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CORSI E
CONCORSI
Al via il primo “Master in Apertura e Gestione di Start-Up Agricole”
lanciato da Cia, Agia e Agricoltura è Vita
Pubblicato il bando di concorso per
formare i nuovi imprenditori agricoli di successo. Un’iniziativa
figlia del “boom” di iscrizioni alla facoltà di Agraria
(+40% dall’inizio della crisi). Ogni giorno in Italia aprono 15
aziende agroalimentari, ma spesso non superano i primi due anni di attività.
Da qui l’idea di un percorso teorico-pratico basato su innovazione
e multifunzionalità per superare tutti gli ostacoli.
Un “Master in Apertura e Gestione di Start-Up Agricole” per
fornire agli aspiranti imprenditori del settore tutti gli strumenti tecnici
e pratici necessari a ridurre al minimo i rischi connessi con l’apertura
di una nuova impresa. Lo hanno annunciato insieme la Cia-Confederazione
italiana agricoltori, la sua associazione giovani Agia e “Agricoltura
è Vita”, contestualmente all’apertura ufficiale del
bando di concorso per l’ammissione dei primi 20 partecipanti.
L’Agro-Business Start Academy, con il Master creato “ad hoc”,
è una risposta ai nuovi bisogni che la società esprime,
con la crescita dell’autoimprenditorialità e soprattutto
con il “ritorno alla terra” dei giovani, che ricomincia ad
attirare energie, progettualità, fiducia, com’è evidente
anche dal picco di immatricolazioni alla facoltà di Agraria dall’inizio
della crisi (+40 per cento) -spiegano gli organizzatori-. D’altra
parte, statisticamente i primi due anni di un’impresa neonata sono
i più difficili e quelli in cui è maggiormente necessario
un supporto solido e affidabile. Proprio per questo, si è deciso
di realizzare un percorso di studi completo di lezioni in aula e stage
in azienda, partendo dall’assunto che conoscenza del settore e innovazione
aumentano le capacità delle start-up di affrontare il mercato e
crescere in termini di fatturato, export e occupazione.
Ogni giorno -ricordano Cia, Agia e Agricoltura è Vita Associazione-
in Italia nascono 15 nuove aziende agroalimentari. Un dato sorprendente
che s’inserisce nel contesto della crisi più grave e lunga
della storia recente. In questo settore, cioè, l’imprenditoria
si è dimostrata anticiclica. Eppure molto spesso l’agricoltura
viene ancora percepita in termini di tradizione e staticità. Ma
è un errore: la “nuova agricoltura” punta molto sull’innovazione
e sulla multifunzionalità, coniugando la produzione agricola alla
dimensione sociale e culturale con gli agri-asili, le fattorie sociali
e didattiche, gli agriturismi, le agroenergie.
Tutte nuove opportunità che sono al centro del Master -spiegano
gli organizzatori- insieme a tanti temi essenziali per le start-up. Dalla
gestione economica delle Pmi alla fiscalità e alle leggi che regolano
il settore, dal marketing alle strategie commerciali anche per l’export,
dalla governance alle risorse umane, tutto il programma è pensato
per assicurare all’aspirante imprenditore agricolo le conoscenze
e le metodologie più efficaci per partire con il piede giusto.
Il tutto sotto l’ombrello istituzionale ed esperienziale della Cia,
una delle maggiori organizzazioni imprenditoriali del settore e la prima
a farsi promotrice di un percorso del genere.
Il Master prevede una durata di 240 ore, di cui 120 in aula e 120 di stage
presso un’impresa agricola Cia. Oltre le basi teoriche, ai partecipanti
sarà fornito il supporto sia nell’elaborazione del proprio
Piano d’impresa sia nella scelta dell’azienda per il tirocinio.
A tutti i partecipanti sarà poi assicurato anche l’accompagnamento
nell’individuazione di un’impresa europea presso la quale
poter svolgere, opzionalmente, uno stage attraverso l’Erasmus for
Young Entrepreneurs. (www.cia.it)
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