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CORSI E CONCORSI
DONNEDIZIONI - IL
GUSTO E IL PENSIERO
In occasione di Miwine, 1° esposizione professionale del
vino e dei distillati, Donna Sommelier Europa, prima e unica rivista di
enogastronomia internazionale al femminile, ha istituito il "premio
donnedizioni - il gusto e il pensiero" , dedicandolo al ricordo
di Vincenzo Buonassisi, giornalista gastronomo e uomo dai mille interessi
culturali. Il riconoscimento premierà ogni anno, in occasione di
speciali eventi eno gastronomici d'interesse internazionale, donne e uomini
che abbiano dato il loro contributo per la valorizzazione delle risorse
della buona terra e del convivio in ambito letterario, artistico, scientifico
e giornalistico e figurativo..
La prima edizione del premio si è tenuta nella storica sede della
Società Umanitaria, benemerita istituzione sociale milanese illustrata
dal Consigliere Amos Nannini,, che ha tracciato un profilo dell'istituzione
che ha trovato la sua sede attuale in un convento francescano del '400,acquistato
nel 1870 dalla famiglia Bagatti Valsecchi che l' ha ceduta alla società
Umanitaria "per aiutare i derelitti a sollevarsi da se medesimi",
con l'istituzione di meritorie attività sociali, secondo l'insegnamento
di Mosé Loira In questo spazio, dedicato alla cultura, è
nata la Triennale trasferita al Parco di Milano , la scuola Arti e mestieri
attiva a Monza, e "arte da mangiare ,mangiare arte " che accosta
il cibo all'arte come strumento e materia per fare delle opere d'arte.
Maria Luisa Alberico, direttore responsabile di Donna Sommelier e responsabile
editoriale di Donnedizioni, ha porto il saluto agli estimatori di Vincenzo
Buonassisi, antesignano della comunicazione della cultura del convivio
nelle sue varie espressioni dalla cucina alla cantina, alla musica, alla
pittura ed ha presentato la prima edizione del premio "Donnedizioni
- il gusto e il pensiero" per celebrare quanti hanno apportato alla
cultura del vino, della tavola e del territorio un contributo particolare
d'impegno, di pensiero e di stile.
Daniele Piombi,giornalista e conduttore televisivo; ricorda
il suo primo incontro con Vincenzo Buonassisi: critico televisivo del
Corriere della Sera nel 1960 in occasione del "Premio regia televisiva
" nel momento in cui la televisione era diventata un fenomeno di
carattere sociologico, politico, economico, di spettacolo e di cronaca
e autore di canzoni, fra le quali " mi va di cantare " interpretata
da Louis Armstrong al Festival di Saremo. Quarant'anni di esperienze di
spettacolo e di cultura sulle scene, a tavola e a casa. Conclude con la
lettura di alcune tenere poesie dedicate ad Anna che ha tenuto per mano
Vincenzo fino agli ultimi giorni.
Dal male oscuro salvami, Anna; avevo nelle mani i fili lucenti della fortuna
e della gloria; ma non credevo. E i fili lucenti diventano subito opachi
e la gente non sa il prezzo della solitudine.La felicità concessa
agli umani è questa, solo questa: abbassare la guardia, perché
non c'è altra dedizione fra due che si amano più si se stessi.
Marco Columbro,attore e ironico presentatore, ha avuto
modo di conoscere Vincenzo molto, molto molto tempo dopo, ciononostante
ricorda il legame di amicizia e di stima reciproca che li univa. Nella
conversazione era un uomo garbato, la cosa che mi colpì di lui
fu il fatto che in tutti gli anni che l'ho frequentato non l'ho mai sentito
sparlare o parlar male di un'altra persona, sempre garbato nell'approccio
con la vita che amava in tutti i suoi aspetti e cultore di quella ricerca
che fa dell'uomo un uomo non comune e Vincenzo era, sinceramente, un uomo
non comune.
Alberto Schieppati, direttore responsabile di Fuori Casa,
"ci siamo conosciuti verso la fine degli anni settanta quando dirigevo,
giovanissimo, una rivista di enogastronomia nella quale volevo coinvolgere
Vincenzo, un grande che mi ha fatto capire che ognuno ha una sua strada
e che non è tanto più importante per il fatto che altri
che valgano meno o più di te: ognuno ha il suo valore. A Vincenzo
piaceva essere risoluto e tenero, forte e indifeso come tutti i grandi
senza arroganza
Non devi urlare per far capire che ci sei, ma nello stesso tempo, se taci
e ti allontani e ti nascondi, nessuno si accorgerà di te: non bisogna
urlare ma neppure tacere! sono le cose che fai, le cose che costruisci,
le persone in cui credi e che credono in te a darti la forza
Chiuderò la mia giornata suonando il flauto davanti al mare che
sta morendo.
Ce ne andremo assieme, diremo al cielo che non serve più.
