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AZIENDE E PRODOTTI
“I Trend agroalimentari –
le prospettive della domanda”
Come cambiano le abitudini e le esigenze degli italiani al ristorante
in un’indagine commissionata dalla Fondazione Italiana Buon Ricordo
Milano, maggio 2007 - Nel corso dell’evento organizzato alla Società
Umanitaria di Milano dall’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo
per festeggiare il 43° anniversario di attività, si è
tenuto un incontro-convegno, durante il quale Vittorio Bossi, della società
Reset, ha presentato la ricerca “I Trend agroalimentari –
le prospettive della domanda”, effettuata per incarico della Fondazione
Italiana Buon Ricordo, costituita dall’Unione e dal Touring Club
Italiano.
Il futuro della ristorazione che ne risulta è chiaro: in un’Italia
in cui il pasto completo rappresenta un’abitudine sempre meno frequente,
sia per ragioni salutistiche che per la scarsa disponibilità di
tempo, è evidente come occorra ripensare la struttura stessa del
menù proposto, ideando in modo creativo nuove proposte che abbiano
comunque come riferimento le tanto ricercate e sempre più rivalutate
tradizioni gastronomiche locali. Allo stesso tempo, data la maggiore standardizzazione
del “prodotto-cibo” e l’abbassamento della sua stessa
qualità media, è altrettanto evidente che il pasto al ristorante
abbia sempre di più alla base della sua motivazione la ricerca
di un’esperienza cognitiva ed emozionale. Un’esperienza che
deve coinvolgere non solo la qualità del cibo e la competenza della
preparazione, ma pure la presentazione dei piatti e l’ambiente nel
quale si viene accolti.
Insomma la ristorazione italiana deve misurarsi con un consumatore che
oramai sa distinguere tra mangiare per nutrirsi e l’ “evento
tavola”: una buona cena è un evento sociale e culturale ricco
di valori. Di ciò i primi ad accorgersi sono i visitatori stranieri:
per loro il cibo è il secondo motivo, dopo arte e cultura, per
desiderare di venire in Italia.
Di tutto ciò hanno discusso Franco Iseppi, (coordinatore del Comitato
Scientifico della Fondazione Buon Ricordo), Giovanni Viganò (Università
Bocconi), Claudia Sorlini (Preside della Facoltà di Agraria di
Milano), per sottolineare l’esperienza di un coerente e diverso
modo di comunicare da parte del ristoratore (sui menù, sui media,
nel dialogo con la clientela); per riaffermare il rapporto sempre più
evidente e prezioso tra offerta enogastronomica e turismo interno e internazionale,
per ribadire l’importanza in continua evoluzione del concetto di
qualità e sicurezza alimentare.
Vincenzo Fersino, capo dell’Ufficio rapporti internazionali del
Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari, ha infine sottolineato
l’importante ruolo che - secondo il Ministro- svolgono i ristoranti
di rigorosa cucina italiana in Italia e ancor di più all’estero
nei confronti dei clienti stranieri siano essi nei loro paesi o in viaggio
nel Belpaese, per la conoscenza e la valorizzazione della produzione agroalimentare
italiana da parte dei consumatori di tutto il mondo, dai quali la nostra
cultura enogastronomica è tanto apprezzata.
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