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Erasmus: a breve il bilancio del programma che unisce giovani
e Paesi europei
Il 22 settembre rappresenterà una
data importante per le politiche d'istruzione e formazione europee. La
Commissione Ue, infatti, pubblicherà i risultati dell'Erasmus Impact
Study: si tratta di un'indagine condotta da esperti indipendenti che ha
come oggetto la misura dell'impatto che il programma di scambio Erasmus
ha avuto sulle tendenze occupazionali e le capacità dei giovani
che vi hanno preso parte.
Il programma Erasmus è uno dei fiori all'occhiello dell'integrazione
europea: il programma di scambio interculturale fra gli Stati membri,
infatti, nasce ben ventisette anni fa, grazie ad una collaborazione attiva
tra l'associazione studentesca Egee (oggi Aegee) e la Commissione Ue.
Il programma è poi divenuto parte integrante dei programmi Socrates
I (1994-1999), Socrates II (2000-2006), Lifelong Learning Programme (2007-2013)
e il più recente Erasmus+ (2014-2020). Sin dal suo lancio, ha consentito
a più di tre milioni di studenti di studiare o formarsi all'estero,
contribuendo, secondo i partecipanti, alla loro crescita mentale, culturale
e lavorativa.
A tale proposito, l'Erasmus Impact Study renderà possibile il delinearsi
di un profilo più dettagliato e quantitativo di queste testimonianze
personali. Esso porterà alla luce dati che confermeranno le numerose
ipotesi sul grande valore aggiunto che il programma conferisce ai suoi
partecipanti, ad esempio: un migliore inserimento nel mercato del lavoro
dopo la laurea, una maggiore fiducia in se stessi dopo l'esperienza all'estero,
una più ampia tolleranza e apertura verso le altre culture, una
più spiccata velocità nel problem solving e una forte capacità
di adattamento alle nuove situazioni.
I dati dello studio, che sono stati raccolti
tramite sondaggio in lingua inglese, provengono sia da studenti coinvolti
nel programma che ex-partecipanti. I questionari includono anche un nuovo
tipo di analisi psicometrica, che dà agli intervistati la possibilità
di confrontare le loro risposte con quelle degli altri rispondenti, permettendo
quindi un migliore livello di conoscenza di sé. La raccolta di
tali dati è stata affidata a esperti e grandi attori del settore,
come: Erasmus Student Network, la più grande associazione studentesca
in Europa nata per supportare e contribuire allo sviluppo degli scambi
studenteschi; CHE Consultancy, una società di consulenza tedesca
attiva nell'ambito dell'istruzione superiore; Brussels Education Services,
organizzazione che promuove la cooperazione tra le scuole europee e il
rafforzamento dei legami università-società; infine, il
Compostela Group of Universities, associazione no-profit di 67 università
in tutto il mondo.
E' chiaro che i risultati dovranno essere analizzati a fondo e usati come
fondamentale punto di partenza per il futuro, visti gli investimenti Ue
nell'ambito dell'istruzione: per i prossimi sette anni, infatti, essi
ammonteranno a ben 14,2 miliardi di euro, il 40% in più rispetto
al passato.
Francesco Laera
Commissione europea?Rappresentanza a Milano
Tel. 39 02 46 75 141?
mail: comm-rep-mil@ec.europa.eu?
http://ec.europa.eu/italy/index_it.htm
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