APPUNTAMENTI

BOROLI Wine Forum: Il vino è “social”
3° Edizione del Boroli Wine Forum e nuovo argomento per l’appuntamento annuale tra i vigneti di Castiglione Falletto (CN) nelle Langhe Albesi, a non un tiro di -schioppo-, ma per restare in tema di vini... a un tiro di -vigneti- da Barolo.

Siamo nel territorio dei grandi vini tra cui spicca indubbiamente il Barolo, in una tenuta che domina le colline e spazia sino all’orizzonte perdendosi nell’azzurro del cielo. I vigneti che si tingono di un giallo quasi irreale, illuminati dal sole autunnale creano magiche atmosfere. Le vigne scheletrite non perdono la loro bellezza e anche spogliate hanno il loro fascino racchiuso in quei pochi vigneti rimasti fuori dal progresso, dove i pali di legno segnano i confini tra il passato e il presente troppo stravolgente che non lascia più spazio a chi ancora vive delle tradizioni di un popolo contadino, di quegli anziani che sono la memoria del tempo, il libro dei ricordi, la storia della viticultura.L’enorme salone dei convegni della Cantina La Brunella - Castiglione Falletto (CN) è gremito e sorrido pensando che sono esauriti anche i posti in piedi!

Un pubblico di giornalisti e di ospiti del settore vitivinicolo riuniti per parlare della comunicazione del vino, delle nuove strade che offre il web con quel suo comunicare in un attimo premendo solo un tasto, e in uno spazio millesimale aprirsi su tutto il mondo per confrontare le diverse strategie di produttori di ogni parte del globo, di quelle industriali dei manager, dei PR delle Pubbliche Relazioni, o semplicemente sfogliare le pagine in cerca di notizie di ogni genere ed essere al tuo servizio per ricerche, studi, o semplice curiosità.
Che il vino avesse un aspetto sociale e conviviale che lega persone e culture, che fosse fonte di confronti e di esperienze indispensabili per nuove conoscenze strategiche o nuovi modi di “vivere il vino” è risaputo, perché la caratteristica del vino è di rendere l’uomo socievole.
Ma come vedono e vivono gli italiani il consumo del vino, e come i nostri antagonisti stranieri? Come si pubblicizza un prodotto in questo secolo?

Foto1: Tieni, Pignataro, Gancia, Vizzari, Galloni, Mazzei, Paillard
Foto2: Bruno Paillard

La Boroli e il “social vin” per un dibattito interessante da cui emergono realtà diverse ma che confluiscono tutti nello stesso punto: nella bottiglia vuota, da riempire e da commercializzare.
Un forum che crea molte idee, contraddizioni, dubbi e perplessità, tante idee che condivise o no sono comunque da discutere e da valutare, da criticare o da difendere.
L’unico punto che ha accomunato tutti è che il vino è stato dichiarato un prodotto “assolutamente unico” e su questo punto condivido perfettamente l’idea di qualcosa di unico che “racchiude in sé scienza e cultura dei popoli, è un patrimonio culturale e naturale da salvaguardare, è l’identificazione con il territorio e chi lo produce, è la storia ed è l’eredità del passato da trasmettere alle generazioni future”, proprio come considera l’UNESCO i paesaggi e le culture da salvare e inserire nella lista del Patrimonio Mondiale, sia Materiale che Immateriale.
Il vino è comunicazione perché è in grado di creare un legame tra produttore e consumatore, è turismo perché attraverso i suoi paesaggi vitati conduce a località d’arte e cultura, storia e folclore, sino a cedere ai peccati di gola e allora diventa tavola imbandita, convivio e luogo di comunicazione tra genti diverse, e spesso è con il bicchiere in mano che nascono amicizie, alleanze, strategie politiche.
Il vino social, come mezzo di comunicazione. Il vino e la pubblicità indispensabile per la commercializzazione. Il vino come forma di guadagno o il vino come cultura, storia e tradizioni della nostra terra e radice del nostro passato? Questi alcuni punti del dibattito.
Non dimentichiamo i primi manifesti pubblicitari sui muri, quelle prime pubblicità sui giornali seguite da quelle radiofoniche, poi dalle cinematografiche, sino a giungere alla più moderna tv che con “Carosello” ha introdotto il prodotto nelle case di tutti gli italiani, oggi diventato “Spot”, e la tecnologia del computer che avanza come mezzo di comunicazione veloce e mondiale via internet.
Foto1: Lamberto Vallarino Gancia Enzo Vizzari
Foto2: Lamberto Vallarino Gancia


