|
CORSI
E CONCORSI
Bandiera Verde 2009
Una vera “caccia al tesoro” alla scoperta
di tutte quelle “perle” del made in Italy che hanno un valore
di 5 miliardi di euro. Il premio, conferito alle “eccellenze”
agricole, all’innovazione, alla tradizione e ai comportamenti virtuosi,
rivela una agricoltura dall’ enorme potenziale. Un punto fermo per
ripartire e sviluppare indotto e redditi nonostante la crisi.
Non c’è solo l’Italia del Colosseo, dei musei, dei
poeti, dei santi e navigatori, ma anche l’Italia della ”vinosophia”,
della “solidarietà rurale”, del “tartufo coltivato”
e della Provincia a “immondizia zero” E’ quanto emerge
dalla fotografia scattata dal premio “Bandiera Verde Agricoltura
2009”, promosso dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, che
l’11 novembre a Roma, presso la Residenza di Ripetta, è stato
consegnato a venti “campioni” dell’agricoltura sostenibile,
dell’innovazione, dell’originalità, dell’ingegno,
della tradizione, della qualità.
Tra gli insigniti del premio, giunto alla sua settima edizione, c’è
chi ha riscoperto i vantaggi del mulino a acqua, dieci nuove essenze dei
fiori di Bach, la cera d’api per i set cinematografici, la musica
da “stalla”, il vino senza solfiti e le api che, invece di
pungere, si fanno coccolare.
Quindi, anche se il contesto generale del Paese respira una persistente
crisi, c’è chi nell’agricoltura e nel territorio rurale,
cerca, e spesso trova, energie per superare l’empasse e creare situazioni
di reddito e sviluppo. La nuova tendenza, che emerge dal profilo dei premiati
di “Bandiera Verde”, è quella di sfruttare anche l’indotto
generato da un’agricoltura funzionale ad un nuovo modello di turismo.
Il turismo enogastronomico e rurale in Italia, infatti, continua il suo
trend positivo con un giro di affari calcolato in più di 5 miliardi
di euro, e attualmente rappresenta uno dei veri "motori" della
vacanza “made in Italy”.
D’altronde, proprio gli “enogastronomi”, in giro per
l'Italia, pongono come motivazione principale la ricerca di cibi buoni,
affrontano vacanze, da 3 a 5 notti, ma ben organizzate, privilegiando
agli interessi particolari dall'enogastronomia di tendenza quella di uno
specifico territorio, dal wellness allo shopping, al collezionismo per
esplorare nuove destinazioni e aumentare le motivazioni di viaggio.
A conferma della domanda internazionale di turismo rurale in Italia, fortemente
in crescita, sono i dati provenienti dalla Biteg 2009 (Borsa internazionale
del turismo enogastronomico). I "compratori" più numerosi
sono stati gli operatori scandinavi, sempre più interessati ai
“tour culturali” dedicati alla scoperta del territorio; il
trend generale mostra la crescita del turismo rurale in Italia, così
come l'abbinata “wellness” e sport all'enogastronomia si conferma
volano di un nuovo turismo, sinonimo del viaggiare tranquilli per l’Italia,
contro le vacanze frenetiche.
Ciò significa che -avverte la Cia- valorizzare il comparto gastronomico
significa valorizzare la cultura italiana dell'enogastronomia, rafforzando
il valore dei prodotti locali e l'identità culturale nazionale.
Ma dai “curriculum” dei premiati con “Bandiera Verde”
per il 2009 -sottolinea la Cia- emerge anche un altro interessante elemento:
“la solidarietà rurale”. Sono diversi gli esempi del
settore dove un imprenditore giunge in soccorso di un collega in difficoltà,
come è successo in Calabria, in cui un’ azienda di trasformazione
agrumicola, con 350 dipendenti, viene devastata dalle fiamme e trova ospitalità
in una vicina azienda. E questo ha consentito di non bloccare la produzione,
tutelare i posti di lavoro e poter ricostruire contestualmente l’azienda
danneggiata.
“Bandiera Verde”, dal 2003 ad oggi, sventola in 132 tra aziende,
comuni, province e parchi. Comunque, i “virtuosi” che la meriterebbero
nel nostro Paese sono più di 17.000. Tra le regioni più
attive nel 2009, nell’ambito degli aspiranti alla “Bandiera
Verde”, si segnalano il Trentino, l’Emilia Romagna, Liguria
e Calabria. Bene anche Puglia, Umbria e Toscana che con le Marche continuano
a confermare un ruolo di leadership
in questo particolare segmento.
Fonte: Confederazione Italiana Agricoltori - www.cia.it
|
|
|