Al Bano Carrisi,cantante e produttore di vini salentini;
" Io, che devo dire di Vincenzo, lo onorerei con un grande speciale
silenzio, perché parlano per tutti quello che ha scritto, quello
che ha fatto, le canzoni che ha lasciato nel panorama italiano, e non
solo italiano. E' stato molto più di un amico perché arrivare
a Milano non conoscere nessuno, poi d'un colpo trovarsi da un giorno all'altro
l'uomo conosciuto ed amato che mi ha aperto le porte di casa sua , non
solo le porte di casa sua e della sua cucina; ma le porte del cuore .
Stare ore e ore ad ascoltare in religioso silenzio quello che diceva e
raccogliere le sostanze che ha lasciato nella mia anima. Vincenzo, ti
stiamo dando fastidio lo so, ma sopportaci anche adesso.
Vincenzo è un uomo che non finirà , non passerà tanto
facilmente, anzi ! mi ha fatto conoscere, senza alcuna richiesta, tutta
la gente che sapeva, alla grande, di vino. Facendomi sapere quale fosse
la strada da seguire e ancora oggi sento l'eco delle sue parole che mi
sono rimaste impresse nella memoria, parole che sapevano di qualità,
qualità, qualità. E attraverso proprio questo sostantivo:
qualità, voglio definire il rapporto speciale di devozione ad un
uomo che dentro di me esiste, parla e canta ... mi andrebbe proprio di
cantare e invece non mi va di cantare. Ma non ti voglio disturbare! Vincenzo,
ti voglio bene."
Abbiamo deciso di premiare - continua Maria Luisa Alberico
- Anna Pesenti, Donatella Cinelli Colombini e Giuseppe Martelli non con
una targa ma con l'opera di un giovane artista: una composizione di Cristiano
Alviti, un artista che parla attraverso il linguaggio del vino con acquarelli
col vino: una tecnica particolare di questo artista . Questi acquarelli
sono stati personalizzati, sono pezzi unici, ognuno di loro è stato
dedicato ai personaggi presenti che ricevono anche una bottiglia che Donna
Sommelier ha etichettato nel 2002: primo spumante della collezione "
Donna sommelier " si chiama " la dame du vin " Arneis 100%
metodo classico, quarantadue mesi di permanenza sui lieviti: è
un prodotto autoctono del Roero e con questa bottiglia dedicata a tutte
le donne, il cui ricavato è dedicato all'UNICEF, volgiamo premiare
gli amici che sono qui con noi.
Albano Carrisi premia Giuseppe Martelli, direttore generale
Assoenologi, la più antica associazione di categoria italiana,
e Presidente dell'Union Internationale des Oenologues che svolge l'opera
di valorizzazione e di qualificazione del vino italiano, orientando e
stimolando la categoria che rappresenta la grande interprete del cambiamento,
in questi ultimi decenni della qualità del vino italiano e la stimola
verso traguardi rispettosi dell'ambiente, dei consumi, delle strategie
di competizione del mercato per l'attività di valorizzazione del
vino italiano nel mondo.
La motivazione del premio recita: per la qualificata e costante attività
di valorizzazione, promozione e attenzione all'immagine della qualità
del vino italiano.
" Per me è un grande onore -dice Giuseppe Martelli - ricevere
oggi questo premio, tra l'altro inatteso e in più un grandissimo
piacere che mi sia stato consegnato dall'amico Al Bano. Vorrei dire soltanto
due cose:innanzi tutto la soddisfazione di aver ricevuto questo premio
da una Casa editrice che è coniugata al femminile: quindi, visto
e considerato che io venticinque anni fa, grazie al qui presente Ezio
Rivella, venni chiamato a dirigere l'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
e lui stesso coniò questa frase " noi siamo gli uomini del
vino ". Essere premiato da un'organizzazione femminile mi sembra
che chiuda, dopo un quarto di secolo, il cerchio. Il secondo aspetto è
un po' più profondo ed è rivolto a Vincenzo: Vincenzo è
stato tutto quello che gli amici ci hanno detto, però io vorrei
aggiungere una cosa che riguarda il mondo della vite: Vincenzo fu un precursore
dell'evoluzione del mondo vitivinicolo nazionale ed internazionale. Trent'anni
fa il mondo del vino non era su tutti i giornali su tutte le televisioni
come oggi; il mondo del vino era un qualcosa di stereotipato, legato a
delle immagini vecchie a delle cantine con le ragnatele, con i polli sulle
botti con il frontone che era un protagonista ormai vecchio. Vincenzo
fu l'unico giornalista che, con grande forza, disse che il mondo del vino
negli anni si sarebbe trasformato; che certi sapori nell'uva e nel vino
ci sono sempre stati ma che solo la ricerca e la tecnica li avrebbero
tirati fuori. Allora nessuno gli credette, oggi, invece il suo insegnamento
è più che mai il motivo di quella che viene chiamata la
primavera del vino italiano nel mondo. E anche per questo noi dobbiamo
rendergli omaggio, essergli grati; ma soprattutto riconoscere questa sua
grande forza che con umiltà, ma anche con professionalità,
ha saputo trasmettere, convinto di essere nel giusto perché allora
invece non fu capito e contestato come molti enologi di allora. Poi un
altro grande messaggio che Vincenzo diede al mondo del vino tutto fu quello
: " attenzione il vino è cultura, il vino è tradizione,
il vino è una cosa nostra ma ricordatevi che il vino, come qualsiasi
altro prodotto, viene fatto per essere venduto .quindi non dimenticatevi
mai il mercato, non dimenticate mai che il bravo produttore, ed io aggiungo
il bravo enologo, non è colui che fa il vino per sé ma é
colui che riesce a trarre dal prodotto che ha a disposizione il massimo
della qualità, mantenendo le tradizioni, mantenendo la cultura
e guardando sempre al mercato per la soddisfazione di chi produce e per
il piacere di chi beve".