Enzo Vizzari Direttore di “Le Guide de L’Espresso” ha moderato il forum e ha guidato gli interventi di Antonio Galloni editore di “The Wine Advocate”, Filippo Mazzei per Marchesi Mazzei, Luciano Pignataro giornalista e wine blogger, Sara Tieni giornalista per vanityfair e vanityfood, l’ospite francese Paillard e Lamberto Vallarino Gancia.
Interessante l’intervento del francese Bruno Paillard per la “Maison Champagne Paillard” che spiegava di come il successo sta nell’unione tra viticoltori e quello di Lamberto Vallarino Gancia che ha ricordato le prime forme di pubblicità, quando i prodotti, qualunque fossero, venivano pubblicizzati direttamente dal produttore che a piedi o con un carrettino girava porta a porta nelle case.
Oggi il web è il giornale del futuro e ben presto la carta stampata verrà fagocitata da internet: anche i libri li leggeremo nel computer e se un rammarico mi intristisce è perché un libro o un giornale tra le mani è qualcosa che sento “più vivo”: l’evoluzione, il progresso, rendono le cose più veloci, facili e comode, ma ci privano di quell’essenza che dà vita alle cose che ci circondano e le trasforma in fredde immagini senz’anima.
Per Vallarino Gancia della F.lli Gancia... pionieri tra i pionieri della storia del vino, il vino è l’immagine delle caratteristiche di un territorio, è il narratore della nostra cultura ereditata dai nostri padri ed è l’eredità delle nostre tradizioni che sono sempre attuali.
Spesso il suo uso è messo in discussione, ma riconoscendogli una natura comunicativa, un modo personale di esprimere a modo sua la sua socialità. Il vino è depositario di un sapere antico, è la storia del nostro territorio che è stata e sempre sarà un immenso valore da preservare per le generazioni future, è qualcosa che con un linguaggio proprio narra dei nostri territori, dei nostri vini e dei prodotti che rendono unica ed inimitabile la nostra bella dell’Italia. Per Gancia il vino è cultura, è modello di consumo moderato, è stile di vita che si ispira al gusto e all’equilibrio, al bello e al buono, è fortemente mediterraneo perché fa parte della nostra alimentazione. Per questo per invitare e accompagnare il consumatore si è creato un video “Stile Mediterraneo”, visibile anche attraverso il sito della Federazione www.federvini.it per promuovere il modo conviviale il consumo del vino durante i pasti, come è tipico della nostra tradizione mediterranea. Gancia prosegue sottolineando che tra pochi giorni a Bruxelles verrà presentato il progetto “Wine in moderation”.
Il vino è quindi ambasciatore per il turismo, in grado di raggiungere chiunque e ovunque, capace di comunicare ma anche di fare conoscere le sue caratteristiche attraverso la riscoperta dei territori e delle produzioni locali. Il vino può far conoscere il nostro patrimonio culturale e ambientale perché non solo dove si produce, ma anche le cantine e i vigneti racchiudono secoli, millenni di storia. Internet è quindi una finestra importante che bisogna saper utilizzare. A conclusione del suo interessante intervento afferma che “Il vino, che è un prodotto che nasce dalla nostra tradizione più antica, continua a saper vivere il suo tempo, accettando di raccogliere le sfide di un’era globale che ha accorciato le distanze e ha reso a tutti un grande numero di informazioni”.
Condivido: il vino ha una sua Anima e il web è un indispensabile mezzo di comunicazione moderno, ma come il vino va... sorseggiato con moderazione e con attenzione alla scelta.
Internet da utilizzare come veicolo di trasformazione dei mezzi pubblicitari, o semplicemente come mezzo di comunicazione in sostituzione della posta o del telefono, o come mezzo informativo, ma utilizzato in modo intelligente e non per esporre pubblicamente la propria imbecillità!
Un vivace dibattito ha caratterizzato l’incontro, con gli interventi di alcuni giornalisti ed ospiti presenti che hanno rivolto ai relatori domande interessanti e non è mancato anche l’intervento di una giovane leva della comunicazione-web che ha suscitato commenti: considerando che gli interventi venivano ripresi e nell’alzarsi ci si presentava e qualificava, ha cercato il suo momento di pubblicità... e poco importa se non sono domande, ma un vero e proprio comizio personale fuori luogo e fuori... ragione, che ha solo sottratto tempo. Ma anche questo è social, è comunicazione, e sottolinea ancor più l’importanza di come connettendoci con il computer per comunicare qualcosa ci si debba anche ricordare di evitare di usarlo per dimostrare la nostra stupidità.

Non sono mancate le stuzzicanti proposte in abbinamento alla degustazione dei vini Boroli per il brindisi “social” e la visita alla cantina, culla dove sonnecchia quello che diventerà del buon vino: un vino per socializzare!

di Alexander Màscàl
foto Matteo Saraggi

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