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CORSI
E CONCORSI
“Le stelle… di Asiago”, 11-12 luglio 2009
Asiago prodotto in malga: sette malghe in competizione e
tredici forme di Asiago stagionato. Premiata l’eccellenza dei formaggi
prodotti in alpeggio
Sono
Malga di Porta Manazzo e Malga Pusterle i due alpeggi vincitori della
terza edizione del concorso per il “Miglior Formaggio Asiago d’Allevo
Vecchio e Stravecchio prodotto in malga”, organizzato l’11
e 12 luglio dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago in collaborazione con
la Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni”
di Asiago.
E’ la categoria dell’Asiago Vecchio che premia finalmente
le attese dello storico malghese Antonio Rodeghiero, detto Nickel, che
nella sua Malga di Porta Manazzo, la più alta dell’Altopiano,
ha coraggiosamente proseguito la tradizione della monticazione anche in
quegli anni, peraltro spesso e volentieri definiti “favolosi”,
in cui la tradizione dell’alpeggio sembrava fosse definitivamente
destinata al declino. E’ a questo “grande vecchio” della
monticazione che l’Asiago dedica finalmente una vittoria molto bella,
con rispetto e gratitudine.
Malga Pusterle, alpeggio in località Ghertele curato dalla famiglia
di Mario Basso di Canove di Roana, si è aggiudicata la vittoria
nella categoria dell’Asiago Stravecchio, oggetto anche di presidio
Slow Food. E’ confermato il giudizio della giuria del concorso dell’anno
scorso, quando la malga aveva vinto il primo premio con lo stesso formaggio,
del 2007, all’epoca Vecchio. Dalla giuria, riunita a porte chiuse
nello storico caseificio Pennar, è emerso che la scelta tra gli
Stravecchi è stata davvero ardua, ad ulteriore testimonianza dell’eccellenza
raggiunta dalla caseificazione in alpeggio nella terra dell’Asiago.
Hanno partecipato alla terza edizione del concorso: Malga II Lotto Marcésina
(Enego - Az. Agr. Lorenzo Tognon); Malga I Lotto Valmaron (Enego - Az.
Agr. Andrea e Paolo Dalla Palma); Malga Verde (Conco - Az. Agr. Maurizio
Cortese); Malga Pusterle (Roana - Az. Agr. Sergio Basso); Malga Larici
(Lusiana - Az. Agr. Roberto Frigo); Malga Porta Manazzo (Asiago - Az.
Agr. Antonio Rodeghiero); Malga Mazze Superiori (Lugo Vic.no - Az. Agr.
“La Vecchia Fattoria”).
La commissione era composta da Bruno Morara e Giancarlo Coghetto per l’ONAF,
Alfonso Loddo e Daniele Checchetto per Veneto Agricoltura e Piero Sardo
per la Fondazione Slow Food per la Biodiversità.
L’Asiago, prodotto nel più grande comprensorio di malghe
attive dell’arco alpino, quarto formaggio vaccino italiano a Denominazione
di Origine Protetta, vanta una tradizione antichissima. Se ne distinguono
due tipi: l’Asiago “Pressato”, chiamato anche Asiago
fresco, prodotto con latte intero, che si consuma fresco dopo soli venti/trenta
giorni dalla produzione, ricchissimo di fermenti vivi, e l’Asiago
“d'Allevo”, ottenuto da latte parzialmente scremato e destinato
ad essere stagionato. Questo si suddivide in Mezzano (dai quattro ai sei
mesi di stagionatura), Vecchio (oltre dieci mesi) e Stravecchio (oltre
quindici mesi e più, fino a diventare formaggio anche molto duro,
da grattugia e da meditazione). L’Asiago “Allevo” è
un formaggio di colore da paglierino ad ambrato, di forma regolare. Si
caratterizza per un gusto caratteristico e gradevole, dolce e latteo nelle
stagionature brevi, saporito o leggermente piccante per il “Vecchio”,
da molto saporito a piccante per lo “Stravecchio”. All’olfatto
l’odore risulta intenso, di erbe aromatiche di montagna e frutta
secca, con note di pane caldo e nocciola.
Le produzioni di Asiago la cui filiera risieda interamente in territorio
montano, possono fregiarsi della menzione aggiuntiva di “Prodotto
della Montagna”, distinzione consentita dalla legge che il Consorzio
Tutela Formaggio Asiago ha introdotto nel proprio disciplinare per primo
nel panorama dei formaggi italiani a Denominazione di Origine Protetta.
(foto Jimmy Pessina)
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