ossessivo delle trasmissioni in TV - le curiosità emergenti in dettagliate spiegazioni ed esemplificazioni. La presenza di Dino Abbascià, ortolano in Milano e presidente di Fidicomet, appagava non solo con notizie su prezzi e varietà di provenienza lo stupore dei più nell'apprendere che buona parte dell'aglio presente in commercio nei bancali della grande distribuzione, quello a costo più basso, provenisse da canali abituali d'importazione anche transcontinentale. Digressioni e notizie sulla familiarità delle popolazioni con l'antico "Allium sativum" arrivano da tutti i continenti del vecchio mondo. E' emerso anche un primato dei coreani nella conservazione di verdure (kimchi) per tutto l'inverno in salamoia con una fermentazione coadiuvata dall'aglio della raccolta di verdura, prevalentemente cavoli, di fine estate; inoltre le citazioni dell'uso dei suoi sapori in cucina che Sumeri ed Egizi hanno trascritto anche in dettaglio non hanno mancato di dare un sostegno culturale alla lezione. Tuttavia le ricette della tradizione italiana hanno dominato lo scenario palatabile del buffet predisposto dagli allievi della scuola, corredato da precise informazioni per ogni piatto (ben digerite dagli allievi) e accompagnato da un servizio al tavolo di ogni altro accessorio, anche edibile, svolto in maniera eccellente. Tra le pietanze preparate ai fornelli, che hanno esaltato le caratteristiche di apporto e mediazione dell'aglio ai sapori della tavola, ricordo l'accostamento con melanzane, carciofi, pasta al peperoncino, riso all'olio. E' stata una felice idea per una riunione atipica dei colleghi di ASA, direttamente sul campo, e per la testimonianza di un'iniziativa della Associazione Cuochi meritoria di segnalazione. Essa persegue il desiderio di fare conoscere agli allievi in formazione la stima della categoria professionale e l'affettuosa speranza che la formazione di tanti giovani negli istituti alberghieri possa contribuire alla più efficiente diffusione della professionalità. Accompagnata da un'indispensabile conoscenza di usanze, amore per i sapori, per la conservazione delle tradizioni anche per i prodotti più umili come è l'aglio che in Italia si coniuga in uno stretto legame con l'oliva, l'olio, le verdure di ogni stagione, l'apprendimento e il ricordo di sapori naturali della cucina nazionale potrà riemergere con convinzione in ogni futura occasione. Docenti e rappresentanti di ASA hanno applaudito calorosamente l'avvenimento e si sono ripromessi di riprendere l'invito a perseguire altri approfondimenti.
AGLIO: Dati di mercato: MENU BUFFET
Enzo Lo Scalzo Una curiosa esperienza mediterranea popolare L'AIGO BOULIDO ou SOUPE A LA SAUGE Acqua d'aglio lessa o zuppa di salvia... Si tratta di una tradizione occitana le cui memorie derivano dalla raccolta di casa di Jean Pierre Dufoix, Montpellier... Ne abbiamo parlato e cercato il riferimento come "soupe d'ail" della tradizione delle campagne del Muscat di Lunel e del territorio a ridosso della Camargue tra le tradizioni post feste mangerecce di campagna. Aigo nella ricetta è tradotto "acqua" ma in occitano (tuttavia non ne sono sicuro) ha anche il significato di "aglio". Andremo a fondo in una nuova occasione senza le distrazioni dei "poemi" dei troubadour... medioevali... Quindi "aigo boulido" potrebbe alla fine essere anche... "acqua cotta..." come in Maremma... Questa zuppa che si prepara molto rapidamente viene fatta
in piena stagione (d'aglio) ma viene raccomandata particolarmente per
le giornate fredde. Un proverbio dice: L'aigo boulido sauvo la vido (l'eau bouillie sauve la vie) Per quattro persone fare bollire per 6 minuti, in acqua
salata, da 5 a 6 spicchi d'aglio schiacciati. Spegnere il fuoco e aggiungere
un ramo di salvia, mezza foglia di lauro e, volendo, un pizzico di timo. Alla fine si ottiene una minestra assolutamente deliziosa
legando il brodo non con l'uovo ma con una maionnese fata con uno o due
tuorli e olio d'oliva che si diluisce molto dolcemente aggiungendo cucchiaio
a cucchiaio di "aigo boulido" nel composto per ottenere alla
fine un liquido con l'aspetto del latte. Bisogno procedere molto lentamente
in modo che la maionnese vada tutta in soluzione.
A questo punto, dalla lettura, come controfigura di protagonismo con i famosi vermicelli o spaghetti "aio, oio e peperoncino", essi potrebbero essere considerati un derivato... asciutto quasi... occitanico... che del patrimonio popolare italiano userebbero con originalità solo il peperoncino! Non male come deduzione di tentativo da provare: "oio, aigo, maionnese e peperoncino..."? Enzo Lo Scalzo - Torna all'Indice delle Rubriche
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