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CORSI
E CONCORSI
L’International Pastry Gran Prix di Tokyo va ai padroni
di casa.
L’Italia si aggiudica il quarto posto. Appena
sotto al podio la Nazionale Italiana della Pasticceria. Non convincono
le torte, mentre traspare una influenza francese nella valutazione delle
squadre. Grandiosi comunque i nostri campioni.
16
marzo - Si è concluso il primo International Pastry Gran Prix alla
JCB Hall di Tokyo, con la Nazionale Italiana della Pasticceria appena
sotto il gradino del podio. La medaglia d’oro al team di casa, il
Giappone. Per due giorni otto squadre in rappresentanza di altrettanti
Paesi (Australia, Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore)
si sono sfidate nella preparazione di torte, desserts al piatto e monoporzione,
cioccolatini e pièces artistiche di zucchero e cioccolato.
A rappresentarci in questa competizione quattro artisti della pasticceria
italiana: il veneto Andrea Zanin, capitano della squadra e “addetto”
alla preparazione dei desserts e delle torte; il piemontese Fabrizio Galla,
l’attaccante, a cui spettava il compito della decorazione in cioccolato
e Gennaro Volpe, napoletano, maestro nella realizzazione delle pièces
in zucchero. A guidare questo dream team in Giappone c’era il C.T.
bresciano Iginio Massari, il più grande pasticcere del nostro Paese,
insignito di centinaia di riconoscimenti.
La nostra Nazionale (nella foto Fabrizio Galla, Gennaro Volpe e Andrea
Zanin) si è quindi aggiudicata il quarto posto in questa competizione,
dietro a Francia e Stati Uniti, rispettivamente secondo e terzo posto,
a causa di un (dubbio) giudizio negativo sulle torte. “Onestamente
credo che, almeno per quanto riguarda le torte, esempio della tradizione
italiana, il punteggio sia stato troppo penalizzante. Meritavamo di piu',
cosa che avrebbe portato cambi in classifica”, ha rilevato
alla conclusione della premiazione il mestrino Andrea Zanin. “La
torta alle mele caramellate e aromatizzate con bergamotto e frutto della
passione era al primo posto e, non si e' capito perche', e' stata retrocessa
in terza posizione'', ha continuato il capitano Zanin, che pero' ha sottolineato
di essere ''soddisfatto per il risultato, maturato
dopo appena poche settimane di allenamento''. Copione simile si e' ripetuto
per l'altra torta, da forno, fatta con pistacchio, lampone, arancio, nocciola
e mandorle. Profumatissima.
Non un risultato eccellente, dunque, per i nostri campioni, i quali comunque
si dichiarano contenti per l’ottima qualificazione. Traspare soltanto
qualche recriminazione riguardo alla valutazione; la sensazione e' che
la massiccia presenza in giuria della componente francese (sei giudici
su 10) si sia
fatta sentire, in linea con il peso e l'influenza che la pasticceria transalpina
ha conquistato a livello mondiale. Il C.T. Iginio Massari, decano del
settore e fondatore dell'Accademia Maestri Pasticceri Italiani, nonche'
uno dei giurati, non l'ha nascosto: “forse ci voleva una formula
diversa di valutazione'”. Giudizio peraltro condiviso dall'altra
giurata italiana, Livia Chiriotti.
Rimane quindi un po’ di amaro in bocca, ma questa esperienza sicuramente
è servita a portare in Asia il nome della pasticceria Italiana,
molto apprezzata dalle 10.000 persone presenti tra il pubblico partecipante,
oltrechè a confermare la nostra artigianalità quale una
delle migliori al mondo.
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