Daniele Piombi premia Donatella Cinelli Colombini, produttrice,
assessore al Turismo della città di Siena, fondatrice del "Movimento
turismo del vino ", ideatrice di "Cantine aperte ", che
fa muovere oggi milioni di turisti sempre più esigenti, sempre
più colti, sempre più interessati alla ricerca di un diretto
rapporto fra produttore, cantina e territorio, in un quadro complesso
illustrato nel volume "Manuale del turismo del vino ". Con la
motivazione : per il volume manuale " Turismo del vino " documentato
strumento di approfondimento per le strategie di valorizzazione del territorio.
Donatella Cinelli Colombini ringrazia per il premio raccontando
un episodio: " in gioventù mi occupavo di storia dell'arte;
la prima cosa che ho scritto per la gastronomia senese l'ho scritta per
sostituire Vincenzo Buonassisi,che era partito per il Giappone ed al quale
mandai un bigliettino chiedendo scusa e lui mi rispose dicendo che il
fatto che io venissi da un altro tipo di formazione era, ed è un
vantaggio e questa cosa che mi sembrava una gentilezza, poi pian pianino,
nel corso degli anni l'ho capita ed è importante. Vincenzo più
che la sua ricchezza di idee e di cultura ci ha insegnato questa capacità
di dare più che di chiedere e tutti noi che siamo qui abbiamo per
lui un grande ricordo ma anche un grande rimpianto".
Alberto Schieppati premia Anna Pesenti con la motivazione
: per la ricca carriera di giornalista e di sensibile comunicatrice della
nostra cultura enogastronomica .
" Vorrei aggiungere una piccola constatazione personale: quando Anna
si occupava di spumante italiano, lo ha fatto con grande impegno e dedizione,
persino nei telegiornali quando si parlava di un avvenimento si diceva
" si è brindato con spumante italiano " quando lei non
ne ha più fatto parte si è tornato a dire " si è
brindato con champagne".
Con voce rotta dall'emozione Anna Pesenti ringrazia di
avere tanti amici che hanno ricordato la figura del Maestro di tutti noi
che consideriamo la tavola come punto d'incontro e di scambio d'esperienze
di contatti umani ed, in particolare il professor Randazzo che è
stato vicino per tutti gli anni difficili.
Ezio Rivella si associa a tutto quanto è stato tratteggiato in
questi ritratti dell'amico Vincenzo che ha lasciato grande traccia nel
nostro mondo del vino, dell'enogastronomia, del giornalismo da uomo valente
e da professionista serio qual'era. " Non si atteggiava, era sempre
umile, professionale, sempre attento ai particolari, era un grande e,
come tale l'abbiamo commemorato perché il suo passaggio tra di
noi non è stato invano, ci ha lasciato tanti insegnamenti, ci ha
detto delle cose che poi si sono verificate, un grande amico nei tempi
difficili, quando questo vino non era così trendy come oggi. Le
battaglie sostenute per concretizzare uomini e prodotto e finalmente il
successo, finalmente il riconoscimento per quanto ha fatto: è stato
veramente un maestro; la sua presenza e quella di Anna, sua compagna di
sempre. E' stato importante essere qui oggi per ricordare, per pensare
e per meditare " .
Le signore premiate sono "Donne del vino " e
la presidente dell'associazione Pia Donata Berlucchi, invia il suo messaggio
ad Anna Pesenti, per la prestigiosa carriera, e nel commosso ricordo del
grande indimenticabile Vincenzo Buonassisi; a Donatella Cinelli Colombini,
per la passione e l'impegno costante con cui continua a promuovere il
vino e la sua storia con la sensibilità e la cultura propria di
un " donna del vino " e a Giuseppe Martelli per la serietà
e la professionalità scientifica con cui esercita la sua professione
. Le donne del vino hanno, come loro l'obiettivo primario di frequentare
il complesso vinicolo del quale i premiati sono davvero l'espressione
completa di cultura, passione e scienza.
Concludo ricordando la passione di Vincenzo Buonassisi
per la pittura che si esprimeva nei legami d'amicizia con i più
grandi pittori contemporanei, alcuni dei quali avevano accolto il suo
invito ad interpretare Gastaréa, la musa che presiede ai piaceri
del gusto e che si trova a suo agio nella declinazione al femminile di
questa celebrazione.
Gianni Staccotti
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