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CORSI E CONCORSI
L'ESPRESSO ITALIANO CERTIFICATO
L'Istituto Nazionale Espresso Italiano
difende dal 1998 la qualità del frutto del caffè
più amato dagli italiani (e non solo): l'espresso
L'espresso
è uno degli ambasciatori della cultura e della creatività
italiana all'estero. E, come spesso succede a prodotti di questo genere,
spesso viene svilito da cattive preparazioni che provocano lo sdegno nel
consumatore, invece che dargli qualche attimo di puro piacere. Per questo
dal 1998 l'Istituto Nazionale Espresso Italiano si impegna a difendere
l'espresso di qualità attraverso una certificazione riconosciuta
dal Csqa (certificato di conformità numero 214 del 24 settembre
1999, DTP 008 ed. 1) che prevede esclusivamente l'impiego di miscele certificate,
macinadosatori e macchine qualificate e operatori abilitati.
Alla base della certificazione il profilo dell'Espresso Italiano Certificato,
elaborato con la partnership con l'Istituto Internazionale Assaggiatori
Caffè e con il know-how del Centro Studi e Formazione Assaggiatori.
Grazie a una ricerca che ha coinvolto migliaia di consumatori, si sono
definite le preferenze del pubblico in materia di espresso e confrontate
con il giudizio degli esperti. Da questo processo è nato il profilo
dell'Espresso Italiano Certificato che ha permesso di individuare una
volta per tutte l'espresso perfetto, quello che non tradisce le aspettative
del consumatore.
All'Istituto Nazionale Espresso Italiano aderiscono ben 30 diverse aziende
tra torreffattori e costruttori di macchine e macinadosatori, tutti grandi
nomi dell'economia e della storia del caffè non solo in Italia,
ma ora anche all'estero, con un fatturato globale di 350 milioni di euro.
Le aziende si impegnano a rispettare e seguire quanto definito dalla certificazione,
in modo da garantire che l'attrezzatura e le miscele qualificate siano
sempre in grado di produrre soltanto un espresso perfetto.
Com'è l'Espresso Italiano Certificato? Luigi Odello, segretario
generale dell'Inei e dell'Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè,
lo identifica in "una tazzina con circa 25 millilitri di caffè
ornato da una crema consistente e di finissima tessitura, di color nocciola
tendente al testa di moro, resa viva da riflessi fulvi. L'aroma deve essere
intenso e ricco di note di fiori, frutta, cioccolato e pan tostato. In
bocca l'espresso deve essere corposo e vellutato, giustamente amaro e
mai astringente" e ribadisce che "questo hanno messo in evidenza
le migliaia di test svolti sui consumatori e le decine di prove con assaggiatori
professionisti. E questo è quanto è stato codificato attraverso
il profilo di conformità dell'Espresso Italiano Certificato".
Le regole d'oro del piacere quotidiano
L'Espresso Italiano Certificato - il modo migliore di ottenere da circa
cinquanta chicchi di caffè sapientemente tostati tutto il piacere
che sono in grado di donare - nasce innanzitutto da una ineccepibile miscela
di grani tostati di diversa origine, rigorosamente senza additivi o aromatizzanti,
che deve essere macinata al momento della preparazione: solo così
la bevanda finale avrà la fisionomia organolettica delineata secondo
le regole scientifiche dell'analisi sensoriale e codificata nel disciplinare
di produzione.
Per preparare un Espresso Italiano ci vogliono circa 7 grammi di miscela
macinata. La macchina deve portare l'acqua il più vicino possibile
a 88 gradi, e immetterla con una pressione di circa 9 bar. Il tempo di
preparazione ideale è lungo, ma non troppo, per la precisione di
25 secondi: solo così si trasmette la parte migliore delle sostanze
presenti nel chicco di caffè (glucidi, proteine, grassi e aromi).
La bevanda, intorno a 25 millilitri crema compresa, deve offrirsi al consumatore
a una temperatura di circa 67 gradi e in una tazzina di porcellana bianca
priva di decori interni.
