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AUTORI
ASA
Sole sale vento fuoco
L’antica arte del conservare il cibo. Memorie, pratiche, vecchi
sapori, ricette
di Carlo G. Valli
prefazione di Gualtiero Marchesi
Cierre Edizioni
246 pagg illustrate – euro 16
La conservazione
del cibo è stata fin dall’inizio una delle risorse fondamentali
per la sopravvivenza dell’uomo, che ha subito imparato a sfruttare
gli elementi naturali, a cominciare dal sole, per non fare andare a male
il cibo che non riusciva a consumare nei periodi di abbondanza per poterne
disporne nelle stagioni in cui era scarso. Da necessità di sopravvivenza
a ghiottoneria il passo è abbastanza breve, e con il passare dei
secoli le conserve hanno avuto una collocazione diversa nell’alimentazione
umana, grazie anche alla scoperta di nuove tecniche che possono trasformare
un cibo conservato in una pietanza sfiziosa, come per esempio il pesce
in carpione, il caviale, le carni salate. Altre conserve sono invece delle
vere e proprie golosità, come marmellate, canditi e mostarde, spesso
dovute alla fantasia e all’operosità delle donne. E poi ci
sono le conserve che hanno un inestimabile valore nutrizionale, come i
surgelati che permettono di variare in modo sano e naturale il menu di
tutto l’anno consentendo di portare in tavola fuori stagioni prodotti
preziosi per il loro apporto nutritivo, per esempio alcuni tipi di verdure
o i pesci che arrivano da mari lontani.
Un mondo, quello delle conserve, che si è evoluto con l’uomo
e che ha una storia che affascina proprio per questa sua evoluzione e
che l’autore, esperto storico gastronomico e associato ASA, ha sviluppato
e approfondito con dovizia di interessanti e documentati particolari,
com’è nel suo stile collaudato ormai da numerose pubblicazioni
sul tema degli usi e costumi alimentari. Un excursus nel mondo delle conserve
avvincente come un romanzo e che si consulta volentieri anche quando non
si ha in programma di mettersi ai fornelli. (eb)

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