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APPUNTAMENTI
Vulcania: alle pendici dell’Etna si torna a parlare di vini da suolo
vulcanico
Terzo successo per il forum internazionale dei vini
da suolo vulcanico che, dopo il comprensorio del Soave e il Vinexpo
di Bordeaux, si è trasferito in Sicilia
Si è
concluso con successo il terzo appuntamento di Vulcania, il forum internazionale
dedicato ai vini nati da suolo vulcanico, ideato e voluto dal Consorzio
Tutela Vini di Soave, che per questo nuovo appuntamento ha scelto la Sicilia,
terra vulcanica per definizione . Dopo i lavori che hanno preso piede
nel comprensorio del Soave e dopo la tappa francese in occasione del Vinexpo
di Bordeaux, si è nuovamente tornati a parlare di vini nati da
suolo vulcanico a Mascali, in provincia di Catania, ai piedi dell’Etna.
Si deve alla collaborazione dello storico Comune Etneo e a quella
della Provincia Regionale di Catania se si è potuto organizzare
un incontro titolato “Vitigni vulcanici: il caso Nerello Mascalese”,
che ha visto la partecipazione di relatori veneti e siciliani che si sono
succeduti nel corso del convegno moderato dal giornalista Carlo Ravanello.
L’occasione, finalizzata a mettere insieme idee ed esperienze differenti,
si è rivolta soprattutto ai giornalisti e ai produttori, ed ha
coinvolto qualificati esponenti del mondo della ricerca e delle istituzioni..
Si è valutato infatti, con grande soddisfazione degli organizzatori,
che circa la metà dei produttori etnei, coordinati dalla Provincia
e seguiti dall’Unione Italiana Vini in un apposito progetto sinergico,
ha voluto essere presente per partecipare direttamente all’evento.
Non è inoltre mancata una notevole presenza di pubblico selezionato,
nella maggior parte composto da operatori di settore: enotecari, ristoratori
e albergatori assaggiatori ONAV e di altre qualificate Associazioni.
Attilio Scienza, docente di Viticoltura all’Università di
Milano, ha fatto un brillante ed approfondito excursus storico e culturale
sul concetto stesso di vulcano dall’Epoca Classica fino a quella
Moderna, soffermandosi soprattutto sul valore dei simbolismi.
«Nel mondo classico ed in tempi più moderni secondo i dettami
del simbolismo – ha evidenziato Scienza - il vulcano aveva per gli
uomini un carattere sacro. Era il luogo degli dei, della trascendenza
e del mito, un luogo dove si mescolavano paura ed ammirazione. Era il
mito del mistero che si manifestava nel fuoco, nel rumore e nel fumo.
Per questo gli antichi collocavano nei vulcani, o vicino a fenomeni di
vulcanesimo meno evidenti quali le solfatare, sempre avvolte da vapori
spesso tossici, eventi dove l’uomo incontrava il soprannaturale».
A queste parole ha fatto seguito un accurato approfondimento proprio sul
Nerello Mascalese, quale vino vulcanico autoctono della Sicilia.
Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio di Soave, ha affrontato tematiche
più tecniche legate al comprensorio del Soave, mettendo in luce
gli importanti risultati portati a termine dopo lo studio sulla zonazione
viticola, realizzato in stretta sinergie con Veneto Agricoltura. «Il
Soave oggi - ha affermato Lorenzoni – rappresenta un comprensorio
importante che da dieci anni a questa parte ha saputo fare dello studio
e del progresso nella ricerca scientifica veri e propri strumenti di lavoro,
finalizzati ad un costante miglioramento qualitativo, oggi evidente senza
ombra di dubbio. Su questo tessuto si è innestato da ultimo, ma
non per questo meno importante, il progetto di Vulcania, un forum internazionale
dedicato ai vini vulcanici, un’idea nata proprio a Soave, perchè
questo comprensorio produttivo, come risultata dai dati emersi, è
tra i più significativi per quanto concerne i vini di origine vulcanica,
all’interno dell’intera Europa».
E’ toccato poi a Giovanni Ponchia, enologo del Consorzio di Soave,
entrare nel dettaglio in merito a Vulcania e al progetto denominato “Grandi
Cru del Soave”. «Quello portato a termine dal Consorzio, è
probabilmente uno dei più dettagliati e approfonditi lavori di
ricerca che siano mai stati condotti in Italia. Ne è sintesi la
Mappa dei Grandi Cru del Soave, uno strumento unico ed innovativo nel
suo genere, ad alto contenuto tecnico, ideata per fornire un supporto
efficace e preciso per chi voglia capire e muoversi dentro la nostra denominazione.
Grazie al lavoro di zonazione viticola sono state individuate le 45 macrozone
del Soave e per ciascuna di esse i relativi cru di riferimento con gli
specifici parametri che, considerati assieme, determinano il valore e
la sostanza di ogni singolo cru di Soave, dalla marcata origine vulcanica.
Con i successivi interventi del Presidente del Consorzio di Tutela Etna
DOC, Giuseppe Mannino, e di Salvatore Scilio, rappresentante di
una della famiglie produttrici storiche della Montagna, si è avuto
un notevole contributo sullo “stato dell’arte” dei vini
etnei e della loro promozione a livello locale, nazionale e internazionale.
Hanno chiuso i lavori due funzionari di Enti – Pietro Leccia dell’U.I.V.
e Giuseppe Gumina delle Ente Parco Etna - che, con un capillare
e diuturno lavoro esterno, partecipano al miglioramento e alla diffuzione
della conoscenza del Nerello Mascalese e di tutti gli altri vini etnei.
Drs Carlo Ravanello - Cinzia Tosetti - giornalisti
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