L'Espresso Italiano si presenta con una crema color nocciola, tendente
al testa di moro e con riflessi fulvi; ha una tessitura finissima, senza
maglie larghe o bolle, e il suo intenso profumo evidenzia note di fiori,
frutta, pane tostato e cioccolato. Queste sensazioni permangono in bocca
anche dopo che lo si è bevuto per decine di secondi, a volte anche
per minuti. Il gusto è rotondo, consistente e vellutato; l'acido
e l'amaro risultano bilanciati senza che vi siano prevalenze dell'uno
sull'altro. La percezione astringente è assente, o comunque ridottissima.
Per riuscire a fare un perfetto Espresso Italiano l'operatore è
insostituibile e deve essere adeguatamente motivato e addestrato: per
questo è obbligatoria l'abilitazione che si ottiene frequentando
i corsi organizzati dall'Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè
e superando gli esami finali. L'Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè
è stato fondato nel 1993 per mettere a punto e diffondere un metodo
scientifico con l'obiettivo di dare una dimensione al valore sensoriale
della bevanda.
Il marchio "Espresso Italiano Certificato" viene concesso dall'Istituto
Nazionale Espresso Italiano solo ai pubblici esercizi che, alla luce di
una precisa procedura di accertamento e sulla base di costanti controlli,
dimostrano di essere pienamente in grado di seguire le condizioni previste
dal disciplinare tecnico di certificazione.
Certificare per difendere la qualità della
bevanda simbolo dell'Italia
Ogni
anno sui banconi di 150.000 pubblici esercizi arrivano circa 13 miliardi
di tazzine di espresso, tazzine che muovono circa 10 miliardi di euro.
Ma non tutte sono degne di essere chiamate espresso. Infatti un buon espresso
non è frutto di una semplice procedura meccanica, ma un prodotto
che vive della passione e della perizia di chi lo prepara.
L'obiettivo dell'Istituto Nazionale Espresso Italiano è tutelare
e promuovere l'espresso, fornendo un punto di riferimento definitivo ai
milioni di affezionati consumatori, che spesso si trovano a fronteggiare
tazzine che con l'espresso nulla hanno a che vedere.
L'Istituto si è costituito nel 1998 dopo una ricerca durata tre
anni che ha avuto l'obiettivo di definire la qualità attesa da
chi ordina un Espresso e che è stata svolta dall'Istituto Internazionale
Assaggiatori Caffè e dal Centro Studi e Formazione Assaggiatori,
con la collaborazione di docenti delle Università di Udine e di
Torino. Con migliaia di test sui consumatori e decine di test di laboratorio
si è giunti a definire quali sono le caratteristiche oggettive
e misurabili ricercate da chi beve un espresso.
L'Istituto, di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine e
macinadosatori e altri sodalizi che volgono la loro attenzione all'espresso
di qualità, oggi conta 30 associati che insieme aggregano un fatturato
complessivo annuo di circa 350 milioni di euro. Questi operano in conformità
alle regole previste nella certificazione del caffè espresso a
marchio Espresso Italiano (certificazione di conformità di prodotto
del Csqa n. 214 del 24 settembre 1999, DTP 008 Ed. 1), che si possono
riassumere in: utilizzo di una miscela qualificata; impiego di attrezzature
(macchina e macinadosatore) qualificate, impiego di personale abilitato.
Presidente dell'Istituto Nazionale Espresso Italiano è Sergio Guarneri,
manager del gruppo Cimbali, coadiuvato nella sua attività da Gerlando
Maggiordomo, amministratore delegato della Jolly Caffè e past president
Inei e da Matteo Trucillo, titolare dell'omonima torrefazione. Segretario
generale è Luigi Odello, presidente del Centro Studi e Formazione
Assaggiatori e docente universitario di analisi sensoriale.
Il consumatore ha la certezza che quando un bar espone il marchio "Espresso
Italiano Certificato", ciò significa che c'è un macinadosatore
qualificato, una macchina qualificata e una miscela qualificata, tutto
sapientemente nelle mani di un operatore abilitato e mosso dalla passione
per l'espresso di qualità. L'Espresso Italiano Certificato, per
l'appunto.
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