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I mercati contadini
Mangiare locale e sostenibile per risparmiare e stare meglio, riscoprire il territorio e la sua cultura. Ne discutono ANCI e Res Tipica, l’Associazione costituita da ANCI e dalle associazioni delle Città di Identità

Dalla campagna alla tavola, dal contadino al consumatore. È questa la filosofia alla base dei mercati contadini, i nuovi spazi dedicati alla vendita diretta dei prodotti agricoli, che si stanno diffondendo anche in Italia. Sono tanti i benefici che arrivano dai farmers market: dal risparmio sulla spesa alla certezza sull’origine dei prodotti, dal sostegno dell’economia rurale alla riscoperta del territorio e delle sue identità.
Ne discutono a Roma, mercoledì 25 giugno alle ore 9.30, ANCI e Res Tipica - l’Associazione costituita dall’ANCI insieme alle Associazioni Nazionali delle Città di Identità per la promozione del “tipico” italiano. All’incontro dal titolo “I mercati dei produttori agricoli locali: un’occasione per riscoprire i territori e le identità” parteciperanno, tra gli altri, Antonella Galdi (Responsabile Sviluppo e Turismo ANCI), Riccardo Deserti (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), Pierciro Galeone (Amministratore Delegato Res Tipica InComune), Sergio Marini (Presidente Coldiretti), Daniela Valentini (Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio) e i Sindaci dei comuni di Montevarchi (AR), Trevi (PG) e S. Cipirello (PA), tra i primi a realizzare il mercato del contadino.
Oggi sono circa 200 i mercati contadini italiani. Sono oltre 50 i mercati delle identità, ovvero i mercati contadini che coniugano tradizione alimentare del territorio e patrimonio culturale locale, con il sostegno della rete Res Tipica, offrendo non solo prodotti di qualità, ma anche servizi culturali legati all’arte e alla tradizione enogastronomica italiana. Un numero destinato a crescere, anche perché la loro istituzione è stata prevista dalla Finanziaria 2007 e successivamente disciplinata con il decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 20 novembre 2007. Secondo Coldiretti, il risparmio garantito dalla filiera corta, che annulla le tante intermediazioni commerciali tra la raccolta e la busta della spesa, sarebbe del 30%.
Spesa low cost, dunque, ma anche consumo consapevole, attenzione all’ambiente e riscoperta del territorio. Per Res Tipica, che con le sue 22 associazioni di identità per un totale di circa 2000 enti associati rappresenta il nervo dell’agroalimentare tipico locale, i farmers market possono essere una leva fondamentale per riavvicinare gli italiani alle tradizioni rurali e per valorizzare le identità agroalimentari, affinché diventino motore di sviluppo per il territorio.


Il Programma:

h 9.30 Registrazione partecipanti

h 10.00 Relazioni introduttive
Antonella Galdi, Responsabile Sviluppo e Turismo ANCI
Riccardo Deserti, Direttore Generale Sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore - Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Pierciro Galeone, Amministratore Delegato Res Tipica InComune

Ne discutono
Fausto Cantarelli, Ordinario di Economia Agroalimentare – Università di Parma
Anna Ciaperoni, Vice Presidente AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica)
Antonino Giammalva, Sindaco Comune di S. Cipirello (PA)
Antonio Longo, Presidente Movimento Difesa del Cittadino
Maria Grazia Mammuccini, Amministratore ARSIA (Agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo)
Sergio Marini, Presidente Coldiretti
Giuliano Nalli, Sindaco Comune di Trevi (PG)
Daniela Valentini, Assessore all’Agricoltura – Regione Lazio
Giorgio Valentini, Sindaco Comune di Montevarchi (AR)
Luigi Verrini, Presidente Qualivita

h 12.45 Chiusura dei lavori
Ignazio Garau, ANCI-Res Tipica