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APPUNTAMENTI
Di Vini Profumi
Al via l’ottava edizione tra bere e sapere,
cultura e sapori della provincia di Prato.
Doppio appuntamento per l’ottava edizione di Di vini profumi,
la manifestazione promossa da Pro-vincia di Prato, Camera di Commercio
e Strada medicea dei vini di Carmignano, che quest’anno propone
l’incontro con i vini di Carmignano e i prodotti tipici sabato 9
e domenica 10 giugno nel chiostro di San Francesco (dalle 18 alle 23).
E l’occasione di un fine settimana a Prato è tutta da cogliere.
Nel Duomo infatti sarà tornato visibile al pubblico uno dei più
grandi capolavori del Rinascimento, il ciclo pittorico di affreschi di
Filippo Lippi di cui si è appena concluso il restauro.
Per Di vini profumi, che vede la collaborazione del Consorzio di tutela
dei vini di Carmignano e dell’Agenzia per il turismo di Prato e
coinvolge i produttori del Carmignano docg e il Pinot Nero Villa di Bagnolo
del Marchese Pancrazi, saranno allestiti banchi d’assaggio, con
la collaborazione dell’Associazione ristoratori, del Consorzio pasticceri
e dell’Unione commercianti, dove si potranno degustare, oltre al
vino, biscotti, olio, pane, mortadella di Prato e tanti altri prodotti
della provincia. E un menù Di vini profumi sarà proposto
anche dai ristoranti aderenti all’iniziativa.
Come sempre si punta sull’accoglienza di un territorio che può
offrire un patrimonio artistico e sto-rico di grande interesse, ma anche
quella ‘qualità’ del soggiorno che oggi fa sempre più
la differen-za per i turisti che scelgono la Toscana. Proprio sulla qualità
della provincia che ospita la più pic-cola e più antica
docg d’Italia, l’assessore al Turismo, Roberto Rosati, il
presidente della Camera di Commercio, Luca Rinfreschi, quello della Strada
medicea dei vini, Alessandro Cocci, e il Consor-zio dei produttori guidato
da Enrico Pierazzuoli, scommettono ancora una volta per offrire l’occasione
di coniugare uno straordinario evento culturale a un appuntamento enogastronomico
che animerà il centro storico.
L’itinerario pratese si incentra quest’anno sulla riscoperta
delle opere di Fra Filippo e la tormentata storia d’amore con Lucrezia
Buti, immortale modella dei suoi dipinti. A 600 anni dalla nascita del
pittore, il grandioso ciclo, una delle più alte espressioni della
produzione del Lippi per qualità e complessità della pittura,
sarà di nuovo visibile al pubblico. Interamente finanziato dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali con un contributo
della Provincia e della Diocesi di Prato, il restau-ro è stato
curato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio
e dalla Soprinten-denza per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico
per le province di Firenze, Pistoia e Prato. I lavori, preceduti da una
campagna diagnostica coordinata dalla Soprintendenza e dall’Opificio
delle Pietre Dure di Firenze, sono stati eseguiti dai restauratori della
CBC di Roma.
Il restauro pratese, al pari della Cappella Scrovegni di Giotto a Padova
e della Cappella Maggiore di Piero della Francesca ad Arezzo, è
uno dei più importanti e complessi interventi conservativi con-dotti
negli ultimi venti anni in Italia. L’intervento, iniziato nel 2001,
oltre ad aver risolto i gravi fe-nomeni di degrado, ha restituito all’opera,
nonostante le perdite verificatesi nel corso del tempo, i valori pittorici
originari, la trasparenza e la brillantezza dei colori, la forza dei volumi
e degli spazi. Tutto appare più coerente ed armonioso. La Salomè
danza di nuovo in tutta la sua leggerezza e la complessa umanità
rappresentata nelle Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista pulsa
di nuova vita.
Ufficio Stampa - Provincia di Prato
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