APPUNTAMENTI

La piazza del gusto
Il 10 e 11 maggio il pane di Chiaserna festeggiato a Cantiano con gli altri prodotti tipici marchigiani

Cantiano si ripropone ancora una volta come luogo delle eccellenze e come centro commerciale naturale nel cuore dell’eccezionale cornice verde del Monte Catria.
Sabato 10 e Domenica 11 maggio 2008, il cuore della località marchigiana ritorna ad essere suggestiva cornice della manifestazione che eleva il pane di Chiaserna a principale attore insieme ad altre eccellenze, del territorio tra cui i prodotti a base di visciole, il tartufi, salumi, miele, formaggi, carne di cavallo, ecc. Appuntamento ormai consolidato nel panorama regionale, la manifestazione richiama visitatori in gran numero anche dalle regioni vicine. Per due giorni saranno aperti tutti i ristoranti di Cantiano e gli stands gastronomici dove ci si potrà assaggiare una gastronomia di livello a prezzi convenienti.
Tra le manifestazioni in programma per la 6° edizione della Piazza del Gusto domenica 11 maggio in Piazza Luceoli anche un interessante Laboratorio di panificazione per ragazzi: tutti i ragazzi presenti avranno l’opportunità di mettere le ”mani in pasta” presso un laboratorio pensato per sperimentare la preparazione di vari tipi di pane, aromatizzati, arricchiti di sapori dolci e salati, profumati naturalmente e colorati con visciole di Cantiano. Saranno accontentati anche i più golosi: anche quest’anno, piadina e nutella per tutti!

LA SCHEDA
Il Pane di Chiaserna è prodotto esclusivamente nel comune di Cantiano e si può ormai definire eccellenza regionale che ha superato i confini regionali. Infatti, questa tipologia di pane è sempre di più presente sulla tavola di tante famiglie di un territorio che va ben oltre il confine montano. Il merito è tutto dei produttori locali che, senza tregua, puntano non solo sulla tipicità ma sull’altissimo grado di qualità degli ingredienti così come sulla trasmissione di una “maestranza” iscritta nel più profondo della storia non sempre facile delle genti di questo territorio. Qualità dunque, maestranza, ma anche valore demoantropologico, tutto da difendere. E così è stato: Nel 2006 l’amministrazione comunale decise di tutelare definitivamente ed ufficialmente il Pane di Chiaserna proteggendolo con un marchio, il MARCHIO COLLETTIVO che garantisce l’origine, la qualità e la natura del prodotto e che dimostra ai consumatori finali che il Pane di Chiaserna proviene da un'area specifica di produzione.
Ma la realtà del Pane di Chiaserna si iscrive in una realtà ben più vasta. Cantiano infatti vanta il pregio di figurare tra le 43 località italiane dell’Associazione Nazionale delle Città del Pane. L’Associazione, che da anni si muove attivamente per stimolare la cultura del pane a livello nazionale, è stata invitata dal Santo Padre all’udienza settimanale a Città del Vaticano del 16 gennaio 2008. Se è vero che il pane è “ben di Dio”… Informazioni: www.comune.cantiano.it

Marina Cioccoloni


Dal comunicato stampa dell’ANCP:

La partecipazione all’udienza del Pontefice dell’Associazione Città del pane

Lo scorso 16 gennaio in Vaticano, un delegazione delle Città del pane guidata dal presidente Marchetti è stata invitata nella splendida Sala Nervi per l’udienza settimanale del santo Padre. La visita dell'Associazione Città del Pane è stata definita nei dettagli solo con tre giorni di anticipo, ma nonostante tale inconveniente, era presente una importante delegazione tale da risaltare nel colpo d’occhio della pur immensa Sala, nella prima fila, quella destinata alle personalità cui è concesso il dialogo personale e diretto con il Pontefice. Nel suo colloquio con Benedetto XVI, il Presidente Marchetti, dopo aver donato a Sua Santità un pane in rappresentanza dei paesi associati, ha annunciato al Pontefice una iniziativa benefica in collaborazione con la Caritas, con la distribuzione gratuita del prezioso alimento a famiglie bisognose ed un progetto, studiato con il Centro Internazionale della Pace di Assisi per contribuire ad insegnare alle popolazioni più povere dell’Africa, come si prepara il pane, partendo dalla filiera classica ed utilizzando macchinari meno evoluti tecnologicamente, magari anche obsoleti, che altrimenti sarebbero rottamati e che invece, per le esigenze di quei popoli, potrebbero ancora essere utili e funzionanti per fini di solidarietà.

Marina Coccoloni.