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AZIENDE E PRODOTTI
IL FUTURO DEL VINO VERONESE SI
SCRIVE OGGI
Cinque aziende leader dimostrano che “L’Unione fa la forza”
Nasce ORVIT: il futuro del vino veronese
Dopo quattro anni di ricerca, il 19 aprile
alle 10.00 presso Assindustria Verona sarà presentato il più
ambizioso progetto comune mai realizzato per l’enologia veronese.
Protagonista è ORVIT, Società per la Valorizzazione dei
Vini Veronesi, fondata nel 2002 dalle aziende leader del territorio F.lli
Bolla, Gruppo Italiano Vini, Masi, Pasqua e Sartori, che complessivamente
rappresentano un fatturato di oltre 500.000.000 di euro, con un mercato
costituito per il 70% dall’estero.
ORVIT nasce con uno scopo: essere l’artefice del vino veronese del
terzo millennio valorizzando nel suo insieme il territorio e la sua cultura
vitivinicola. “L’obiettivo finale di Orvit è un più
elevato posizionamento dei vini veronesi sui mercati mondiali che si tradurrà
in una crescita di immagine generale - spiega il presidente di Orvit Andrea
Sartori - Tale crescita avrà effetti positivi non soltanto sulle
singole aziende, ma su tutto il comparto vitivinicolo veronese e contribuirà
a una progressiva valorizzazione del territorio e delle sue produzioni
e, a cascata, dell’enologia nazionale”.
Il lavoro che le cinque aziende veronesi hanno avviato fa prevede la realizzazione
di nuovi “prototipi” di grandi vini capaci di posizionarsi
stabilmente nelle fasce alte del mercato internazionale. Partendo dalle
produzioni che hanno reso celebre la vitivinicoltura veronese, Amarone,
Valpolicella e Soave, lo studio affronta in modo interdisciplinare in
vigneto e in cantina i principali vitigni autoctoni e alloctoni allevati
sul territorio. Obiettivo finale è arrivare a una loro nuova e
moderna interpretazione attraverso il supporto di una ricerca scientifica
proiettata alla definizione di un protocollo di vigneto e di cantina originale,
innovativo, specifico ed esclusivo del progetto.
Punto di forza è certo il progetto di partnership fra grandi gruppi
che ha avviato un confronto tecnico-scientifico che coinvolge gli enologi
delle cinque aziende, impegnati fianco a fianco in cantina con il coordinamento
tecnico dell’enologo Giorgio Marone e dell’agronomo Enzo Corazzina.
“Il progetto mira all’ottenimento di vini veronesi originali
e moderni e pone anzitutto la sua base nel vigneto, con l’ottenimento
di uve perfettamente mature, sane, difese con metodi integrati e di ottimo
livello quantitativo - afferma il responsabile viticolo Ezio Corazzina
-. Accanto al lavoro già svolto, dal 2005 si è affiancata
la ricerca sul genoma vite dell’Università di Verona, denominata
progetto Bacca con la quale si mira ad identificare l’interazione
genotipo/ambiente in fase di maturazione”.
Ufficio Stampa
Silvia Baratta tel 347 5835050
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