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Online la versione italiana del gioco che si trasforma in riso per chi
ha fame
Si chiama Freerice, disegnato dal Programma alimentare mondiale,
e debutterà, nella versione italiana, al festival internazionale
di Ferrara. Il gioco è semplice. I giocatori si confrontano con
diversi livelli di difficoltà nelle domande via via che proseguono
nel gioco e i chicchi di riso donati per ogni risposta giusta sono pagati
dagli inserzionisti del sito.
Cosa significa “abigeato”?
O “ippogrifo”? Chi ha scritto “La curva del Latte”
o “Un mondo di stranieri”?
Sapevi che migliorando il tuo vocabolario italiano e le tue conoscenze
puoi sfamare un bambino? E che presto Freerice in italiano aiuterà
a salvare dall’oblio le parole italiane che quasi nessuno usa più?
Tutto questo succede con Freerice, il gioco online (www.freerice.com/it)
che debutta al festival di Internazionale di Ferrara, evento giornalistico
e culturale che l’anno scorso ha visto la partecipazione di oltre
50.000 persone.
Il gioco, in versione italiana coinvolgerà il pubblico in una sfida
a gruppi con l’obiettivo di raccogliere, nella tre giornate ferraresi
del festival, 1 milione di chicchi riso. Il meccanismo è semplice:
per ogni risposta giusta ai quiz sulla lingua italiana o sulla letteratura,
il sito donerà 10 chicchi di riso al Programma alimentare mondiale
(Wfp), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza
alimentare.
Ad animare la sfida, sabato 1 ottobre alle ore 11,30 presso il Chiostro
Piccolo di San Paolo, a Ferrara, vi sarà, oltre a Stefania Mascetti
di Internazionale e a Vichi de Marchi del Wfp, anche Antonello Dose, storico
conduttore della trasmissione radiofonica di RadioRai, il Ruggito del
Coniglio e testimonial del Wfp.
“Si tratti di italiani che vogliono arricchire il proprio vocabolario
o di studenti di lingua italiana alle prime armi, Freerice coinvolge tutti
i giocatori in modo divertente e stimolante, aiutando a sfamare chi ha
fame”, ha detto Nancy Roman, direttore della Comunicazione, del
Settore privato e public policy del Wfp.
Il gioco è semplice. I giocatori si confrontano con diversi livelli
di difficoltà nelle domande via via che proseguono nel gioco e
i chicchi di riso donati per ogni risposta giusta sono pagati dagli inserzionisti
del sito.
Freerice è anche uno strumento innovativo nel panorama dei social
media offrendo la possibilità a chi gioca di formare il proprio
gruppo online coinvolgendo amici, colleghi di lavoro, compagni di scuola,
familiari. A Ferrara la sfida avverrà tra quattro gruppi che prenderanno
il nome dai quattro continenti: Europa, Asia, Africa, Americhe.
Freerice è stato inizialmente lanciato, nella versione inglese,
nel 2007. E’ diventato subito un successo web “virale”:
nel primo mese dal lancio, il gioco accumulò riso sufficiente a
sfamare oltre 50.000 persone per un giorno. Il creatore del gioco, John
Breen, racconta che ha inventato il programma semplicemente come gioco
di parole per aiutare i suoi figli adolescenti a prepararsi agli esami
scolastici. Oggi, Freerice accoglie 40.000 giocatori ogni giorno (1,3
milioni di giocatori al mese) che, così, combattono, online, la
fame nel mondo. Finora, sono stati raccolti quasi 100 miliardi di chicchi
di riso, sufficienti a sfamare 4,8 milioni di persone per un giorno in
paesi come Haiti, Uganda, Pakistan e Cambogia.
La versione italiana segue il successo del lancio della versione spagnola,
lo scorso giugno, e coincide con l’ingresso sul web anche della
versione francese del gioco, mentre si stanno preparando altre versioni
linguistiche, come il cinese e il coreano. (www.aiol.it)
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