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“Porta a Porta”... tra Piemonte e Cina al Boroli Wine Forum.



Il Piemonte enologico è sempre più vicino alla Cina, e ad avvicinarci sono i nostri vini che hanno visto insoliti estimatori tra gli emergenti nuovi gourmet cinesi.
Un “Porta a Porta” del vino con un moderatore d’eccezione, Bruno Vespa conduttore degli interventi del convegno che ha visto la partecipazione dei più significativi rappresentanti del settore vitivinicolo presenti alla IV edizione di “Boroli Wine Forum 2013”.
Nella Tenuta La Brunella, a Castiglione Falletto (CN), a pochi chilometri da Alba, capitale del territorio denominato Langa si è parlato di vino, nel tema “Vino e Architettura: la cultura italiana conquista la Cina”.



L’esperienza del critico Antonio Galloni di “The Wine Advocate”, ha spiegato l’utilità del web nella comunicazione diretta con i giovani consumatori.
Leonardo Raspini, agronomo, ha parlato della sua esperienza diretta con la cultura cinese e alla crescente presenza dei nostri vini in Cina, grazie al legame nato dall’unione con l’arte e la cultura, di cui la Tenuta Boroli da alcuni anni promuove il progetto “Vendemmia d’Artista” in collaborazione anche con artisti cinesi. Raspini afferma che “Il mercato cinese è a tutti gli effetti una metafora dell’El Dorado, una terra con grandissime potenzialità, dove però la diffusione del vino ha ancora molta strada da fare”.



Massimo Roj, architetto impegnato in Cina con il Progetto Cmr, ha confermato l’importanza dell’architettura italiana in Cina, presente con progetti arditi quanto di prestigio.
A fare da tramite nei rapporti tra i nostri vini e i cinesi è Florian Schmied della Tucher & Smith Trading Co., grande agente immobiliare e commerciale, esperto di business e nella gestione delle relazioni con la Cina.



Ma la Cina era ancora più vicina con l’autorevole presenza di Zhen Su, imprenditore della Città del Vino Shangai; Lam Komg, purple jade e Yue Cheng giornalista televisivo cinese che ha sottolineato come il settore vitivinicolo italiano ha grandi opportunità di proporsi, analizzando le loro abitudini di consumo, le preferenze di gusto e valutando il modo migliore per gestire la distribuzione.
Per le imprese era presente Silvia Tagliaferri della Compagnia Aerea Cathay Pacific Airwais, di Hong Kong.
E così... tutti insieme per un Forum che vuole offrire una visione più ampia per tutti quei produttori che vogliono inserirsi nel mercato cinese, fornendo soluzioni per quelle aziende che intendono portare i loro vini nella “nuova Cina” di oggi: una Cina moderna, in espansione e con un accrescimento dell’interesse verso i nostri prodotti.
Il dibattito è stato un importante momento di dialogo tra esperti che con le loro esperienze hanno evidenziato le fasi per far conoscere i nostri vini alla Cina, attraverso i vari interventi
dei relatori: produzione, export, mercato internazionale, finanza, critica e stampa.
La Regione Piemonte è stata ben rappresentata dal Presidente Roberto Cota. Giovane avvocato novarese alla guida della Regione, che posa alzando il calice come un benaugurale augurio di successo per i vini piemontesi.
Non è mancata una figura simbolo del mondo del vino: Lamberto Vallarino Gancia, anche lui piemontese alla guida della quinta generazione di una delle aziende produttrici di Spumante più famose nel mondo.



Gli ospiti hanno potuto apprezzare i vini della Tenuta Boroli e un assaggio delle sfiziosità, che accompagnano sempre le degustazione di ottimi vini.



Oggi siamo davanti ad una Cina nuova, più attenta alla qualità, alla moda, al design, in continua crescita e alla ricerca della tecnologia. Una Cina che ha affrettato il passo ponendosi alla pari con le altre nazioni più progredite: è il “risveglio” di un popolo che sino a pochi anni fa viveva come se il tempo si fosse fermato ed ora è in piena crescita tecnologica. Una Cina che apre il mercato al mondo offrendo nuove prospettive, anche al mondo vitivinicolo italiano e su questo punta la viticoltura piemontese, con le sue eccellenze in competizione con la già affermata Francia che attualmente detiene il primato dell’esportazione dei vini nel territorio cinese. Francia, Spagna, Italia, sono i principali importatori Europei di vini in Cina, ma il nostro vino non è tra i più conosciuti a causa dell’entrata tardiva nel mercato cinese.
Occorre potenziare l’informazione, competere con i prezzi, offrire una più ampia gamma di
prodotti e una sempre maggiore qualità.



Il popolo cinese è giovane come cultura del vino e quindi deve imparare a conoscere questo mondo, e allora dobbiamo proporci, guidarli attraverso la storia e la cultura del vino, sino ad assaporare i nostri vini confrontandoli con gli altri, ma solo se offriremo un buon prodotto potremo entrare nelle loro case, sulle loro tavole e allora riempiamo i bicchiere e che buon vento gonfi le vele, riempia i calici e... “Tutti in Cina appassionatamente” con i nostri vini s’intende!

di Alexander Màscàl
e Matteo Saraggi


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